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FIRENZE - All’inizio sembrava un sogno, una chimera, anche per un uomo completamnte abbandonato alla divina provvidenza, un progetto quasi impossibile. Ed invece la congregazione delle suore domenicane dello spirito santo venne alla luce, ed ancora oggi opera nella stupenda sede di via Bolognese.
Ed esiste grazie soprattutto all’amicizia di due anime votate alle santità, quella tra mons. Pio Alberto Del Corona e Suor Elena Bonaguidi.
L’incontro tra i due è descritto nelle cronache originali del convento: «La Sig.ra Elena conobbe il R. Padre Pio Del Corona l’anno 1869. Egli non era allora che un semplice religioso Domenicano ed aveva cantato la sua prima Messa nel 1860. Era dunque nei primordi del suo ministero sacerdotale ed onorava con le sue belle doti di mente e di cuore lo storico convento di S. Marco in Firenze. Assiduo al confessionale, pieno di pietà e di zelo, divenne l’angelico Padre di tutti e, particolarmente, di quelle anime pie che la provvidenza gli inviava a dirigere nelle vie della perfezione».


Da qui l’incontro del tutto casuale con suor Elena, che avvenne per caso. «Fu in questo tempo che si presentò al suo confessionale la Sig.ra Elena Bruzzi, rimasta vedova del Signor Emilio Bonaguidi e che allora abitava col suocero e con un piccolo figliolino nella Villa detta Bellavista, situata a Borgo a Buggiano. Detta Sig.ra Elena veniva di tempo in tempo a Firenze a visitare la sorella Sig.ra Assunta Bruzzi, unita in matrimonio all’ingegnere Antonio Romei. Egli, tra gli altri figli, ne aveva uno che si disponeva al sacerdozio nel Seminario fiorentino, ove appunto il R. P. Pio Del Corona esercitava allora il magistero di scienze Teologiche. Il chierico studente, Romeo Romei, edificato delle belle e virtuose doti, nonché della dottrina del suo maestro, ne parlava sovente con la zia Elena, la quale, bramosa di trovare una guida illuminata per il suo spirito, nella sua triste vedovanza, le nacque il desiderio di conoscere questo P. Pio Del Corona e si indusse a recarsi nella Chiesa di S. Marco».
Da qui tra i due nasce un bellissimo rapporto padre figlia, che porterà nel 1872 alla nascita della congregazione, con la benedizione di Pio IX : «Il dì 8 dello stesso mese si presentò al Santo Padre Pio IX, esponendogli tutto il piano di questa nuova Casa e chiedendo la Sua approvazione e benedizione. Il S. Padre che durante l’esposizione del disegno aveva di quando in quando espressa la sua soddisfazione con l’esclamazione di : bene, bravi, benissimo! Alla fine della narrazione del Padre Pio, esclamò: ”Io non posso che approvare e benedire di tutto cuore questa bella impresa”. Avendo poi domandato dove era la Signora incaricata di presentare a nome di tutte la supplica e avendo inteso che era nella Sala d’udienza, il S. Padre si affrettò di andare nella detta Sala e avendo sentito rammentare Elena Bruzzi, cognome che si era fatto dire dal Padre Pio, disse alla commossa e tremante creatura che gli stava protesa ai piedi: “Sei tu, figliuola”? Presto, figliuola, presto - seguitò. Allora la Bruzzi disse: “Sì, Padre, beneditemi e pregate il Signore che io non faccia se non ciò che Egli vuole e come vuole”. “Sì” - replicò il Santo vecchio - lo farai, figliuola, ma presto e forte».
Lo scopo principale era stato formare un “Asilo” di anime contemplative, dedito, per volontà del Beato Pio IX, all’educazione delle bambine. Alle suore era affidato un programma di vita mista: dalla contemplazione (vita contemplativa-interiore) deve sgorgare l’apostolato, la carità a contatto del prossimo (vita attiva-esteriore).
Sin da principio, Del Corona volle che il suo “Asilo” portasse il nome dello Spirito Santo e che le sue figlie si scambiassero fra loro il saluto con le parole di San Gregorio Magno:“Lo Spirito Santo è Amore!”.

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