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CASTELMARTINI - Sessanta anni fa, il giorno 17 del mese di giugno Don Franco Malucchi.
Prendeva possesso della Parrocchia di San Donnino in Castelmartini, piccolo paese agricolo, comprendente anche una parte del Padule di Fucecchio. Aveva 30 anni e una gran voglia di darsi da fare per quella popolazione che gli era stata affidata, coadiuvato
Dalla sua famiglia che lo aveva seguito da San Miniato.
Fin da subito la casa canonica fu aperta a tutti e le relazioni tra il Parroco e la sua gente furono amichevoli, talvolta andava nei campi per poter tranquillamente parlare con
I suoi coetanei mentre stavano lavorando. Parlava dei suoi progetti, di quello che avrebbe voluto fare, e ben presto dalle sue idee scaturivano i fatti concreti. Non voglio star qui ad enumerare quante cose ha fatto in tanti anni di ministero a Castelmartini, perché ormai tutti sanno, ma vorrei sottolineare il modo di essere di questa persona, che al di là dei suoi umani limiti sapeva "farsi prossimo" per i suoi parrocchiani.
Ricordo che stava molto attento a noi bambini di allora per capire se ci fossero problemi nelle nostre famiglie o se qualcosa ci turbava, e chi si trovava in difficoltà sapeva che poteva andare a chiedere aiuto al Priore. Famiglie hanno avuto il pane pagato dal fornaio, viaggi per andare a visitare parenti all’ospedale, altre aiuti diversi,Ma lui non sapeva dire di no.

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SAN MINIATO - ll vescovo Andrea la scorsa settimna ha compiuto isnieme ai vescovi toscani, un pellegrinaggio in terra santa: «Già diverse volte ho frequentato questi luoghi e credo di avere la fortuna di averli visti in più occasioni con i giovani, con i seminaristi, con gli scoute con i preti della mia diocesi di origine - ha affermato il presue - e ognuno dei viaggi fatti in Terra Santa ha avuto una sua particolarità. Certamente quello che sto vivendo per me ha la ricchezza di essere vissuto con i vescovi della Toscana, di cui da poco faccio parte, che danno un tocco di originalità, di esperienza per me nuova nel camminare qui da vescovo, in compagnia di confratelli della stessa regione.»

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CAPANNE - Sabato 28 maggio si è tenuto presso il Cinema Teatro Nuovo di Capanne un recital sulla figura di Maria. Circa quaranta persone, giovani e adulti della parrocchia hanno voluto celebrare la vita di Maria soffermandosi sugli episodi meno conosciuti della sua esistenza. L’ispirazione è nata grazie alla lettura di due libri: “Miryam” di Silvia Vecchini e “ Vita della Santa Vergine Maria” di Anna Katharina Emmeririck editi dalla San Paolo. La struttura del recital ha visto in scena il coro parrocchiale, i lettori della Parrocchia e alcune ballerine della polisportiva di Castelfranco di Sotto magistralmente guidate dalla maestra Perla Francalanci. Inoltre i ragazzi e le ragazze più giovani hanno predisposto, sotto la sapiente regia di Pietro Gronchi, i video che hanno accompagnato i canti eseguiti sempre a più voci e diretti con la solita energia ed entusiasmo da Giacomo Gronchi.

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FUCECCHIO - Nonostante il tempo meteorologico poco favorevole la Chiesa della Vergine di Fucecchio era piena per la messa con il vescovo Andrea e i sacerdoti dell’unità pastorale della cittadina. Un giorno particolare, il 2 giugno, non solo per le feste civili della Repubblica ma anche per tutti i fedeli della locale comunità di Fucecchio. Il convento ha vissuto infatti due giorni di festa con la veglia del transito del 1° giugno e la santa messa alle ore 18 del giorno successivo, terminata con la processione per le vie del paese con la reliquia di San Teofilo, portata dai frati Minori giunti da Firenze per l’occasione. Un momento di festa, certo, impreziosito da una delegazione della Confraternita di San Teofilo di Corte, il cui gonfaloniere è anche vice sindaco della città. Nell’omelia del pastore diocesano sono stati ricordati brevemente i tratti eroici e le virtù del frate francescano, non solo per il periodo di permanenza a Fucecchio tra il 1736 e la morte quando aveva fondato il ritiro con regole claustrali, ma anche i brevi spazi della sua biografia nei quali Teofilo aveva viaggiato e portato la parola di Cristo in varie località d’Italia, da Subiaco alla Corsica, con lo spirito di chi esce e si dirige verso il contado e i paesini sperduti del Settecento. Ecco perché “il suo esempio è ancora attuale” e la devozione è giustificata proprio dal fatto che conoscere la sua vita consente a tutti di avere un modello di evangelizzazione cui rifarsi. Al termine della celebrazione don Andrea Cristiani ha ricordato la specialità della giornata nella quale erano presenti la Contrada Porta Raimonda, il gruppo Scout, i francescani, i cittadini corsi, il coro dell’unità pastorale, le autorità civili dei due paesi e anche i discendenti di uno dei miracolati di San Teofilo, Francesco Tognetti, che hanno sempre un legame profondo con il luogo che vide la guarigione del proprio avo.

