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SAN ROMANO - Si è svolta domenica scorsa la 7° Giornata Diocesana dei Ministranti e dei cori di voci bianche della diocesi che hanno anche celebrato il loro Giubileo passando in processione per la Porta Santa della Misericordia nel Santuario della Madre della Divina Grazia di San Romano.
Quest’anno il tema della giornata era ovviamente il Giubileo e anche i giochi che i numerosi “chierichetti” hanno fatto divisi per squadre erano ovviamente tutti mirati ad approfondirne il significato nei suoi vari aspetti: il senso del pellegrinaggio, il senso di passare per la Porta Santa e l’indulgenza associata a questo gesto simbolico, il significato delle opere di misericordia corporale e spirituale.
Leggi tutto...SAN MINIATO -Un appuntamento ormai caro al pubblico samminiatese, quello del 12 maggio 2016 a Palazzo Grifoni ore 17.30, l’incontro con attori monologanti che si confrontano e raccontano le loro esperienze di vita, costruiscono testi su un vissuto da cui emergono emozioni e riflessioni di urgente attualità capaci di coinvolgere, interrogare le coscienze, spingere a porsi domande sul presente e sul nostro domani. Sono loro a dominare la scena, a misurarsi nell’arte antica dell’affabulazione, in un monologo che affascina e di cui la parola è protagonista in tutte le sue potenzialità e sfumature. Sono passati da San Miniato, per volontà del Presidente del Dramma Popolare, Marzio Gabbanini, e con il sapiente coordinamento del critico teatrale Masolino D’Amico, nomi importantissimi di attori monologanti, da Giuseppe Cederna, a Beppe Covatta, da MoniOvadia a Lella Costa, a Laura Curino. Questa è la volta di Davide Enia e Oscar De Summa, attori di successo impegnati a monologare sul tema “Storie di luoghi”, che rimandano soprattutto alla loro terra di origine, la Sicilia e la Puglia, in un susseguirsi di racconti esilaranti e amari al tempo stesso.
Leggi tutto...DALLA DIOCESI - Nella scorsa puntata del nostro Manuale di difesa contro l’ateismo militante abbiamo concluso che, essendo l’universo contingente, ha bisogno di un Creatore al di fuori di sé. Detto in termini più semplici, l’universo avrebbe potuto non esistere e, difatti, non è esistito da sempre. Ha avuto un inizio. Ma ecco una nuova possibile obiezione: Non potrebbe l’universo essere, in realtà, eterno?
Un prete belga, Georges Lemaître per primo intuì che il nostro universo si sta espandendo e formulò nel 1927 la teoria del Big Bang. Nel corso del XX secolo molte prove hanno corroborato l’ipotesi del sacerdote scienziato, che inizialmente fu accolta con una certa sufficienza.
DALLA DIOCESI - Nelle storie di questi bambini speciali, come del resto in tutte le storie di bambini, la favola comincia con la scoperta di un piccolo cuore che batte. Tutte le vite si manifestano così, su un piccolo schermo in una stanza al buio, con un puntino bianco che pulsa. L’emozione, la gioia, le aspettative. I quel frangente non si pensa, non si può, a tutte le variabili che potrebbero rendere odioso quel ricordo. Le sindromi, le malformazioni, le centinaia e centinaia di casualità che potrebbero rovinare la vita di quella creatura e di chi la sta guardando per la prima volta. Di solito passano 9 mesi e la storia di quei bambini speciali, se arrivati a traguardo, vira decisamente.
In che modo? «Spesso la comunicazione della diagnosi, in particolare per la sindrome di Down, viene fatta nei corridoi, fuori dal reparto, addirittura una paziente mi ha raccontato di essere stata bloccata nel parcheggio dell’ospedale». Elide Ceragioli, neuropsichiatra dell’ex Asl 11 che da oltre vent’anni segue i ragazzi affetti da trisomia 21 che nascono nel nostro territorio, spiega come nasce, e a volte come non nasce, una famiglia Down.
«Purtroppo in molte coppie manca un serio percorso alla genitorialità. Al di là delle carenze di comunicazione riguardo al problema, c’è una mancanza anche delle coppie che spesso arrivano impreparate alle possibilità che inevitabilmente ogni gravidanza porta con sé». «Solo alcuni giorni dopo la diagnosi e con l’incontro con uno staff di medici specializzati – afferma ancora la neuropsichiatra – comincia a manifestarsi l’idea che inizia un nuovo viaggio, sicuramente diverso da quello che ci aspettava».
Un viaggio che però risulta essere difficoltoso anche per la mancanza di fondi: «In questo momento l’azienda non ha un budget dedicato a progetti speciali per bambini Down. Quello che siamo riusciti a fare lo dobbiamo all’associazione dei genitori di bambini con handicap "Noi da grandi", che da oltre 10 anni si occupa di promuovere percorsi d’assistenza a bambini e famiglie, ovvero garantire uno spazio di cura e supporto che va oltre quelli garantiti istituzionalmente - afferma ancora la Ceragioli - che prevede l’impiego di eccellenze nel campo della cura psicofisica dei ragazzi Down e affetti da altre patologie».
Le famiglie sono schiacciate dalla diagnosi. Dopo non c’è futuro. Le madri sono soffocate dal senso di colpa, i padri oppressi dal peso insopportabile di una notizia da custodire e gelosamente fino al momento giusto. «I genitori mi raccontano delle spiegazioni riguardo il futuro del bambino: un elenco delle problematiche e alle patologie a cui andrà incontro il ragazzo o ragazza Down. Purtroppo non viene dato spazio alla speranza e alla reale possibilità di futuro che possono avere i Down, informando semplicemente i genitori che in pratica molte malattie legate alla sindrome possono essere curate piuttosto facilmente e i progressi che possono fare questi bambini, se seguiti fin da subito e supportati nel loro percorso, sono incredibili».
Grande simpatia per l’uomo che fa le bolle di sapone in passeggiata a Viareggio, facendo divertire grandi e piccini. Il signor Boris è stato vittima di un brutto episodio di ordinaria prepotenza. C’è stato però qualcosa di diverso dal solito nel prosieguo di questa storia. Una piccola rivolta popolare, un tam tam sui social network, ha costretto i "cattivi" di turno a fare marcia indietro. Quanto sarebbe bello se per tutte le situazioni di sopruso e ingiustizia ci fosse la stessa attenzione e mobilitazione da parte della gente. Perché non finisca sempre tutto in una bolla di sapone.