SAN MINIATO - A San Miniato arriverà un nuovo pastore!!
I giovani della Diocesi da diversi mesi attendono l’arrivo del nuovo vescovo che finalmente, dalla scorsa settimana ha un volto…
A San Miniato, come in molte altre zone, la realtà giovanile è abbastanza articolata e presenta al tempo stesso risorse e problematiche connesse sia alle singole realtà territoriali, sia al generale andamento della società.
Nelle diverse parrocchie, varie sono le iniziative e i momenti di aggregazione derivanti dall’esperienza cha ciascuna comunità porta in sé. Nei piccoli centri, anche di campagna, sono più diffuse e capillarizzate realtà di oratorio e gruppi giovanili parrocchiali; nei centri urbani più grandi si possono trovare anche realtà più strutturate legate a vari tipi di associazioni e/o movimenti ecclesiastici.
La lunga esperienza del vescovo Andrea negli Scout, nell’Azione Cattolica e soprattutto nella Pastorale Giovanile diocesana, sarà una grande risorsa e porterà un notevole contributo alle realtà giovanili dei nostri territori.
Andare verso le periferie, uscire, cercare la pecora smarrita, come dice Papa Francesco: queste le priorità per i giovani di San Miniato.

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VESCOVO MIGLIAVACCA

«Carissimi fratelli, sorelle della diocesi di San Miniato,

la sorpresa e lo stupore sono sentimenti, credo, che in questi giorni ci accomunano.

Sorpresa e stupore per me, nell’apprendere la scelta di papa Francesco di nominarmi vescovo, vostro vescovo. Al papa va la mia gratitudine, per la fiducia che così esprime nei miei confronti.

Sorpresa e stupore per voi che accogliete un nuovo pastore con una storia e un volto non ancora conosciuto.

E’ con questi sentimenti, nel cuore, insieme alla fede che accompagna e indirizza sempre e in particolare nei momenti importanti della vita, che per la prima volta mi rivolgo a voi.

Esprimo anzitutto il mio saluto a s. ecc. mons. Fausto Tardelli che per voi è stato negli scorsi anni vescovo, pastore buono e fedele e a mons. Morello Morelli che in questi ultimi dieci mesi ha guidato sapientemente la diocesi. Con loro saluto tutti i presbiteri, i religiosi e le religiose, i diaconi e i seminaristi. Il mio saluto va a tutti voi, fedeli della diocesi, alle famiglie, ai giovani, agli ammalati, agli anziani, agli ultimi, alle autorità e a quanti svolgono diverse forme di servizio per la comunità.

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SANTA CROCE SULL'ARNO - Un’università dell’arte, l’Accademia di Belle Arti di Firenze, la più antica al mondo. Un Comune toscano, Santa Croce sull’Arno, guidato da un giovane sindaco animato da forte volontà innovativa, Giulia Deidda. Un’azienda leader nazionale nel settore dei rifiuti industriali, la Waste Recycling S.p.A.

Questo è l’inusuale triangolo istituzionale che ha appena sottoscritto una convenzione per dare vita ad una formazione/sperimentazione sull’uso artistico degli scarti industriali. Primo atto il workshop attualmente in corso alla Waste Recycling dove gli studenti trascorreranno le settimane formative nell’Officina SCART (allestita presso Waste Recycling) e alloggeranno presso la Residenza dell’Artista (predisposta dal Comune di Santa Croce sull’Arno) presso Villa Pacchiani.

La storia comincia 18 anni fa. La Waste Recycling, che si occupa nei suoi impianti di raccogliere, trattare, inviare a riciclo e smaltire rifiuti industriali, decide di lanciare un progetto concreto per incidere positivamente sulla mentalità del recupero e del riuso. Il progetto è basato sulla ideazione e realizzazione di opere e installazioni artistiche costituite al 100% da rifiuti e si chiama SCART, ormai marchio registrato in Italia e in Europa che unisce appunto la parola «scarto» alla parola inglese «art». Con SCART sono state realizzate innumerevoli opere, mostre, eventi, cataloghi di grande successo, che hanno attirato una notorietà nazionale e internazionale.

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SAN ROMANO - Si è svolto sabato 26 settembre presso il conservatorio di Santa Chiara un importante convegno organizzato dal consultorio familiare «Alberto Giani»: «Il legame creativo nelle relazioni familiari e di aiuto».
A introdurre il convegno Giusy Donadio, coordinatrice di équipe del consultorio: «abbiamo pensato a questo convegno come a uno spazio da dedicare al legame visto come relazione di qualsiasi tipo. Ogni legame trova cittadinanza nel consultorio il quale, grazie alle varie professionalità, accomunate da una visione cristiana dell’uomo, giunge a dare un sostegno qualificato alla persona».
Ed è proprio dalla visione cristiana dell’uomo che inizia il convegno con l’intervento del dott. Sandro Spagli, presidente del consultorio: «La Bibbia è una miniera di storie, casi psicologici». Due fra tutti sono la vicenda di Davide e Betsabea dove Davide si macchia del peccato di possedere una donna sposata e di tentare il tutto per tutto pur di rimediare senza riuscirci e la parabola del padre e dei due figli meglio conosciuta come parabola del figliol prodigo. L’unico a poter salvare Davide dalle proprie colpe è proprio il Signore e l’unico a riammettere il figliol prodigo dal proprio vissuto senza regola e senza morale è proprio il Padre. In entrambi i casi la figura del Signore, del Padre «aiuta a far luce e ad aprire una prospettiva nuova» di perdono che rende però i protagonisti consapevoli dei propri errori.

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DALLA DIOCESI - Nel novero dei distinguo, del vorrei ma non posso e dell’«indignazione elegante», come l’ha definita Papa Francesco, c’è un popolo che si muove e tende la mano all’altro. E’ la grande costellazione dei volontari - e delle cooperative che lavorano nel sociale - che hanno raccolto per primi l’appello di Papa Francesco ad accogliere nelle parrocchie i rifugiati che arrivano dal Medio Oriente e dal Nord Africa.
Ci sono molti esempi positivi di accoglienza in diocesi di San Miniato, ma oggi parliamo del progetto della cooperativa il Cammino di Perignano, attiva nell’unità pastorale Perignano, Quattro Strade, Gello.
«Il nostro è un progetto ambizioso che parte dal 2012 - afferma Matteo Lami, giovane presidente della cooperativa - con l’apertura di un appartamento per 7 persone a Perignano».
«In quest’ultimo anno - continua il presidente - l’esigenza di accogliere è diventata sempre maggiore, così la cooperativa ha compiuto uno sforzo maggiore per cercare nuove strutture». Ad oggi i ragazzi ospitati sono 23 e abitano in due appartamenti privati a Perignano, a Spinelli, a San Ruffino e in un appartamento della parrocchia di Cevoli.

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