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SANTA CROCE SULL'ARNO - I senegalesi di Santa Croce premiano il nostro don Romano Maltinti. Sarà lui a ricevere dell’associazione Co.s.San il premio «kolëré», indetto dalla comunità senegalese della cittadina conciaria a favore di una personalità che si sia distinta nel campo dell’integrazione e del dialogo fra culture.
Il premio sarà consegnato nelle mani di don Maltinti sabato 23 luglio, in occasione della terza edizione della Festa di fine Ramadan, organizzata dalla stessa associazione Co.s.San.
«Certamente questo premio mi rende molto felice e credo che vada a sottolineare la mia presenza e il dialogo continuo con la comunità senegalese, in particolare in qualità di presidente del centro Querce di Mamre, che da anni si occupa di immigrati in difficoltà e riugiati politici». Così don Romano spiega il senso di questo premio e del lavoro che a Santa Croce da tempo si porta avanti nell’ambito del dialogo e della reciproca conoscenza: «Nel territorio comunale la comunità senegalese è la più numerosa, probabilmente seconda solo a quella albanese. È una presenza radicata, formata perlopiù da famiglie con bambini che frequentano la scuola. Questa comunità – afferma ancora don Romano – è molto aperta e disponibile al dialogo e al confronto, anche rispetto ad altre presenti nel nostro territorio: ad esempio mi hanno più volte richiesto di voler fare un percorso d’incontri anche a livello culturale e interreligioso con la comunità crisitana locale. Stiamo lavorando a questo interessante progetto».
L’appuntamento per la consegna del premio è per il 23 luglio dalle 19 alle 24 all’interno della mensa “Oredodici” in via San Tommaso, con una cena di piatti tipici senegalesi.
DALLA DIOCESI - Un matrimonio al giorno - o quasi - è il numero delle unioni sacramentali celebrate nella diocesi di San Miniato nell’anno 2015. Un dato quasi rassicurante, soprattutto se messo in relazione all’ultimo studio del Censis, pubblicato solo pochi giorni fa, intitolato «Non mi sposo più, la crisi strutturale dell’istituzione matrimoniale e la fine del matrimonio religioso». Il lavoro, che prende in esame il numero dei matrimoni civili e religiosi a partire dal 1974, evidenzia un drastico calo con un particolare dato negativo riguardo ai matrimoni in chiesa, che evidenzia una diminuzione dal 5,4 per mille di inizio anni ’80 al 3,1 per mille del 2014. In termini percentuali tra il 1974 e il 2014 la riduzione del numero dei matrimoni è stata pari al 52,9%. Solo nell’ultimo decennio, 2004-2014, il calo è del 23,8%.
Lo studio Censis fa un’analisi strutturale del fenomeno andando a riconoscere molte concause della crisi dell’istituto matrimoniale. In particolare il Censis afferma che il matrimonio non è più lo spartiacque per la vita del giovane italiano: gli eventi che sostanzialmente «fanno crescere» sono la nascita di un bambino (i nati fuori del matrimonio sono passati dal 3,4% del 1951 al 27,6% del 2014) e l’uscita per andare a convivere in unione libera (attualmente gli usciti dalla famiglia a motivo del matrimonio sono soltanto il 32,7%). Inoltre viene evidenziato un altro spaccato interessante, ovvero che le coppie di sposi sono essenzialmente omogenee dal punto di vista culturale, economico e di censo, compromettendo così ulteriormente le possibilità di mobilità sociale. Tendenzialmente, tra le coppie di sposi, il 70% ha scelto un partner con lo stesso titolo di studio, un lavoro simile, una condizione economica analoga.
SAN MINIATO - Metti una sera d'estate a parlare di politica internazionale, di America latina, di beati e beatitudini. Un perfetto mix, quello della conferenza su Oscar Romero organizzata dal Dramma Popolare, che ieri sera (12 luglio) ha messo in luce i caratteri storici, geopolitici e religiosi della figura del vescovo beato.Mattatore della serata è stato lo storico Franco Cardini, che tra una provocazione e una citazione ha cercato di districare la complessa trama che ha portato all'uccisione di Romero: «Avrei voluto dirvi che il beato Romero è stato ucciso da terroristi, da guerriglieri, e sarei andato liscio, a ruota libera - ha detto Cardini - ma purtroppo la realtà storica di questa vicenda è molto più complessa».
Leggi tutto...DALLA DIOCESI - Come consuetudine, anche quest’anno, gli insegnanti di Religione Cattolica della nostra diocesi si sono ritrovati, per la conclusione del loro anno di impegno scolastico, incontrando il nuovo vescovo Don Andrea Migliavacca. Alla presenza di Don Pierluigi Polidori e dei due collaboratori dell’Ufficio Scuola, prof.ssa Susini e prof. Faraoni, il Vescovo ha consegnato a ciascuno dei presenti l’attestato di frequenza al corso d’aggiornamento svoltosi, come ogni anno, nei mesi precedenti.
L’Insegnante di Religione è sempre chiamato a vivere con professionalità all’interno della scuola, e nello stesso tempo, ad essere persona capace di testimoniare con gioia e speranza la propria fede.
Impegno che richiede quindi una doppia appartenenza, che trova sintesi nell’accompagnare e nel prendersi cura dei ragazzi che incontra.
GAVINANA - Debutto con applauso e coro da stadio per il vescovo Andrea in visita per la prima volta ai campi estivi dell’Acr a San Miniato.
L’estate Acr è ormai un appuntamento fisso per i ragazzi tra gli 11 e i 19 anni del territorio della diocesi, ed anche quest’anno, col tutto esaurito, è un punto di riferimento per la crescita umana e spirituale dei giovaninissimi della zona.
«Un campo molto positivo - ha comentato il direttore responsabile del campeggio Samuele Realdini – con una bella risposta da parte dei ragazzi. E' un' esperienza indimenticabile passare questi giorni qui a Gavinana, i campeggisti ti danno veramente tanto.»