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DALLA DIOCESI - Con l'avvicinarsi dell'inizio dell'anno pastorale il Vescovo Andrea ha ritenuto opportuno rendere operative alcune nomine effettuate in queste settimane ed in corso di ufficializzazione. Nei giorni scorsi i fedeli della zona pastorla di Ponte a Elsa sono stati informati dell’unificazione delle parrocchie di Pino e di Pianezzoli con quelle di Bastia e di Brusciana. Il parroco della nuova parrochia unificata sarà Padre Tiziano Molteni, già parroco di Bastia e Brusciana, al quale si affiancherà come Vicario parrocchiale fra Gianluigi Poiré il quale, lasciando la comunità dei frati di San Francesco in San Miniato, si trasferirà nella abitazione parrocchiale di Pino. Fra Gianluigi manterrà anche alcuni impegni pastorali che già sta seguendo in San Miniato.

Novità anche per la parrohia di Lari: il nuovo proposto sarà il giovane don Tommaso Botti, che succede all'ammanistratore parrocchiale Don Armando Zappolini.

 

 

 

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DALLA DIOCESI - Con l'avvicinarsi dell'inizio dell'anno pastorale il Vescovo Andrea ha ritenuto opportuno rendere operative alcune nomine effettuate in queste settimane ed in corso di ufficializzazione. Nei giorni scorsi i fedeli della zona pastorla di Ponte a Elsa sono stati informati dell’unificazione delle parrocchie di Pino e di Pianezzoli con quelle di Bastia e di Brusciana. Il parroco della nuova parrochia unificata sarà Padre Tiziano Molteni, già parroco di Bastia e Brusciana, al quale si affiancherà come Vicario parrocchiale fra Gianluigi Poiré il quale, lasciando la comunità dei frati di San Francesco in San Miniato, si trasferirà nella abitazione parrocchiale di Pino. Fra Gianluigi manterrà anche alcuni impegni pastorali che già sta seguendo in San Miniato.

Novità anche per la parrohia di Lari: il nuovo proposto sarà il giovane don Tommaso Botti, che succede all'ammanistratore parrocchiale Don Armando Zappolini.

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CASCIANA TERME -  Monti: è la località su cui sorge un piccolo santuario della Madonna, immerso in un bo-schetto di lecci e di cipressi. Dal piazzale sottostante una vista stupenda: la linea orizzontale del mare tra Pisa e Livorno, che si incolla alla lunga fuga di colline che nascondono il santuario più famoso di Toscana, quello di Montenero. 

Domenica scorsa, 28 agosto, il nostro Vescovo Andrea, alla presenza del Sindaco ed altre autorità e ad un notevole concorso di popolo, ha inaugurato il profondo restauro realizzato per consolidare questo piccolo tempio dedicato alla Madonna addolorata.
La chiesetta risale al 1400, al pari di tante chiese delle nostre colline; nel terremoto del 14 agosto 1846 fu raso al suolo e subito dopo ricostruito dalla caparbia volontà dei fedeli di Sant’Ermo, intessuta dalla fede e dalla venerazione alla Madonna. A 170 anni da quegli eventi, il tempio aveva bisogno di essere messo in sicurezza, anche perché si era aperta una crepa nel pavimento per tutta la sua lunghezza ed un’altra nella parete sud dell’edi-ficio.
Nel 2010 era stato rifatto il tetto, ma i malanni che c’erano perduravano e quel che era peggio, mancavano i fondi necessari per un intervento massiccio come era necessario. Ma la Provvidenza c’è e continuerà ad esserci, come pure le anime belle e generose come quelle di due anziani coniugi, Cesare Guazzora e Arduina Buonaguidi di Pianezza (Torino), che venivano a fare le cure termali a Casciana e visitavano le nostre belle colline con quanto di bello esse contengono. Rimasero attratti dalla bellezza di questa piccola chiesa, videro lo stato in cui versava, avevano un piccolo appartamento ad Altopascio, che non usavano e decisero (era la fine del 2010) di donarlo alla parrocchia per la ristrutturazione di questa chiesa. L’allora parroco di Sant’Ermo, don Bruno Meini, accetto la donazione, vendette l’appartamento e preparò tutti i documenti richiesti dalla Commissione diocesana per i Beni culturali e dalla Soprintendenza. Il progetto era approvato; bisognava eseguirlo.
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ReligioneIns
 
