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SAN ROMANO - Molto sentita e partecipata anche questo anno la festa dell’otto settembre, Natività  di Maria Santissima, patrona della parrocchia di San Romano.Preceduta da una novena di Sante Messe celebrate ogni sera in differenti zone del paese, la festa ha avuto fin dal primo giorno un’ottima partecipazione di fedeli, nonostante si fosse alla fine del mese di agosto, periodo ancora vacanziero. Le varie Eucaristie sono state presiedute sia da religiosi che da sacerdoti del vicariato.
Interessante iniziativa il pomeriggio di venerdì 2 settembre: «Bella tu sei qual sole» è stato il tema del convegno tenuto dalla Dott.ssa Nicoletta Baldini, collaboratrice dell’archivio di stato di Firenze,  sui restauri dell’immagine della Madonna.
A seguito del tentativo di furto nella notte tra il 21 e 22 novembre 2015, la statua lignea della Madre della Divina Grazia aveva riportato gravi danni al volto del Bambino e al ginocchio e naso della Vergine stessa.
 
Questi fatti, uniti a effetti troppi invasivi di un precedente restauro, avevano reso la statua della Madonna particolarmente fragile.
Baldini ha illustrato non solo gli ultimi interventi di restauro fatti, ma, ripercorrendo la storia della Madonna e del Santuario, ha evidenziato come nel corso del tempo la statua sia stata rimaneggiata e “riadattata” in vario modo alle esigenze del gusto estetico delle svariate epoche.
Per fare un esempio, si è scoperto che a metà dell’ottocento la Madonna e il Bambino erano stati addobbati con parrucche e ampie vesti e per poter essere “vestite” le due figure erano state rimodellate con l’applicazione in cera delle braccia in posture diverse da come si vedono attualmente.
Oppure il trono su cui la Vergine sta seduta, era stato resecato per permettere di applicare le vesti. In epoche successive poi, gli arti applicati sono stati tolti ma sono  stati eseguiti altri rimodellamenti o interventi di sommario restauro e quindi l’immagine che vediamo attualmente non esattamente quella creata in origine dall’artista:  tutto ciò però ci può solo far pensare che qualsiasi intervento fu solo il desiderio di rendere più fastosa è magnifica l’immagine da venerare.
A noi adesso, spetta il compito di preservare.
La festa è proseguita domenica 4 settembre con il pomeriggio di festa per gli anziani del paese: un momento insieme animato da vecchie canzoni, tombola e merenda; tempo in cui tutte le persone che hanno partecipato si sono molto divertite e hanno condiviso un momento di gioia.
Nel tardo pomeriggio dello stesso giorno poi, gara gastronomica sul tema “Antipasti e dintorni” che ha visto la premiazione del miglior piatto di antipasto e primo piatto freddo: al temine della gara, tutto ciò che era stato portato e’ stato condiviso con tutti i partecipanti e coloro che erano intervenuti. È sempre bello, comunque, al di là di tutto vivere dei momenti di fraternità!!
Giovedì 8 settembre, culmine della festa!
Già dal mattino moltissimi i fedeli che da tante zone vicine sono salite al Santuario per rendere omaggio alla Madonna: da secoli ormai la devozione alla Madre della Divina Grazia è rimasta immutata nel cuore di tanta gente; ognuno si accosta a Lei con una preghiera nel cuore, con una necessità da mettere nelle Sue mani con la fiducia di essere sempre ascoltati.
Nel pomeriggio, dopo l’omaggio floreale, benedizione di tutti i bambini e lancio dei palloncini con un messaggio di pace.
Alle ore 18, Santa Messa solenne concelebrata da un cospicuo numero di religiosi e sacerdoti del vicariato presieduta dal nostro Vescovo, Mons. Andrea Migliavacca.
Durante l’omelia il Vescovo ci ha detto che le letture della Messa erano attraversate da un messaggio di «attesa»: attesa del Messia nel brano di Michea,  della salvezza per coloro che Dio ha chiamato e giustificato in San Paolo e nel Vangelo, la genealogia di a Gesù e il grande racconto di attesa del Salvatore attraverso il tempo e le persone.
La Natività dunque di Maria come icona dell’attesa: preservata dal peccato originale come per annunciare che attraverso la nascita di Maria si compiranno le promesse di Dio. Ella avrebbe dato al mondo il Salvatore.
Anche Maria vive momenti di attesa: quella della nascita di Gesù, tempo in cui Lei cerca di capire il progetto di Dio sulla propria vita.
Attesa durante il ministero pubblico di Gesù: Maria diventa la prima discepola del Maestro, mettendosi alla sequela e alla scuola di suo Figlio.
Donna dell’attesa sotto la croce, tempo spezzato dal dolore e dalla morte, ma in quel l’attesa dolorosa nasce la Chiesa, il cammino dei credenti. Infine Maria in attesa nel cenacolo per  il dono dello Spirito.
Nelle "attese"  di Maria si compie di progetto di salvezza di Dio per noi.
Anche noi - detto il Vescovo Andrea - durante il tempo della nostra vita viviamo tanti momenti di attesa. Le tante attese che abbiamo nel cuore, nelle nostre famiglie oppure attesa nei  riguardo delle scelte importanti della nostra esistenza  in cui  daremo un SI nei confronti di qualcuno.
Attesa di chi è nella sofferenza, talvolta carico di domande ...
Alla luce della Parola di Dio possiamo dire che il tempo di attesa non è mai un tempo in cui Dio è assente, ma in questa attesa Egli opera; anzi ogni tempo di attesa diventa spazio e luogo in cui il Signore opera per il nostro bene. Nell’attesa Dio talvolta è presente in modo silenzioso e opera in maniera invisibile nella ordinarietà del la nostra vita.
Il tempo dell’attesa è anche il tempo in cui si impara a vivere; come l’agricoltore che aspetta con pazienza il frutto del proprio lavoro, anche per noi il tempo di attesa e’ quello in cui si capisce quali sono le cose importanti della nostra vita e quelle superflue si perdono e quindi la nostra esistenza produce "frutto"
Perciò - ha concluso il Vescovo - Maria sia compagna di ogni nostra attesa.
La festa è poi terminata nello spazio del dopo cena con la recita dei secondi Vespri solenni a cui è seguita la processione per le vie del paese con la statua della Madonna: momento molto composto e devoto nonostante la partecipazione di un ingente numero di persone.
Gran finale con lo spettacolo pirotecnico: i fuochi d’artificio sono stati un vero e proprio «spettacolo»; sparati a suon di musica, hanno strappato gli applausi e il favore di tutti.

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