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SAN MINIATO - Si comunica che in data 14 novembre 2014, Mons. Vescovo nella sua qualità di Amministratore Apostolico della Diocesi, ha nominato parroco di Santa Maria a Monte il Rev.mo Can. Don Bruno Meini, trasferendolo in pari tempo dalla titolarità delle parrocchie di Collemontanino, Parlascio e Sant’Ermo. Ha stabilito inoltre che il diacono Simone Meini, appena ordinato Presbitero, a Dio piacendo il prossimo 25 di gennaio 2015, sarà destinato alla stessa parrocchia di Santa Maria a Monte come Vicario Parrocchiale, assicurando contemporaneamente il servizio pastorale alla parrocchia di San Donato. Don Bruno Meini mantiene l’incarico di Direttore dell’Ufficio Diocesano per i beni culturali e di Padre spirituale del Seminario vescovile.
Le parrocchie di Collemontanino, Parlascio e Sant’Ermo, per il momento sono affidate a don Angelo Falchi, Parroco di Casciana Terme, in qualità di Amministratore Parrocchiale, il quale sarà affiancato temporaneamente nel servizio pastorale da p. Gabriele Sartini.
Nella stessa data, Mons. Vescovo ha nominato Amministratore Parrocchiale di Fauglia e Valtriano, il Rev.mo Can. Don Roberto Pacini.

Michele Carlo Cortigiani Visdomini Vescovo di San Miniato Pistoia Prato 2

SAN MINIATO - Chi ricorda ancora qualche semplice nozione di filosofia non avrà fatto fatica a pensare - al momento della comunicazione ufficiale del trasferimento di mons. Tardelli a Pistoia – dei famosi “corsi e ricorsi storici” di Giambattista Vico, grande filosofo italiano vissuto tra Seicento e Settecento. E’ stato lo stesso vescovo uscente a citare, nella sua commossa comunicazione ai presenti, la curiosa coincidenza storica: tra i presuli che si sono succeduti sulla cattedra samminiatese vi era stato già un caso di trasferimento analogo. Carlo Michele Visdomini Cortigiani il 31 marzo 1703 faceva infatti il suo ingresso nell’allora diocesi unificata di Pistoia e Prato, partendo proprio dall’esperienza dell’episcopato samminiatese. Un’esperienza indelebile, come ce la presente il proposto della collegiata di Castelfranco, Andrea Danti, che dedicò - ventitre anni dopo la scomparsa del Cortigiani - un voluminoso libro di 370 pagine all’illustre vescovo che da San Miniato si era diretto sulla cattedra pistoiese.

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SAN MINIATO - Mons. Tardelli saluta la Diocesi e parla del suo nuovo incarico a Pisotia in una breve intervista di don Diego Pancaldo di Tvl.

 

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FUCECCHIO - Preoccupazione per la situazione in Burkina Faso. Quattro volontari della onlus toscana Movimento Shalom sono in Burkina Faso, dove è in corso un golpe, che è scoppiato mentre il gruppo, partito dall’Italia, era in volo per l’Africa. Al momento tutti i nostri progetti e attività sono sicure e funzionanti. Mentre la rivolta montava il volo della Turkish air line di ieri con 4 volontari Shalom era già partito per il Burkina Faso. Sono Enrico e Maria Spinelli di Prato, Stefano Piemontese di Firenze e Nico Russoniello di Fucecchio.

