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SAN ROMANO - Due appuntamenti per parlare dell’urgenza della pace in Terra Santa a un anno dalla visita di Papa Francesco. Ma anche in preparazione della visita del Pontefice in Toscana a Firenze e a Prato nel novembre prossimo. E l’occasione per conoscere meglio e parlare di tutta la difficile situazione nel Medio Oriente dove in nome di Dio si compiono stragi dando vita a flussi migratori, nascita di campi profughi e profonde sofferenze nei popoli. Da qui l’appello di Papa Francesco «Nessuno strumentalizzi per la violenza il nome di Dio». La questione Israelo-Palestinese è il conflitto di più lungo corso, oramai cronicizzato, che non vede fine in quell’area del mondo “esplosiva” dove ad essa si sono aggiunte tante altre crisi (siriana, irachena, curda, afgana, fino all’espansione e all’avanzata dell’Isis, solo per citarne alcune). C’è un filo sottile che lega la storia alla nostra quotidianità e che ha come conseguenza da noi percepita l’arrivo di molti migranti attraversano il Mediterraneo. Interi popoli che fuggono dai conflitti mediorentali e africani. È un grido accorato quello che papa Francesco reitera in continuazione, mentre il mondo, soprattutto il Medio Oriente, è in fiamme, e che non può non smuovere le coscienze.


L’occasione per provare a capire più da vicino quale è la situazione in quei paesi è fornita dall’uscita del libro e dal tour toscano della giornalista di Avvenire e Famiglia Cristiana Romina Gobbo, testimone diretta in molte aree di crisi del mondo e autrice del libro «Nessuno strumentalizzi Dio - Papa Francesco in Terra Santa, l’urgenza della pace». Gli incontri si terranno a San Romano il 17 giugno e a Usigliano di Lari il prossimo 18 giugno.

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