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MONTOPOLI VAL D'ARNO - Talvolta accadono cose strane. Accade, ad esempio, che una chiesa di campagna sia stracolma, in occasione della messa vespertina del sabato. E può capitare, inoltre, che sia stracoma per un’ occasione più unica che rara nel nostro tempo: una nuova suora che dice il suo «sì» definitivo a Gesù, circondata dalle consorelle e da una chiesa giovane e viva. 

Può capitare, ed è capitato davvero alla vigilia della domenica del «buon pastore», giornata mondiale per le vocazioni sacerdotali e religiose, lo scorso 16 aprile, quando la parrocchia di Montopoli si è stretta attorno alle «sue suore» che festeggiavano l’ingresso di suor Yudith nella grande famiglia delle suore agostiniane del divino amore. 

Ed è così che, in una chiesa colorata e vivace, la giovanissima suora proveniente dal Perù ha legato definitivamente la sua vita a Cristo nel corso della celebrazione presieduta dal vescovo di San Miniato, mons. Migliavacca. «“Le mie pecore ascoltano la mia voce…”. Questa parola di Gesù diventa ora preghiera.  la nostra preghiera per suor Yudith, perché non smetta mai di ascoltare nella vita quella voce ¬– ha affermato il vescovo -. E’ anche la preghiera che altri giovani ascoltino la voce del Signore che chiama a seguirlo nella via della vita consacrata, della dedizione piena, del sacerdozio, dell’esistenza al servizio del vangelo».

Nel corso dell’omelia il vescovo si è soffermato ancora sul senso della vocazione: «E il brano evangelico proclamato si sofferma su un particolare del pastore buono: la voce. Immagino quanto “la voce” sia un suono, un segno vivo, personale, profondo nella vita di suor Yudith ¬– ha continuato mons. Andrea ¬- . E’ la voce di alcuni che le hanno raccontato l’amore: la voce della sua famiglia, di chi le ha dato la vita; la voce dell’amicizia, di coloro con cui si è condivisa la gioia di vivere; la voce di chi le ha fatto incontrare questo Istituto, la voce di altre consorelle; la voce della guida spirituale.» «Ci sono tante voci che spiegano il Si che oggi lei dice nella comunità cristiana, in mezzo a noi in questa liturgia. Tutte queste voci, suor Yudith, sono eco della voce del buon pastore che accompagna, protegge, chiama. E’ bello oggi ricordare queste voci e riascoltare la chiamata del Maestro. “Le mie pecore ascoltano la mia voce e io le conosco ed esse mi seguono”. Mi seguono, appunto: è il sì della nostra sorella.» Suor Martina , madre generale dell’ordine, ha salutato i fedeli di Montopoli «che da tanti anni ospita la nostra presenze, durante i quali ci siamo sempre sentite stimate e accolte dalla comunità. In questo giorno di festa – ha concluso la Madre Generale – vi chiedo  di pregare ancora con noi e per noi, affinchè possiamo essere vere testimoni del vangelo qui in mezzo a voi».

Don Matteo, parroco di Montopoli, ha dichiarato: «Quello che festeggiamo oggi è il frutto di passi fatti che sono sfociati in questa scelta, passi che hanno richiesto sacrifici e rinunzie ma che hanno condotto a questo traguardo tanto pensato, amato, bramato e sognato.

Auguro a nome della comunità Parrocchiale a Suor Yudith una vita da sposa di Cristo Gesù morto e risorto per amore nostro»

Talvolta accadono cose strane. Accade, ad esempio, che una chiesa di campagna sia stracolma, in occasione della messa vespertina del sabato. E può capitare, inoltre, che sia stracoma per un’ occasione più unica che rara nel nostro tempo: una nuova suora che dice il suo «sì» definitivo a Gesù, circondata dalle consorelle e da una chiesa giovane e viva.

Può capitare, ed è capitato davvero alla vigilia della domenica del «buon pastore», giornata mondiale per le vocazioni sacerdotali e religiose, lo scorso 16 aprile, quando la parrocchia di Montopoli si è stretta attorno alle «sue suore» che festeggiavano l’ingresso di suor Yudith nella grande famiglia delle suore agostiniane del divino amore.

Ed è così che, in una chiesa colorata e vivace, la giovanissima suora proveniente dal Perù ha legato definitivamente la sua vita a Cristo nel corso della celebrazione presieduta dal vescovo di San Miniato, mons. Migliavacca. «“Le mie pecore ascoltano la mia voce…”. Questa parola di Gesù diventa ora preghiera.  la nostra preghiera per suor Yudith, perché non smetta mai di ascoltare nella vita quella voce ­– ha affermato il vescovo -. E’ anche la preghiera che altri giovani ascoltino la voce del Signore che chiama a seguirlo nella via della vita consacrata, della dedizione piena, del sacerdozio, dell’esistenza al servizio del vangelo».

Nel corso dell’omelia il vescovo si è soffermato ancora sul senso della vocazione:

«E il brano evangelico proclamato si sofferma su un particolare del pastore buono: la voce. Immagino quanto “la voce” sia un suono, un segno vivo, personale, profondo nella vita di suor Yudith ­– ha continuato mons. Andrea ­- . E’ la voce di alcuni che le hanno raccontato l’amore: la voce della sua famiglia, di chi le ha dato la vita; la voce dell’amicizia, di coloro con cui si è condivisa la gioia di vivere; la voce di chi le ha fatto incontrare questo Istituto, la voce di altre consorelle; la voce della guida spirituale.»

«Ci sono tante voci che spiegano il Si che oggi lei dice nella comunità cristiana, in mezzo a noi in questa liturgia. Tutte queste voci, suor Yudith, sono eco della voce del buon pastore che accompagna, protegge, chiama. E’ bello oggi ricordare queste voci e riascoltare la chiamata del Maestro. “Le mie pecore ascoltano la mia voce e io le conosco ed esse mi seguono”. Mi seguono, appunto: è il sì della nostra sorella.»

Suor Martina , madre generale dell’ordine, ha salutato i fedeli di Montopoli «che da tanti anni ospita la nostra presenze, durante i quali ci siamo sempre sentite stimate e accolte dalla comunità. In questo giorno di festa – ha concluso la Madre Generale ­– vi chiedo  di pregare ancora con noi e per noi, affinchè possiamo essere vere testimoni del vangelo qui in mezzo a voi».

Don Matteo, parroco di Montopoli, ha dichiarato: «Quello che festeggiamo oggi è il frutto di passi fatti che sono sfociati in questa scelta, passi che hanno richiesto sacrifici e rinunzie ma che hanno condotto a questo traguardo tanto pensato, amato, bramato e sognato.

Auguro a nome della comunità Parrocchiale a Suor Yudith una vita da sposa di Cristo Gesù morto e risorto per amore nostro».

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