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SAN MINIATO - È su Santa Gemma Galgani, mistica lucchese, che si è concentrata la conversazione tenutasi lunedì 27 Ottobre presso l’auditorium del seminario vescovile di San Miniato. L’evento è stato organizzato dal Serra club, movimento laico cattolico che promuove queste iniziative. A fare da relatrice Gemma Giannini, presidentessa del Centro di Cultura di Lucca e discendente di quella stessa famiglia Giannini che ospitò la santa negli ultimi anni di vita. Nel suo ultimo libro “Amore vuole Amore” la Giannini parte da un presupposto: “Gemma Galgani era una giovane innamorata follemente del Signore”. Al punto tale che, la santa, fece della sofferenza della croce il suo punto di forza. Il dolore, infatti, è sempre stato una costante nella sua vita: la sua salute fisica è sempre stata cagionevole, unita a dolorosi lutti della sua gioventù come la precoce perdita della madre Aurelia e di un suo fratello. Tutta questa sofferenza serve per capire la santa: si pensi infatti alle sacre stimmate apparse in lei come segno dell’amor di Dio. Aspra era, poi, la battaglia con il demonio: “nei momenti più deboli la tormentava sotto diverse forme che le provocavano anche dolore fisico”. Ma la sua esistenza era confortata dalle sue estasi in cui gli apparivano il suo angelo custode sempre con lei nel momento del bisogno e lo stesso Gesù Cristo. La Giannini, illustrando la vita della santa, si è soffermata su alcuni eventi che più l’hanno colpita: si pensi alla guarigione miracolosa della propria bisnonna Giustina avvenuta dopo una forte preghiera di Gemma Galgani. La santa ebbe, poi, un rapporto prediletto coi passionisti, conosciuti proprio in casa Giannini nella figura di Padre Germano, suo padre spirituale.

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SAN MINIATO - La data è ufficiale: il 19 settembre del 2015 mons. Del Corona sarà beatificato. Una notizia storica per la diocesi di San Miniato e per tutto il territorio, che per la prima volta avrà un vescovo beato. Grande gioia anche per il vescovo Fausto che ha così comunicato la notizia alla diocesi: «È con immensa gioia e profonda commozione che annuncio alla Diocesi e alla città di San Miniato la tanto attesa beatificazione del venerabile servo di Dio Mons. Pio Alberto Del Corona.

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SAN MINIATO - La scorsa domenica la comunità diocesana di San Miniato ha stretto in un abbraccio fraterno un nuovo giovane sacerdote: Tommaso Botti, di Santa Maria a Monte, messa solenne celebrata da monsignor Fausto è stato ordinato da mons.Tardelli. Molti parrocchiani di Santa Maria a Monte hanno accompagnato Tommaso nel giorno della sua ordinzaione, assieme agli amici e compagni di studio del seminario maggiore di Firenze. L’omelia di mons. Tardelli è stata tutta incentrata sul tema della chiamata: «Agli inviti del Signore si deve rispondere, anche se a volte è faticoso. L’invito di Dio è un invito a nozze rivolto a ciascuno di noi, ma una chiamta del tutto particolare è rivolta ai sacerdoti».

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vescovo 30 maggio

«Quante volte ho letto e meditato la pagina di vangelo (Gv 21, 15-17) che abbiamo appena ascoltato! L’ho stampata nell’anima, ma ogni volta che la riascolto è sem-pre nuova. Una pagina che mi commuove, mi inquieta e mi responsabilizza.
Mi commuove perché sentire il Signore Gesù che mi chiede di amarlo, come fosse un innamorato in cerca di rassicurazioni, ha dell’incredibile. E sentirgli pronunciare il mio nome, chiedendo amore proprio a me, mi emoziona enormemente. Tu Signore, che mi chiedi di amarti! Tu signore che vuoi il mio amore! Tu Signore Gesù che mi cerchi e mi vuoi? Che perdi tempo per me e mi dai così tanta importanza? Tu Signore Gesù che mi dici di aver bisogno di me…? E qui, la commozione prende la gola e crea un nodo di gratitudine infinita. Quando poi, come nel caso del Vescovo, sai che questa richiesta d’amore è condivisione piena da parte sua, della sua missione, della sua opera, della sua vita, la gratitudine è più che infinita.
Ma è una pagina che anche mi inquieta. Si, perché l’insistenza con cui Gesù si rivolge a Pietro è la stessa che Egli ha con me. Sempre di nuovo Egli mi chiede se lo amo, se davvero lo amo. La domanda ripetuta mi fa capire che qualcosa non va nella mia risposta. Che ancora c’è da fare, ancora c’è da camminare, ancora c’è da scendere nella sincerità del cuore. Santa inquietudine dunque; santa e benedetta inquietudine che mi mette davanti - così come senz’altro fu per Simon Pietro - tutte le mi inadempienze, le mie mediocrità, le mie pigrizie, i miei peccati. E lo so, ne sono certo, che questa domanda del Signore: «Fausto, mi ami tu», mi “perseguiterà” uso un termine forte ma non lo uso in senso negativo – tutta la vita. E anche nel momento dell’ultimo respiro, Lui mi ripeterà la stessa, accorata domanda: “Fausto, mi ami tu?”

