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STABBIA - Erano ben cento anni e oltre, che non si vedeva e non si sentiva parlare di «missioni popolari» nelle parrocchie di Lazzeretto, Stabbia e Apparita. L’ultima volta era stato nel lontano 1914 quando i padri francescani di Galceti avevano attraversato la piccola frazioncina di Lazzeretto per evangelizzazione. Ancor prima, nel 1888, erano stati i passionisti a recarsi in queste zone lasciando a testimonianza una lapide marmorea e una croce in ferro - come se ne vedono tante – sulla facciata della chiesa. Finalmente per l’anno pastorale in corso si è realizzato il desiderio del Parroco di vivere l’ “ottobre missionario” nella comunità. Due anni fa problemi di salute, lo scorso anno il tornado, «era scritto nei disegni di Dio che questo solo fosse il tempo giusto per la missione» –  ha detto una delle religiose che formano il gruppo missionario a margine dei saluti di accoglienza – .

La popolazione vivrà per una settimana intera l’esperienza dell’incontro, casa per casa, con la parola di Dio e la preghiera: questo ciò che faranno le quattro religiose «Figlie della Madre di Gesù» consociate al GAM, provenienti dal Santuario del Todocco, coadiuvate da don Gaudenzio Pavan dalla Diocesi di Alba. Domenica c’è stata la presentazione in tutte le parrocchie. Lunedì è iniziata la missione per le vie del paese, dove le religiose sono chiaramente riconoscibili perché portano con sé una piccola statua della Madonna. Ad aiutarle anche i giovani del GAM di San Miniato e alcuni operatori parrocchiali del luogo. «Un’occasione unica per pregare insieme – ha ricordato padre Antonio – e stringersi attorno alla Madre di Dio che porta Gesù, suo figlio, perché dove c’è Maria c’è Cristo». Tra le altre cose lunedì sera la comunità si è stretta anche attorno a don Tommaso, colonna portante nella parrocchia di Stabbia. Con una celebrazione eucaristica si è ricordato il suo primo anniversario di ordinazione sacerdotale insieme alla comunità festosa e, per una felice coincidenza, insieme alle missionarie e ai missionari.

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