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SANTA MARIA A MONTE - Santa Maria a Monte ha un debito nei confronti di Cosimo Ulivelli. Sconosciuto al grande pubblico, Cosimo Ulivelli è invece tenuto in considerazione dagli storici dell'arte come uno dei più prolifici pittori della scuola barocca italiana. Nato a Firenze nel 1625, figlio di Francesco, fu educato grazie alla protezione di don Lorenzo de' Medici, nella scuola di Matteo Rosselli. Ma la sua formazione artistica si deve a Baldassarre Franceschini, detto “Il Volterrano” (1611-1698) di cui fu allievo e suo epigono.
La notorietà di cui godeva Ulivelli fece fiorire una serie di sue biografie. Due sono quelle più documentate: una di Francesco Saverio Baldinucci, mentre l'altra è di Giuseppe Tonelli.


Artista molto impegnato presso la corte granducale toscana, Ulivelli sembra aver goduto di una notevole reputazione nel corso della sua lunga esistenza. Volte e soffitti da lui dipinti possono ancora oggi essere ammirate in molte chiese fiorentine e palazzi. Insieme con Jacopo Chiavistelli e Angelo Gori, Ulivelli affrescò le volte del corridoio di servizio della Galleria degli Uffizi con un ciclo pittorico ideato per celebrare uomini fiorentini illustri e le istituzioni. L'artista è noto anche per aver dipinto cartoni per arazzi.
La sua intensa attività artistica gli fruttò - a detta di un altro suo biografo, Domenico Maria Manni, che gli fece per così dire i conti in tasca - ben 30.000 scudi.
L' Abate Luigi Lanzi, da parte sua, asserisce che “Cosimo Ulivelli è buon pittore anch'egli di storie, e di uno stile che talora si scambia col maestro da' meno accorti: giacché un intendente vi nota forme meno eleganti, colorito men forte e men lindo, carattere manierato e stentato alquanto. Deon vedersene le opere del miglior tempo, come sono alcune lunette al chiostro del Carmine”.
Ma la sintesi biografica ed artistica più efficace di Ulivelli la fa Francesco Bigazzi nella sua opera edita nel 1887 “Memorie ed iscrizioni della Città di Firenze”. Riportando infatti l'scrizione posta in via della Chiesa, n. 59 (Tabernacolo). “Ossequia la Santa Madre del Signore che Ulivelli effigiò Sommo Pittore l'anno MDCLXVI”.
Trae spunto da questa iscrizione per tracciare una biografia sintetica da cui si apprende che “il pittore Cosimo Ulivelli nacque il 7 di Novembre 1626 in Firenze da Francesco di Andrea Ulivelli e da Maddalena di Francesco Graziarli,ambedue famiglie onoratissime. Nonostante la sua straordinaria vivacità di carattere, ebbe grandissimo amore alle Belle Arti; il perché da’ suoi genitori veduta la propensione, ch' egli aveva alla pittura, dal principe Don Lorenzo de' Medici, figlio del Granduca Ferdinando, fu raccomandato a Matteo Rosselli, perché lo ammaestrasse in questa nobile arte del disegno e sotto la cui disciplina in breve divenne stimato assai. Quindi si dette a frequentare l'Accademia, onde di 15 anni già coloriva. Morto il Rosselli nel 1650 si pose sotto la direzione di Baldassarre Franceschini altrimenti il Volterrano, a cui servì d'aiuto in molti lavori, specialmente in quelli della Cupola dell'Annunziata, nella cui Chiesa fece molte pitture. In S. Marco pure, tanto in Chiesa che in Convento, dipinse assai. Si veggono bei dipinti di questo artista,tanto a olio che a fresco, in S. Silvestro in Pinti, in S. Maria Maddalena de' Pazzi, all'Ospizio di S. Tommaso d'Aquino in Via della Pergola. In prospettiva alla porta che conduce nel secondo chiostro di S. Croce si osserva S. Francesco e S. Domenico, che stringono fratellanza. Molto celebrato è il S. Francesco, che riceve il Bambino Gesù, dipinto nella lunetta sopra la porta principale della Chiesa d' Ognissanti. Altri dipinti ancora si ammirano di questo pittore nel chiostro di S. Spirito, in S. Felicita, in S. Monaca, al Carmine, nel parlatorio delle Monache dello Spirito Santo, in una lunetta, che era nel primo chiostro di questa Chiesa vedovasi un bel dipinto dell'Ulivelli, ma l'ingegnere Mazzeinel 1860 la fece atterrare col pretesto di scoprire pitture anche più belle; ma che non erano che nel suo cervello. Tanti sono i dipinti,che lasciò questo artista in molte ville prossime a Firenze, ed in moltissimi palazzi di questa città, che troppo ci vorrebbe a nu-merarli tutti. Questo instancabile pittore fu profondamente religioso ed amantissimo della patria sua. Visse fino all'età di 80 anni, lasciando desiderio di sé il giorno ottavo di Settembre”.
E' proprio a questo punto che la vicenda biografica di Ulivelli si interseca con Santa Maria a Monte.
"Carico finalmente il nostro Ulivellidi anni, di fatiche e di tribolazioni che mai in lui non cessarono per dato e fatto di molti emuli ... - ci informa uno dei suoi biografi- si portò in campagna nella terra di Santa Maria a Montedel Valdarno di Sotto appresso un suo figl[i]uolo prete, curato e priore ...”. E proprio a Santa Maria a Monte morì e quindi “sepolto l'attuale edificio ai numeri civici 5 e 7 di via della Collegiata, adibito in anni recenti prima a forno,quindi ad ufficio postale. Una ricognizione sommaria del locale ci ha consentito di individuare acusticamente sei possibili cavità sottostanti il pavimento.
La conferma della vicenda del pittore Ulivelli a Santa Maria a Monte la troviamonel registro dei morti della parrocchia. Troviamo annotato che “il 9 settembre 1705 Cosimo, di Francesco Ulivelli di anni 82 in circa e morì il suddetto giorno in casa sua, in comunione di Santa Madre Chiesa, il corpo del quale fu sepolto nelle sepolture dell'opera e dal canonico Giovanni Battista Dini fu confessato il di 7 del suddetto mese di settembre, e non fu comunicato per l'impotenza e di poi riceve l'olio santo, raccomandazione è la sua dell'anima”.
Di fronte a questa personalità Santa Maria a Monte ha il dovere di far riemergere dall'oblio del tempo la figura e l'arte di Cosimo Ulivelli. Lo dobbiamo al suo genio e alla storia dell’arte.

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