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CENAIA - Giornata ricca di ricordi storici ed impegnativa negli eventi, quella trascorsa domenica 8 novembre nelle cinque parrocchie del Comune Crespina-Lorenzana.
Per tutta la mattina, per iniziativa delle sezioni comunali dei Combattenti e Reduci, e dell’Amministrazione Comunale si è svolta la celebrazione dei caduti di tutte le guerre, depositando ad ogni monumento, ben sette, una corona di alloro con la benedizione impartita dal diacono Anio Picchi.
La presenza delle istituzioni locali politiche, militari, religiose e di volontariato ha fatto da collante alla partecipazione di una numerosa adesione di popolo.
La bella e maestosa chiesa di Crespina si è riempita per la celebrazione della Santa Messa, durante la quale si è pregato, ricordandoli al Signore, per tutti i caduti di questo comune, per i suoi figli migliori che ancora ragazzi, sono caduti sui campi di battaglia e che non sono più tornati all’affetto dei loro cari e delle loro famiglie.


La testimonianza di questa celebrazione vuole dimostrare che queste comunità non vogliono dimenticarli ed i giovani di oggi, giovani come loro, devono conoscere e adoperarsi perché la loro memoria non sia cancellata.
Nel pomeriggio la parrocchia di Tripalle, modesta nelle sue dimensioni territoriali, ma forte e rocciosa nei suoi sentimenti religiosi, ha ricordato la figura di un uomo, di una artista, ovvero del maestro Giuseppe Fabio Donati.
Fu un vero talento musicale, un bravo compositore, ricercato da editori nazionali e stranieri, un maestro integerrimo verso i suoi allievi, un «personaggio» con carattere schivo, scontroso e solitario.
Questo ricordo così caro a molti, è stato vissuto presentandone un profilo personale ed artistico con il libro di Maurizio Camarlinghi, storico del luogo, con la collaborazione della brava maestra, sua allieva, Laura Coltelli e di don Armando Zappolini, parroco di Tripalle dal 1983 al 2011.
In questa rappresentazione così sentita dalla comunità tripallese, si evidenzia la riuscita intuizione di don Armando nell’aver saputo cogliere nel talento del maestro Donati un proficuo canale per attuare una pastorale efficiente e penetrante.
I giovani che seguivano corsi di musica del maestro erano affascinati dal suo amore, dalla sua dedizione, dalla sua capacità di insegnare.
Don Armando pensò, dopo che il maestro si ritirò per motivi di età, di aprire una scuola di musica nel paese presso i locali dell’ex Asilo parrocchiale e fu deciso di intitolarla al «M. Giuseppe Fabio Donati».
Il maestro ormai anziano e carente di salute, non residente più a Tripalle, fu informato della notizia durante una visita di don Armando, Sandra Bertelli e Laura Coltelli. Il maestro Giuseppe pianse e ringraziò
Il vero ritratto di Giuseppe Fabio Donati è racchiuso nella memoria che ha lasciato attraverso le sue composizioni e il lascito donato ai suoi allivei, molti d3ei quali oggi sono insegnanti proprio come lui.

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