Dopo la processione il vescovo Andrea ha conosciuto, in un ottimo conviviale organizzato dalla contrada, il Comitato istituito pro restauro della Chiesa della Vergine. Ne fanno parte rappresentanti della parrocchia nella figura dell’arciprete mons. Cristiani, il delegato della contrada Porta Raimonda e segretario del comitato Emiliano Lazzeretti, l’architetto Mimma Morelli per la parte tecnico architettonica, l’ex primo cittadino Claudio Toni e l’attuale vicesindaco professoressa Emma Donnini per i rapporti con gli enti locali e il found raising, gli storici Alberto Malvolti, Presidente della Fondazione Montanelli Bassi, Andrea Vanni Desideri, Direttore scientifico del Museo Civico di Fucecchio e docente di archeologia dell’Università di Firenze, e il dottor Alexander Di Bartolo per la parte storico artistica.

DAL GEMELLAGGIO RELIGIOSO A QUELLO CIVILE

Tra gli annunci della serata, certamente il più importante dal punto di vista istituzionale è stato quello dell’inizio dei lavori per istituire un gemellaggio civile tra i due paesi di Corte e Fucecchio. La presenza della Confraternita di San Teofilo, proveniente dalla città natale di San Teofilo, avente come capo delegazione proprio il vicesindaco della città, è stata l’occasione per parlare proprio dell’iter per il gemellaggio, che andrebbe ad arricchire quello già presente a Fucecchio con le città di Nogent Sur Oise, sempre in Francia.

UN NUOVO TETTO PER LA CHIESA FRANCESCANA

A breve, si pensa prima dell’estate, i fucecchiesi vedranno la chiesa trasformarsi in un grande cantiere. Con un progetto di circa 90mila euro, di cui la metà stanziati dalla Fondazione Cassa di Risparmio di San Miniato e la restante parte dal programma Art Bonus grazie ad alcuni benefattori della città, si darà avvio ai lavori di sistemazione di tutte le coperture della chiesa. Il problema più grande è rappresentato infatti dalle infiltrazioni d’acqua in più punti della copertura che hanno compromesso la stabilità del’intonaco del contro soffitto. Per questo negli anni passati l’intonaco del soffitto era stato completamente raschiato portando alla luce un particolarissimo controsoffitto in canniccio del padule. Sebbene l’impatto estetico sia oggi di una certa particolarità il canniccio verrà ricoperto con uno speciale intonaco leggero dopo che il tetto verrà sistemato con la completa impermeabilizzazione. Il Comitato e l’amministrazione comunale dovranno impegnarsi poi nella seconda fase dei lavori, relativa agli interni dell’aula di culto. Dall’impianto elettrico al risanamento dall’umidità di risalita, sino alla sistemazione della cappella di San Teofilo e al grandioso organo a canne. Nei prossimi mesi, inoltre, anche i frati minori dovrebbero giungere ad un accordo con un’associazione fucecchiese per l’utilizzo dei locali di proprietà dell’ordine francescano. Si spera in questo modo di dare avvio a una nuova stagione per il grandioso complesso, mantenendo ferma la finalità di accoglienza della struttura.

QUERCE- Ed eccoci qua! Cresimati, colmi di spirito santo e pronti per entrare in modo definitivo nella comunità della chiesa. Prima di questo importante passo, un paio di settimane prima, il nostro catechista Nicola ci presentò un ragazzo sulla trentina .Nessuno di noi cresimanti sapeva chi era e che ci faceva lì nel nostro ritiro prima della cresima .

Dopo le presentazioni, Nicola ci spiegò che quella persona era vicino alla Comunità di Nuovi Orizzonti (http://www.nuoviorizzonti.org/).Era lì per raccontarci la sua vita dopo aver scoperto che Gesù lo amava più di ogni altra cosa.
Non aveva avuto di sicuro un’ infanzia felicissima, con il padre e la madre sempre in conflitto tra di loro, cosa che lo portò ad perseguire una vita piena di false certezze, piena di false libertà che trovavano sfogo per esempio nell’ubriacarsi, per riempiere un vuoto lasciato dai genitori che nessun altro se non Gesù poteva colmare; fino a che non conobbe un gruppo di giovani come lui, che avevano una caratteristica unica, la gioia sul volto, la gioia di coloro che hanno un tesoro immenso e te lo vogliono donare. Persone che hanno sperimentato il buio, la discesa agli inferi, l’oscurità e la solitudine più profonda ma che poi ne sono usciti grazie a Gesù. Chi donava a loro questa gioia? Decise di seguirli…di conoscerli e non li ha più lasciati…scoprendo Gesù.

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