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DALLA DIOCESI - Non sarà necessario fare molti chilometri e visitare il Duomo di Torino per rendere omaggio e ammirare la Sacra Sindone. A Cerretti di Santa Maria a Monte, a partire dal 30 maggio fino al 7 giugno 2015 sarà allestita nei locali della Parrocchia “Cuore Immacolato di Maria” la mostra «La Sindone. Un percorso tra Scienza, Vangelo e Fede».

L’iniziativa è organizzata dalla Parrocchia stessa e dal Movimento ecclesiale “Famiglia del Cuore Immacolato di Maria”.

Cos’è la Sindone?
La Sindone è un lenzuolo di lino tessuto a spina di pesce delle dimensioni di circa m. 4,41 x 1,13, contenente la doppia immagine accostata per il capo del cadavere di un uomo morto in seguito ad una serie di torture culminate con la crocefissione.
L’immagine è contornata da due linee nere strinate e da una serie di lacune: sono i danni dovuti all’incendio avvenuto a Chambéry nel 1532.
Secondo la tradizione si tratta del Lenzuolo citato nei Vangeli che servì per avvolgere il corpo di Gesù nel sepolcro.
Questa tradizione, anche se ha trovato numerosi riscontri dalle indagini scientifiche sul Lenzuolo, non può ancora dirsi definitivamente provata.
Certamente invece la Sindone, per le caratteristiche della sua impronta, rappresenta un rimando diretto e immediato che aiuta a comprendere e meditare la drammatica realtà della Passione di Gesù. Per questo Papa san Giovanni Paolo II l’ha definita «specchio del Vangelo».

L’incendio
Nella notte tra venerdì 11 e sabato 12 aprile 1997, poco prima di mezzanotte, un furioso incendio si sviluppò nella Cappella della Sindone posta tra la Cattedrale torinese e Palazzo Reale. Le fiamme devastarono la cappella barocca seicentesca progettata da Guarino Guarini e si estesero successivamente al torrione nord-ovest del palazzo distruggendo alcune decine di quadri preziosi. Solo alle luci dell’alba i vigili del fuoco riuscirono a spegnere definitivamente le fiamme.
La Sindone non fu direttamente interessata dall’incendio poiché il 24 febbraio 1993, per consentire i lavori di restauro della Cappella, era stata provvisoriamente trasferita (unitamente alla teca che la custodiva) al centro del coro della Cattedrale, dietro all’altare maggiore, protetta da una struttura di cristallo antiproiettile e antisfondamento appositamente costruita.
Poiché durante l’incendio nella Cappella furono superati i 1000 gradi centigradi, è evidente che se al momento dell’incendio la Sindone fosse stata ancora conservata nell’altare progettato da Antonio Bertola al centro della Cappella, sarebbe andata completamente distrutta.
Pur non essendo la Sindone e la sua teca interessate dal fuoco dell’incendio, nel corso di quella notte fu deciso di rompere la struttura di cristallo e di portare via la Sindone, onde evitare sia i rischi di un crollo anche solo parziale della cupola della cappella, sia i possibili danni provocati dall’acqua degli idranti usati dai vigili del fuoco.

La mostra a Cerretti
La mostra è stata promossa come strumento a carattere divulgativo e didattico per fornire a coloro che la visiteranno la possibilità di approfondire la conoscenza della Sindone in occasione della Ostensione (Torino 19 aprile - 24 giugno).
Il tema è di grande interesse storico e scientifico che da sempre attira l’attenzione di un pubblico assai vasto: mediante un approccio che ha il taglio della divulgazione scientifica (flessibile a seconda delle esigenze dei visitatori), la mostra trasmette in modo efficace una notevole mole di contenuti, nell’ambito delle numerose discipline che afferiscono ai cosiddetti Studi Sindonici.
Lo sguardo della Scienza e della Fede si completano a vicenda per offrire una visione complessiva e di sintesi su uno dei reperti più rilevanti della Storia.
All’interno della mostra si potrà ammirare una Sindone a grandezza naturale e un crocifisso sindonico.

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