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Omelia della Messa in occasione dell’anniversario della strage del Duomo – 22 luglio 2016
Cari fratelli, care sorelle,
il luogo nel quel ci troviamo a celebrare questa eucaristia è stato, nel 1944, proprio in questa giornata, insanguinato e ferito da una terribile strage di cittadini di San Miniato. La memoria di quell’evento è ancora viva nella cittadinanza e nei fedeli, sanguina ancora come una ferita, risuona come appello alla giustizia, alla pace e alla riconciliazione.
Di quell’evento vogliamo oggi fare memoria, pregando per i defunti e invocando dal Signore il dono della misericordia.
Questa nostra memoria si colloca nella festa liturgica di Santa Maria Maddalena, per la prima volta celebrata come festa, per decisione di papa Francesco.
La testimonianza della Maddalena e la Parola proclamata accompagna i nostri passi di fede e in qualche modo illumina anche l’evento tragico che vogliamo oggi celebrare.
Leggi tutto...SAN MINIATO - I fatti di cronaca, una volta rappresentati sul palcoscenico, diventano simboli universali che illuminano le domande più profonde dell’uomo. Il Dramma Popolare di San Miniato ha operato questa trasfigurazione dell’attualità più volte negli ultimi anni. Ricordiamo in particolare «Anima errante», che aveva sullo sfondo il disastro di Seveso del 1976, e «Finis Terrae» che rileggeva il tema, dolorosamente attuale, degli sbarchi di immigrati sulle nostre coste. Anche quest’anno lo spettacolo centrale della Festa del Teatro ha preso le mosse da un fatto di cronaca recente: l’uccisione dell’arcivescovo di San Salvador, Oscar Arnulfo Romero, il 24 marzo 1980 mentre celebrava la Messa. Il vescovo Romero che è stato segno di contraddizione e oggetto di polemiche per tanti anni e che papa Francesco ha proclamato Beato il 23 maggio 2015.
Leggi tutto...DALLA DIOCESI - l vescovo Andrea, la sera del 13 luglio ha incontrato diversi giovani, tra cui io, in vista del prossimo incontro mondiale dei giovani con il Papa a Cracovia.
Hanno partecipato molti giovani, provenienti da varie parrocchie della diocesi, tra i quali alcuni iscritti a questo pellegrinaggio con la diocesi stessa e altri appartenenti alle comunità del Cammino Neocatecumenale che parteciperanno a questo incontro mondiale con altre realtà del Cammino, andando a vivere anche esperienze di missione ed evangelizzazione in posti dove Cristo è stato dimenticato e dove le persone necessitano di una parola di speranza e di vita.
Il vescovo contento di vedere questo gruppo giovanile che parte per questo pellegrinaggio, ha voluto ricordare e precisare il ruolo che ognuno di noi ha, andando a vivere questa esperienza: «Voi, andando a Cracovia, non siete solo partecipanti ad un grande evento con il Papa, ma siete soprattutto ed in prima linea Testimoni dell’Amore di Dio, e la vostra grande missione non è solo in quei posti dove andrete ad evangelizzare, ma è quando tornerete nelle vostre parrocchie e nei vostri paesi.
PONSACCO - Anche in Diocesi si potrà partecipare alla edizione locale della Gmg 2016. Il 30 e 31 lugliio prossimi tutti i giovani sono chimati a partecipare all’evento che si svolgerà tra Camugliano e Ponsacco.
Nel corso della due giorni curata dalla pastorale giovanile in collaborazione con Ac, i ragazzi potranno partecipare a momenti di festa e riflessione.
L’appuntamento è per le 17,30 in località Camugliano, Ponsacco, dove don Udoji animerà uno spettacolo musicale. Dopo cena i giovani «marceranno» fino a Ponsacco, dove varcheranno la porta santa e potranno accostarsi alla Confessione e all’Adorazione eucaristica.
Per informazioni è possibile contattare don Tommaso Botti 3388971429 e Francesco Ferazzi 329475213.
Il vescovo Andrea ha dichiarato: «L’esperienza della Gmg accompagna il cammino di fede dei giovani da più di trent’anni. Avviata per iniziativa di San Giovanni Paolo II, ancora oggi è capace di chiamare tanti giovani a ritrovarsi nelle diverse città del mondo.
Per tanti, essa è occasione di cammino personale di fede, di incontro e condivisione con giovani da ogni parte del mondo, di ascolto della parola del Vangelo e di incontro con il Santo Padre.
L’esperienza continuerà anche tornati a casa, attraverso la testimonianza e il racconto di quanto è stato vissuto».
DALLA DIOCESI - Nel proseguire la mia ricerca sui canti satirici popolari di argomento anti-clericale in Italia ho notato come questo specifico genere, dopo la fioritura tra la fine del XIX e gli inizi del XX secolo, abbia conosciuto una fase di recessione.Tra gli anarchici e i socialisti cominciò infatti a serpeggiare una vena autocritica nei confronti del tradizionale anticlericalismo aggressivo, di cui constatavano l’inefficacia e gli esiti anti-democratici.
“L’anticlericalismo assume troppo spesso il carattere di inquisizione razionalista”, scriveva l’anarchico Camillo Berneri nel 1936: “Un anticlericalismo illiberale, qualunque sia la colorazione avanguardista, è fascista. […]. Mussolini da mangia-preti è finito uomo della Provvidenza. Podrecca, l’asinesco direttore dell’Asino, è finito fascista e bacia-pile. L’anticlericalismo grossolano in auge in Italia fino al 1914 ha dato i voltafaccia più spettacolosi; e non poteva essere altrimenti, poiché alla virulenza settaria si univa la superficialità intellettuale e la rigatteria culturale”.