Frati Trinitari riscatto

LA SCALA - Mercoledì 21 gennaio al Centro Diocesano Vocazioni a La Scala, alla presenza del cappellano mons. Morelli, dei sacerdoti Francesco Zucchelli e Luca Camarlinghi e di molti soci, si è tenuta la riunione del Serra Club di San Miniato che aveva in programma una conversazione del can. Francesco Ricciarelli sull’Ordine della Santissima Trinità di cui il parroco della Valdegola ha fatto parte in gioventù per circa 3 anni.


Don Ricciarelli ha tracciato con grande puntualità la storia di questo Ordine di frati che ottenne l’approvazione della Regola da papa Innocenzo III nel 1198, qualche anno prima di quella di San Francesco. Il fondatore è stato il francese San Giovanni De Matha che, durante la celebrazione della sua prima Messa, ebbe una visione e capì quale sarebbe stata la sua missione: unire al culto della Trinità l’opera di liberazione, mediante riscatto, dei cristiani perseguitati resi schiavi dai musulmani e che erano in pericolo di perdere la fede. Il motto dei Padri Trinitari sin dalle origini è: Gloria tibi, Trinitas, et captivis libertas (gloria a te Trinità e agli schiavi libertà). I Padri Trinitari da sempre si impegnano a far calare il mistero della Trinità, a cui sono consacrati, nelle profondità dell’indigenza e della sofferenza dell’uomo.
Con l’aiuto di un proiettore e di numerose diapositive, don Francesco ha mostrato immagini significative legate alla storia dell’Ordine, parlando del fondatore e dei suoi collaboratori, delle riforme, dei viaggi di redenzione, dei simboli trinitari come la croce rossa e azzurra che adorna l’abito dei frati. Don Ricciarelli ha inoltre raccontato di una sua scoperta: una confraternita che collaborava con i Padri Trinitari esisteva anche a San Miniato, nel complesso della Crocetta, sulla discesa di via Carducci. L’ex chiesa della Crocetta prese il nome proprio dallo stemma dei Trinitari, come ricorda il Piombanti nelle Memorie storico-artistiche di San Miniato. Vicino al portone di ingresso c’è ancora una lastra di pietra, ormai sfaldata dal tempo, che ha un foro da cui venivano fatte passare le elemosine destinate al riscatto dei cristiani “schiavi dei Turchi”.
La presidente ha ringraziato don Francesco per la chiara esposizione e per aver condiviso con il Serra i suoi ricordi e le sue emozioni. La serata ha fornito inoltre l’occasione per ricordare con gioia l’annuncio del Santo Padre della prossima canonizzazione di fra Junipero Serra, durante il viaggio che compirà alla fine di settembre 2015 negli Stati Uniti, la nomina del dott. Dante Vannini, socio del club di Siena, a Presidente Internazionale del Serra per l’annata 2016/2017, di Gemma Sarteschi, socia del club di Pisa e past presidente nazionale, e di Giuseppe Miccoli, socio del club di Ferrara, a componenti del Consiglio Internazionale del Serra e del dott. Emanuele Costa, vice presidente ai programmi del CNIS, a membro della commissione nomine internazionale.
Il prossimo appuntamento del Serra sarà mercoledì 11 febbraio.

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