SAN ROMANO -  Gli itinerari elaborati dalla Conferenza Episcopale Italiana al fine di rinnovare la catechesi dell’iniziazione cristiana saranno presentati al prossimo convegno catechistico, in programma a San Romano il 5 e 6 settembre. Itinerari ispirati all’auspicio di papa Francesco di una Chiesa "in uscita", missionaria, non cittadella assediata ma casa della gioia, della misericordia e della fraternità. Una prospettiva presente nell’esortazione programmatica del suo pontificato «Evangelii gaudium» e negli orientamenti pastorali della Chiesa italiana «Educare alla vita buona del Vangelo» (2010). Sul versante della catechesi, «Incontriamo Gesù. Orientamenti per l’annuncio e la catechesi in Italia» (2014) non si pone come un nuovo «Documento di Base», né come una sua riscrittura ma intende – in un contesto profondamente mutato – orientare l’azione delle diocesi su tre questioni: il primo annuncio: la formazione cristiana degli adulti: l’iniziazione cristiana e il servizio degli evangelizzatori, delle catechiste e dei catechisti.
Il prossimo Convegno intende configurarsi come una svolta pastorale concreta da imprimere alla prassi pastorale e sacramentale della Chiesa sanminiatese nel segno di un orizzonte graduale e finalmente innovativo nel metodo e nella sostanza.
E’ necessario condividere il compito dell’evangelizzazione, con nuovo entusiasmo e autentica partecipazione di tutta la comunità, gettandoci alle spalle ogni remora e residua diffidenza. Soprattutto dobbiamo porre la famiglia nel cuore della nuova evangelizzazione, come imprescindibile soggetto di ogni azione educativa, sociale e culturale, e dunque anche pastorale, e uscire incontro a questo nostro tempo complesso ma in cui lo Spirito Santo, che non abbandona mai la sua Chiesa, è presente.
Ospite della prima serata della due giorni il teologo e catecheta don Giuseppe Coha, della diocesi di Torino. Il relatore, a partire dai Convegni Ecclesiali di Palermo, Verona e Firenze e da un’analisi dell’attuale crisi della trasmissione della fede, proporrà un progetto unitario condiviso per il rinnovamento della catechesi.
Il secondo giorno interverrà il vescovo, mons. Andrea Migliavacca sul tema: “La “vocazione del catechista”.

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CRESPINA - Nessun brano del Vangelo, come quello di Luca: la parabola del buon Samaritano letto durante la santa Messa, celebrata dal vescovo Andrea, all’Oratorio SS. Maria e S. Ranieri in Belvedere a Crespina, poteva essere il più idoneo per accompagnare e sintetizzare l’intera cerimonia durante la quale autorità e popolo si sono unite in questa culla di alto valore artistico per invocare, in prima istanza, l’aiuto di Dio nell’iniziare i lavori di ristrutturazione.
Questo è stato il motivo dominante dell’evento, illustrando nei suoi particolari, i lavori da eseguire, al vescovo Andrea, ai responsabili della Commissione Arte Sacra della diocesi, presente il Presidente, prof. Roberto Paolo Ciardi, professore emerito di Storia dell’Arte Moderna e Accademico dei Lincei, accompagnato dalla Dott.ssa Elisa Barani, al sindaco D’Addona Thomas, al parroco padre Lorenzo ed al popolo tutto.
Il passo del Vangelo di Luca è quello del Buon Samaritano: «Un uomo scendeva da Gerusalemme a Gerico..» un brano di altissimo valore anche narrativo, quasi poetico, dove si può, fra l’altro, rivivere la descrizione manzoniana della madre di Cecilia, ed il vescovo Andrea nella sua omelia ha concentrato tutto il significato nel “comandamento dell’amore”: donare, servire, accogliere, aiutare, amare.
Si può trovare una similitudine tra la figura evangelica e ciò per cui si celebrava questo evento?
Si può amare un’opera d’arte?

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