Seminario

SAN MINIATO - Sabato 24 marzo, a latere del convegno dei medici cattolici, si è svolta una breve visita guidata alla Biblioteca Antica del Seminario aperta ai congressisti con l’esposizione temporanea di una parte degli strumenti scientifici del Gabinetto di Fisica e Storia Naturale che si trova all’interno della struttura per l’istruzione del clero diocesano.

I visitatori hanno chiesto di approfondire il tema dello studio delle scienze fisiche e naturali in seminario - argomento che meriterebbe in realtà una pubblicazione ben più ampia - ed effettivamente, se ripercorriamo a grandi passi la storia sanminiatese, troviamo nomi illustri nel campo delle scienze, sia tra gli ecclesiastici che tra i laici di questa città. Molti, guarda caso, passati proprio dalle stanze del seminario. Basti pensare che il famoso storico santacrocese Giovanni Lami dava inizio dal 1740, nelle sue «Novelle letterarie», alla divulgazione della scienza newtoniana, in particolar modo la teologia naturale di Newton. E il Lami era stato uno scolaro proprio al seminario sanminiatese. Ma facendo un salto di circa un secolo troviamo tra i banchi della scuola quello che diventò uno dei più importanti chimici del XIX secolo, Gioacchino Taddei, che un bassorilievo della Dupré immortala in cattedrale. Agli inizi dell’Ottocento lo studio delle scienze naturali entra obbligatoriamente nei programmi scolastici per i sacerdoti. Questo aspetto non deve meravigliare. Basti pensare che uno dei più grandi geologi e divulgatori scientifici dell’Ottocento, Antonio Stoppani (l’autore del famoso libro «Il Bel Paese» che tanti avranno sfogliato come testo geografico), era proprio un sacerdote! Molti sarebbero i nomi e gli esempi che basterebbero a smentire quel falso pregiudizio che ha dipinto per tanto tempo i consacrati come nemici della scienza, dal caso Galileo in poi. Non è così ma questo non è il luogo per approfondire l’argomento. Anche il nostro territorio diocesano ha avuto un sacerdote versato nelle scienze naturali, canonico Giuseppe Agnoloni, ancora ricordato dai preti più anziani per le dimostrazioni di fisica e le lezioni di

storia naturale. Al nome di questo sacerdote, nato nel 1887, soldato nella prima guerra mondiale, laureato in scienze fisiche e in teologia, è legata infatti l’istituzione di un vero e proprio «Gabinetto» dotato di tutti i principali strumenti per lo studio e l’apprendimento delle materie scientifiche. Dagli strumenti

per la comprensione della meccanica e del moto (come i pendoli) agli strumenti per la meccanica dei fluidi, dagli strumenti per lo studio dell’elettricità agli arnesi per la comprensione del magnetismo, della rifrazione solare sino alle classiche attrezzature da laboratorio (pipette, termometri ...). Gli strumenti erano stati acquistati tra gli inizi del Novecento e il 1931, prevalentemente presso le gloriose «Officine Galileo» di Firenze. Molti furono donati dallo stesso Agnoloni, come ricordano le targhette apposte sugli strumenti. Le testimonianze orali dei sacerdoti più anziani ci narrano degli esperimenti in classe, delle reazioni chimiche spiegate sui libri e poi con la pratica, spesso suscitando grande curiosità tra gli allievi e un po’ di clamore per qualche reazione un po’ pericolosa. Il seminario vescovile è uno scrigno di storia da scoprire e valorizzare, anche da queste apparenti piccole cose. Ci piace ricordare, a conclusione di questo brevissimo excursus, che la nostra diocesi ebbe tra i suoi vescovi, benché nel ruolo di amministratore apostolico, il cardinale Pietro Maffi, astronomo celebre per aver favorito la costruzione di stazioni di osservazione sia nel seminario di Pavia che in quello di Pisa. Non ci meraviglierebbe quindi scoprire che, agli inizi del Novecento, il suo ruolo nell’incremento dello studio delle scienze in seminario, fosse stato determinante.

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