san pierino

FUCECCHIO - Il tema dell’accoglienza dei profughi in fuga dall’Africa torna ancora d’attualità. Stavolta è la parrocchia di San Pierino, nei pressi di Fucecchio, che è chiamata a uno sforzo di solidarietà nei confronti di 6 profughi arrivati pochi giorni fa e provenienti dai centri d’accoglienza di Lampedusa.
Il parroco Don Luigi Polidori ha scritto al sindaco di Fucecchio, per rispondere alla richiesta di collaborazione pervenuta in parrocchia lo scorso 30 aprile:
«La richiesta di mettere a disposizione alcuni locali della Parrocchia per l’accoglienza di alcuni “migranti” è stata valutata dal Consiglio Parrocchiale che ha espresso, in linea di massima, parere favorevole, aderendo quindi alla Sua richiesta formulata poi con lettera del 30 Aprile scorso.
La sensibilità per la grave situazione dei “migranti” e per la necessaria e doverosa accoglienza – afferma il parroco – non poteva non essere concretamente manifestata nei confronti di persone che vivono questa tragedia, mettendo per questo scopo a disposizione le risorse disponibili e cioè un immobile di proprietà della Parrocchia.


Tuttavia il Consiglio ritiene opportuno fare presente che l’edificio non ha, al momento, le condizioni di legge in tema di agibilità e, per questo, è necessario che l’Amministrazione provveda ad effettuare quegli interventi che ritenga necessari a tal fine anche sotto il profilo dell’assunzione di responsabilità.. La Parrocchia non può né contribuire i tal senso, né assumersi impegni o responsabilità e, in particolare, intende precisare anche che non potrà riconoscere all’Amministrazione o a chiunque altro indennità o corrispettivi di qualsiasi importo per eventuali migliorie.
D’altro canto la Parrocchia non intende percepire alcunché per la concessione in uso dell’immobile e, pertanto, è disposta a concedere l’immobile non in affitto, ma in comodato e quindi gratuitamente. Per contro richiede che sia assicurato un diligente uso dell’immobile e che ne sia conservata l’integrità. In proposito pare opportuno che venga stipulata una polizza assicurativa almeno per i danni o incidenti che abbiano a verificarsi.
Inoltre fa presente che da parte della Diocesi è previsto un intervento di ristrutturazione per destinare l’immobile ad attività della Parrocchia e della Diocesi stessa e, pertanto, l’uso di tale immobile per l’attuale emergenza non potrà essere protratto per troppo tempo; è necessario, in proposito, conoscere, fin da subito, per quanto tempo l’Amministrazione intende utilizzare l’immobile.
Il Consiglio vuole che l’accoglienza dei “migranti” si realizzi in maniera tale da far sì che l’evento non solo non costituisca motivo di pregiudizio ed ostilità, o anche di estraneità, da parte della Comunità locale, ma sia, anzi, motivo per tutti di crescita sociale e culturale.
In concreto il Consiglio ha espresso una comprensibile e legittima preoccupazione, e cioè che l’accoglienza di migranti, pur provvisoria, non si trasformi in un semplice e poco dignitoso “parcheggio” di persone al di fuori di ogni contesto sociale ed assistenziale, tenendo conto, in particolare che l’immobile in oggetto fa parte di un complesso parrocchiale, attestante sulla Piazza della Chiesa, destinato ad attività formative come il catechismo, frequentato da bambini in età scolare.
Infine il Consiglio ritiene condizione necessaria, per quanto la concreta gestione dell’iniziativa venga affidata alla Cooperativa Sociale “Pietra d’Angolo” di San Miniato, che l’Amministrazione Comunale sia il referente diretto del rapporto.
Pertanto questa Parrocchia resta in attesa di una bozza di contratto da esaminare e da sottoporre alla dovuta approvazione della Curia Vescovile Diocesana»

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