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STIBBIO - Sabato scorso, già mi accingevo ad andare a dormire quando un amico mi ha telefonato, ricordandomi un appuntamento che io stesso gli avevo segnalato.
Quella sera a Stibbio, al circolo Arci G. Monti si sarebbe svolta una tavola rotonda su satira e libertà d'espressione con la partecipazione di vignettisti del Vernacoliere.
Incuriosito dalla tematica e dai relatori mi sono recato con l'amico al “circolino”. L'avvio della serata è stato fulminante. Il presidente del circolo ha proiettato la sua video intervista a un oscuro comico di Fermo che ha criticato aspramente la Corte di Cassazione, ha preso le distanze da Aristofane e ha colto l'occasione per insultare la Chiesa Cattolica confermando tutto questo con un paio di bestemmie. Il succo del discorso era che non ci possono essere limiti alla libertà di espressione del comico. L'impronta alla serata era data. Sullo sfondo del discorso, i tragici fatti di Parigi e il problema del terrorismo internazionale di matrice religiosa.


A inquadrare la situazione internazionale, in cerca dei motivi che hanno armato la mano degli assassini di Charlie Hebdo, la studentessa di Relazioni Internazionali Diletta Gasparo e il fotoreporter Andrea Vignali. Quest'ultimo ha sottolineato come anche giovani europei, che si presuppongono liberi e soddisfatti, facciano sorprendentemente la scelta di convertirsi all'islam e di arruolarsi tra i guerriglieri in Medio Oriente. Sintomo di una crisi e di un vuoto culturale difficile da riempire.
Gli storici vignettisti del Vernacoliere Pagano, Caluri e Pagliaro hanno portato la loro esperienza e si sono interrogati sui limiti del diritto d'espressione, negando in fin dei conti la rilevanza della sensibilità personale, specialmente religiosa, definita come un fatto del tutto soggettivo e pubblicamente irrilevante.
Le frasi più provocatorie venivano sottolineate qua e là da applausi e risatine degli astanti.
Tra gli uditori c'era anche un giovane musulmano che, presa la parola, ha voluto ribadire la necessaria distinzione tra terrorismo e Islam. La sua successiva affermazione che le figure religiose non possono essere comunque insultate ha provocato nei relatori la constatazione della distanza culturale, ancora molto grande, tra occidente e mondo islamico.
Da parte mia, ho ripreso l'osservazione di Vignali sui giovani che riempiono il vuoto culturale ed esistenziale con scelte estremiste. Ho fatto notare come la cultura secolarizzata abbia conservato alcuni valori del cristianesimo però togliendo loro il fondamento e certo un'Europa costruita su basi esclusivamente economiche e individualistiche non ha la forza di sostenere le proprie esigenze di libertà e di rispetto della persona.
In seguito la discussione è stata riportata sul terreno più congeniale della libertà di satira in Italia ed è proseguita fin oltre le due di notte, lasciandomi però con l'impressione che forse la partecipazione al tavolo dei relatori di diverse sensibilità avrebbe contribuito a rendere il dibattito più interessante e profondo. Il vuoto di valori etici e spirituali che può sfociare nella violenza cieca del terrorismo è lo stesso che paradossalmente si esprime anche nella volgarità e aggressività gratuita di certe vignette.

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