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FUCECCHIO - Una mattina di riflessione sulla tematica spinosa del bullismo per i ragazzi delle scuole medie di Fucecchio. Venerdì 29 aprile, al nuovo cinema teatro Pacini, è stato proiettato i film “Bomba libera tutti”, diretto da Alessandro Gelli e Mattia Catarcioni. La pellicola, girata interamente sul territorio del comune di Fucecchio e dintorni, affronta con il sorriso la storia di un ragazzo del sud che affronta dei bulli di paese. Dietro le figure ben delineate dei giovanissimi, emerge il retroterra familiare con i problemi tipici degli adulti che si riflettono sul vissuto dei figli.

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SAN ROMANO - Si è svolta domenica scorsa la 7° Giornata Diocesana dei Ministranti e dei cori di voci bianche della diocesi che hanno anche celebrato il loro Giubileo passando in processione per la Porta Santa della Misericordia nel Santuario della Madre della Divina Grazia di San Romano.

Quest’anno il tema della giornata era ovviamente il Giubileo e anche i giochi che i numerosi “chierichetti” hanno fatto divisi per squadre erano ovviamente tutti mirati ad approfondirne il significato nei suoi vari aspetti: il senso del pellegrinaggio, il senso di passare per la Porta Santa e l’indulgenza associata a questo gesto simbolico, il significato delle opere di misericordia corporale e spirituale.

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MONTOPOLI VAL D'ARNO - Talvolta accadono cose strane. Accade, ad esempio, che una chiesa di campagna sia stracolma, in occasione della messa vespertina del sabato. E può capitare, inoltre, che sia stracoma per un’ occasione più unica che rara nel nostro tempo: una nuova suora che dice il suo «sì» definitivo a Gesù, circondata dalle consorelle e da una chiesa giovane e viva. 

Può capitare, ed è capitato davvero alla vigilia della domenica del «buon pastore», giornata mondiale per le vocazioni sacerdotali e religiose, lo scorso 16 aprile, quando la parrocchia di Montopoli si è stretta attorno alle «sue suore» che festeggiavano l’ingresso di suor Yudith nella grande famiglia delle suore agostiniane del divino amore. 

Ed è così che, in una chiesa colorata e vivace, la giovanissima suora proveniente dal Perù ha legato definitivamente la sua vita a Cristo nel corso della celebrazione presieduta dal vescovo di San Miniato, mons. Migliavacca. «“Le mie pecore ascoltano la mia voce…”. Questa parola di Gesù diventa ora preghiera.  la nostra preghiera per suor Yudith, perché non smetta mai di ascoltare nella vita quella voce ¬– ha affermato il vescovo -. E’ anche la preghiera che altri giovani ascoltino la voce del Signore che chiama a seguirlo nella via della vita consacrata, della dedizione piena, del sacerdozio, dell’esistenza al servizio del vangelo».

