DALLA DIOCESI - Una serie di incontri culturali viene segnalata in questi mesi in circoli ricreativi, in sedi di Fondazioni, come quella svoltasi, sabato 23 alla Fondazione Montanelli a Fucecchio per illustrare un libro di piccolo formato ma di interessante valenza storica e religiosa dal titolo «Da Jaca a Corazzano», scritto con onestà intellettuale da don Francesco Ricciarelli.
E’ la narrazione, tra storia e leggenda, delle vita di Sant’ Eurosia, «Patrona delle campagne», invocata dal popolo contro la siccità, le tempeste, le alluvioni, i fulmini e la grandine.
La lettura scorre velocemente, stimolando la nostra curiosità nel voler conoscere a fondo la figura umana e spirituale di questa donna che per alcune fonti si tratta di una nobile donna, mentre per altre di una semplice ed umile ragazza.
E’ proprio in questo contrasto tra leggenda e storia che l’interesse del lettore viene maggiormente attratto e stimolato.
L’autore cerca di evidenziare questi due aspetti, riportando nozioni documentate e dicerie popolari che lui stesso ha direttamente constatato nel suo viaggio nella regione del Serrablo, sui Pirenei aragonesi, dove la Santa è vissuta ed è stata martirizzata.
DALLA DIOCESI - Una serie di incontri culturali viene segnalata in questi mesi in circoli ricreativi, in sedi di Fondazioni, come quella svoltasi, sabato 23 alla Fondazione Montanelli a Fucecchio per illustrare un libro di piccolo formato ma di interessante valenza storica e religiosa dal titolo «Da Jaca a Corazzano», scritto con onestà intellettuale da don Francesco Ricciarelli.
E’ la narrazione, tra storia e leggenda, delle vita di Sant’ Eurosia, «Patrona delle campagne», invocata dal popolo contro la siccità, le tempeste, le alluvioni, i fulmini e la grandine.
La lettura scorre velocemente, stimolando la nostra curiosità nel voler conoscere a fondo la figura umana e spirituale di questa donna che per alcune fonti si tratta di una nobile donna, mentre per altre di una semplice ed umile ragazza.
E’ proprio in questo contrasto tra leggenda e storia che l’interesse del lettore viene maggiormente attratto e stimolato.
L’autore cerca di evidenziare questi due aspetti, riportando nozioni documentate e dicerie popolari che lui stesso ha direttamente constatato nel suo viaggio nella regione del Serrablo, sui Pirenei aragonesi, dove la Santa è vissuta ed è stata martirizzata.
CASTELFRANCO - In una splendida giornata di sole, nella giornata del 24 gennaio, la parrocchia di Castelfranco di Sotto, ha accolto i ragazzi dell’ACR (Azione Cattolica Ragazzi) per la Festa della Pace 2016. Sono arrivati in oltre 100 tra ragazzi ed educatori da tante parrocchie della nostra diocesi.
La mattina nella simpatica provocazione iniziale, dopo un riscaldamento a suon di bans, gli educatori dell’èquipe vestivano i panni di passeggeri provenienti da diverse nazionalità che, salendo sul treno in fretta, gli si apre la valigia e non sanno più quali sono i loro vestiti e perdono il proprio biglietto.
Nei giochi i ragazzi hanno rivissuto il cammino dei migranti, dal fare «fagotto» come valigia, a mettersi in viaggio in tanti sopra una barca stretta, a non capire la lingua del Paese in cui si arriva, ad avere finalmente una bandiera nella nuova patria e una casa fondata sulla solidarietà. I ragazzi hanno quindi sperimentato quanto sia bello aprirsi a nuove culture e accogliere chi ne ha bisogno.
La celebrazione eucaristica è stata presieduta dall’assistente parrocchiale, Don Ernesto Testi, e concelebrata dall’assistente diocesano dell’ACR, don Tommaso Botti, dove i ragazzi hanno messo nelle mani del Signore le loro preghiere per la pace e per essere aiutati a portare la pace nei luoghi ordinari di tutti i giorni.
SAN MINIATO - Venerdì 22 gennaio presso la sede dell’Accademia degli Euteleti a Palazzo Migliorati il direttivo dell’antica istituzione culturale cittadina ha accolto il vescovo Andrea Migliavacca per la consegna del diploma di socio onorario. Una tradizione che continua – era successo anche con il vescovo Tardelli – e che vuole ricordare degnamente il contributo che i vescovi hanno dato alla fondazione della prima accademia cittadina, quella creata nel 1644 da mons. Strozzi con il nome di «Accademia degli Affidati» e quella «rifondata» da mons. Torello Pierazzi agli inizi dell’Ottocento. In un clima informale il presidente dell’Accademia Saverio Mecca ha accolto il vescovo Andrea con un breve discorso di saluto per poi passare alla consegna della pergamena di ammissione a socio.
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