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SAN MINIATO - Quando Gesù chiama, noi dobbiamo rispondere», ha detto più volte il vescovo Fausto durante la Santa Messa del 12 ottobre. Certo, questa frase era rivolta anzitutto a don Tommaso, che rispondeva alla sua vocazione al sacerdozio.
Inevitabilemente però, il pensiero va alla chiamata del Santo Padre che porterà il nostro vescovo ad assumere la guida della diocesi di Pistoia.
Una chiamata che chiede a mons. Tardelli un sovrappiù di disponibilità ad abbandonare le proprie strade, i propri affetti, le relazioni maturate negli anni, per abbracciare questa nuova Chiesa che gli è stata affidata.
Inoltre, quella frase vale per tutta la Diocesi, chiamata ad accogliere con spirito di fede la decisione che la priva del suo amato pastore.

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Visita pastorale 2

SAN MINIATO - Nella calma apparente tipica del clima da “giorno dopo” risuanano ancora le parole, lapidarie, del vescovo: «Vi ho riunito per comunicarvi che il Santo Padre mi ha nominato vescovo di Pistoia». Dunque ricorderemo a lungo questo 8 di ottobre, data in cui mons. Tardelli lascia la guida della diocesi di San Miniato dopo dieci anni. Durante questo arco di tempo abbiamo imparato a conoscere questo pastore che ci ha accompagnato negli anni, affrontando con noi gioie e dolori, miserie e vittorie. Si parlerà a lungo di Tardelli in questa diocesi, per dirla con le parole del “decano” dei direttori de “La Domenica” don Luciano Marrucci, «il vescovo qui lascia un'impronta indelebile». 

In questa fase, preme ricordare soprattutto il motto di mons. Fausto: “in spe foritudo”. Nella speranza la fortezza. Quella speranza che ha guidato la sua azione pastorale in Diocesi, che ha attraversato i documenti e le esortazioni pastorali, ma anche le parole stesse del vescovo. Andare avanti, con fiducia, nel Signore. La stessa fiducia che Tardelli ha nel Santo Padre, come scrive sul suo profilo facebook :«Papa Francesco mi ha chiesto di andare in un'altra città ad annunciare il Vangelo. Che fare? Mi fido di lui. Raccatto nel cuore a fatica volti e storie, pianti e sorrisi, fallimenti, speranze e vado. Tendo le mani per stringerne di nuove e mescolare i miei passi con quelli di chi ancora non conosco. Che Dio mi aiuti. E anche voi, amici di FB!».

Per quel che riguarda il futuro: ancora non sono certi i tempi per l'entrata nella nuova diocesi, presumibilmente prima di Natale. In questo tempo mons. Fausto rimane amministratore apostolico della diocesi di San Miniato. Dopo l'ingresso del vescovo a Pistoia (ovvero quando prenderà possesso della diocesi) San Miniato diventerà ufficialmente sede vacante. Successivamente il collegio dei consultori (organo consultivo del vescovo che normalmente lo coaudiuva nelle scelte sugli affari più delicati della diocesi) eleggerà un sacerdote che diverrà amministratore diocesano: una sorta di traghettatore fino all'arrivo del nuovo vescovo. 

La vita della dicesi comunque continua: già domenica 12 è prevista l'ordinazione presibterale di don Tommaso Botti, un segno importante di speranza per questa comunità diocesana. Un altro atto importante dell'amministraotre apostolico mons. Tardelli. Che per noi rimarrà sempre il “nostro” vescovo Fausto.

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