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FUCECCHIO - «La luce del Signore risorto fa brillare in maniera ancora più speciale i colori di ciascuno di voi, già illuminati dal sole di questa splendida giornata"! Con queste semplici ma incisive parole ha esordito il Vescovo Andrea nel salutare la comunità cristiana della parrocchia San Giovanni Battista radunata di fronte all’Ospedale San Pietro Igneo di Fucecchio, giunta in gran numero per accogliere il suo pastore.
Al rullare dei tamburi e al suono delle chiarine delle contrade del Palio cittadino, il Vescovo Andrea è stato accolto dai sacerdoti e fedeli della Collegiata, dalle autorità civili e militari, dalle varie associazioni e movimenti della comunità fucecchiese. C’era attesa, trepidazione e gioia per questo primo incontro con il nostro giovane pastore: per presentargli con orgoglio la nostra realtà cittadina, la sua lunga storia di cristianità - come ci ha ricordato il prof. Malvolti nel presentare un piccolo volumetto sulla chiesa fucecchiese già a suo tempo commissionatogli dal compianto don Mario Santucci -, per condividere con lui le sfide dell’annuncio del Vangelo che ancora oggi - come ci ricordava la liturgia odierna - spingono a prendere il largo, fiduciosi che il Signore risorto non farà mancare ai suoi discepoli un’abbondante e fruttuosa pesca.
Dopo i saluti, i giovani Shalom hanno lanciato un bel messaggio di pace con uno spettacolo musicale fatto di riflessioni e canti che hanno coinvolto la comunità radunata nel monastero di San Salvatore. Davvero una bella e incisiva testimonianza!
La Santa Messa animata dai cori degli adulti e dei giovani della Collegiata è stato il culmine della giornata, dove i doni e i carismi della comunità sono stati simbolicamente condivisi con il pane eucaristico che il Signore anche in questa terza domenica di Pasqua ci ha donato per proseguire il cammino. Un cammino che il Vescovo Andrea ha invitato tutti e ciascuno a percorrere, immedesimandoci ora nei pescatori che magari ancora un po’ timorosi o delusi dal non aver compreso la Parola del Signore si ritrovano con le reti della pesca vuote, ora nel discepolo amato che riconosce il Maestro dai piccoli ma significativi segni della sua presenza, ora nel pastore che è chiamato con misericordia a chinarsi sui fratelli e a farsene carico perché sia più lieve il cammino. Sicuramente - concludeva così il Vescovo Andrea - il Signore nella nostra vita ci darà la grazia per sperimentarci in tutte queste tre dimensioni se, come Pietro, sapremo rispondere con fiducia alla sua Parola che ancora oggi rivolge a ciascuno: "Seguimi"!
Al termine un pranzo conviviale, ben preparato dalla cuoche volontarie della parrocchia, ha permesso di vivere un ulteriore momento di fraternità e conoscenza reciproca tra il Vescovo Andrea, i sacerdoti dell’unità pastorale e i molti rappresentanti di associazioni e movimenti.

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DALLA DIOCESI - Lo ha scritto papa Francesco nell’enciclica Laudato si’: «Sappiamo che la tecnologia basata sui combustibili fossili, molto inquinanti, deve essere sostituita progressivamente e senza indugio». Parole che non lasciano spazio a fraintendimenti, tenendo conto che l’insegnamento del Santo Padre in campo ecologico e ambientale è intrinsecamente connesso a quello sociale. Le scelte politiche riguardo allo sfruttamento degli idrocarburi e alla strategia energetica nazionale non sono moralmente indifferenti, anzi incidono profondamente sulla vita e la salute di tante persone e sull’economia di intere regioni italiane.
Questo è il punto cruciale della tornata referendaria del prossimo 17 aprile, volta a rinnovare o meno le concessioni governative per la trivellazione in mare entro il limite di 12 km dalle coste del nostro Paese.
Solo negli ultimi giorni i cittadini italiani hanno cominciato a interrogarsi sul quesito del referendum, nel completo silenzio delle Istituzioni. Un silenzio che mette in evidenza la vera posta in gioco del referendum. Il suo esito può indicare, infatti, che gli italiani pensano a un modello di sviluppo diverso da quello attuale, eccessivamente piegato alle logiche del mercato e poco partecipativo.
In questa direzione, nelle scorse settimane, si sono espressi alcuni vescovi, organismi diocesani e comunità ecclesiali, soprattutto nelle regioni centro-meridionali, che si sono apertamente schierati in favore del sì al referendum La guerra alle trivelle, ha affermato mons. Bruno Forte, arcivescovo di Chieti-Vasto, esprime la visione dell’ecologia integrale di papa Francesco, secondo cui «non ci sono due crisi separate, una ambientale e un’altra sociale, bensì una sola e complessa crisi socio-ambientale. Le direttrici per la soluzione richiedono un approccio integrale per combattere la povertà, per restituire la dignità agli esclusi e nello stesso tempo per prendersi cura della natura».
Esprimendo la posizione della Conferenza episcopale italiana, il segretario generale, mons. Nunzio Galantino ha invitato a «coinvolgere la gente a interessarsi alla questione». Manca il confronto ed invece bisogna parlarne. Senza fermarsi al singolo esito del referendum di questa domenica, perché – ha sottolineato Galantino – «non si tratta del solo problema delle trivelle, domani ci sarà quello del nucleare, poi altri ancora».
Anche come cattolici siamo chiamati a occuparci attivamente anche delle questioni di politica ambientale in vista dell’adozione di nuovi stili di vita, in sintonia quella che papa Francesco chiama la «conversione ecologica».

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