Joomla gallery extension by joomlashine.com
ROMA - Promossa dalla Confederazione Italiana Consultori Familiari di ispirazione cristiana, venerdì 16 marzo si è svolta presso l’Università Cattolica di Roma una giornata di studio sul tema: «Le forme della collaborazione dei consultori familiari di ispirazione cristiana con i Tribunali Ecclesiastici». La giornata trae origine dall’incontro sul medesimo argomento realizzato dal Consultorio Familiare diocesano a ottobre 2017 presso il Convento Francescano di San Romano.
Che cosa spinse allora il nostro Consultorio a interessarsi di un tema così nuovo? La sollecitudine per aderire al cammino che Papa Francesco indicava per la Chiesa tutta relativamente alla famiglia, soprattutto a quelle realtà familiari dolorosamente ferite, a cui il consultorio vuol mettersi a disposizione. Il Sinodo straordinario e quello ordinario sulla famiglia, l’Amoris Laetitia, il Motu Proprio Mitis Iudex Dominus Iesus, emanato l’8 settembre 2015 ed entrato in vigore l’8 dicembre, con cui viene introdotta la riforma del processo matrimoniale canonico, ci interrogavano su quale ruolo potessero avere i consultori in questa vicinanza della Chiesa alle famiglie ferite. Grazie all’intuizione del nostro Presidente Sandro Spagli e alla preziosa presenza del nostro Vescovo Andrea, canonista, docente di diritto canonico, Giudice presso il Tribunale Ecclesiastico Lombardo, venne alla luce quella giornata di studio che venerdì è assurta a livello nazionale, ampliata grazie agli interventi del’Avvocato Rotale Villa Avila, di Don Pirovano responsabile dell’ufficio accoglienza dei fedeli separati dell’Arcidiocesi di Milano e di don Algeri, Presidente della Confederazione Italiana dei Consultori Familiari di ispirazione cristiana.
Ai fini del ruolo del consultorio, il contributo più significativo è stato quello del nostro Vescovo, il quale, oltre a spiegare la riforma del processo matrimoniale canonico nei suoi elementi strettamente giuridici, ha definito le caratteristiche della collaborazione tra Tribunali Ecclesiastici e Consultori, che possono annoverarsi senza dubbio tra quelle strutture stabili auspicate nel Motu Proprio. Ed è su queste indicazioni che, come consultorio, siamo chiamati a riflettere e lavorare.
Monsignor Migliavacca, infatti, ha in primo luogo sottolineato la necessità della conoscenza dei «diversi cammini» perché il primo compito del consultorio è conoscere per indicare, ma non sostituirsi nella scelta.
Dopo aver richiamato ad un’accoglienza cordiale e attenta delle novità della riforma, che ha provveduto a spiegare anche nelle sue finalità di maggiore celerità e accessibilità al processo di verifica della validità del matrimonio, il Vescovo ha auspicato la conoscenza generalizzata della normativa da parte di tutti gli operatori e sottolineato la necessità della presenza all’interno del consultorio di figure professionali tecnicamente competenti che possano offrire specifica consulenza in materia. Ma prima ancora di questa figura professionale, mons. Migliavacca ha indicato un altro importante soggetto: il parroco o il sacerdote di riferimento della famiglia in crisi, che per primo ed in tempo non sospetto può aver raccolto confidenze sulla vicenda familiare. «L’alleanza» tra queste due figure, consulente e parroco, è stata fortemente richiamata come momento importante ai fini del discernimento del cammino da intraprendere.
Infine non sono mancate le precisazioni circa i costi delle cause di nullità (525 euro di contributo per le spese processuali; da 1575 a 2992 euro per l’onorario dell’avocato) e la gratuità delle medesime per chi chiede l’assistenza del Patrono stabile presente presso il Tribunale Ecclesiastico. La giornata ha offerto molti spunti di riflessione circa l’attività del consultorio in questo ambito ma anche la soddisfazione di poter affermare che il nostro Consultorio diocesano da diversi anni ha posto in essere questa collaborazione, offrendo consulenze gratuite in questo campo. Sappiamo di aver davanti un lavoro serio per migliorare il servizio, soprattutto in ordine all’alleanza con i parroci, che auspichiamo possa essere sempre più stretta e proficua per servire la famiglia e costruire la Chiesa.