orentano

ORENTANO - Attraversando il territorio diocesano, aiutati dalle pagine del Bollettino ufficiale di quel tempo, incontriamo per questa puntata della memoria il borgo di Orentano, qualche centinaio di residenti della frazione del comune di Castelfranco di Sotto.Un abitato di poche case per lo più moderne, qualche palazzina storica e una magnifica campagna puntellata di vecchie coloniche. Della Orentano medioevale non restano purtroppo tracce, e anche l’attuale chiesa è un edificio realizzato e consacrato da poco più di un secolo. La Storia sembra aver lasciato qui limitati ma significativi segni del suo scorrere interminabile.

Arrivando dalla strada che proviene da Fucecchio – Galleno, la chiesa e il campanile attendono a mostrarsi finché l’elegante torre di artefatta e affascinante nobiltà inizia a ergersi sopra i tetti delle case, sino a rivelarsi con tutta la sua possente e longilinea mole – in stile giottesco – solo arrivati nella piccola piazzetta che ospita il parco delle rimembranza. E’ qui che incontriamo uno dei più bei “fanti” bronzei realizzati in epoca fascista come monumento ai caduti. Il soldato, in atto di marciare con passo deciso e con il volto leggermente indirizzato aguardare i suoi passi o a controllare la presenza del nemico,era stato innalzato il 21 ottobre del 1930. La cerimonia, civica e religiosa al contempo, vide la presenza di molte autorità. Una prima parte dell’evento celebrativo si era svolta in mattina nella parrocchiale, poi la benedizione del monumento nel pomeriggio alla presenza di mons. Giubbi, che il Bollettino diocesano così ci descrive: “con l’intervento di S.E. il Prefetto della Provincia di Pisa e delle Autorità locali, nel pomeriggi di questo giorno, l’Ecc.mo e ven.moMons. Vescovo nostro alla presenza dell’intero popolo di Orentano e di moltissime persone dei popoli vicini, ha impartito la solenne benedizione al Monumento che Orentano ha eretto alla memoria dei suoi figli caduti nella Grande Guerra. Mons Vescovo ha rivolto alla folla la sua nobile parola illustrando il profondo significato simbolico del monumento. Al mattino il nostro Arciprete aveva celebrato nella chiesa Arcipretura, presenti le Associazioni paesane e gli alunni delle Scuole, una messa in suffragio ai caduti e aveva consegnato il gagliardetto dell’Associazione Nazionale Madri e Vedove dei Caduti Orentanesi”. Non ci stupisce che si fosse costituita una vera e propria associazione, forse non solo a scopo commemorativo ma anche assistenziali, coadiuvata dalla parrocchia, e i documenti del comune di Castelfranco potrebbero rivelarci qualche elemento in più. Ciò che stupisce invece, se guardiamo la lapide marmorea con l’elenco nominativo dei caduti, è il numero percentualmente altissimo dei deceduti in guerra rispetto a una piccola popolazione come Orentano, e possiamo davvero comprendere quindi quale prezzo di sofferenza questa frazione, e la sua gente, abbiano pagato.

 

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