DALLA DIOCESI - Sono passati 25 anni dalla morte del sacerdote don Angelo Vivian, stroncato da un infarto all’età di 48 anni il 26 settembre 1991, mentre si trovava in viaggio di studio a Cracovia in Polonia. Stava guidando i suoi studenti dell’Università di Colonia alla visita dei luoghi della storia e della sofferenza ebraica. Don Angelo era di famiglia slovena ed era nato al Brennero. Si trasferì in Toscana ed entrò nel seminario di Firenze. Divenuto prete, soggiornò in Austria finché non ebbe un posto come docente di Ebraico presso l’Università di Pisa. Fu allora incardinato nella nostra diocesi di San Miniato, dove ricoprì l’incarico di parroco di San Loenzo a Nocicchio, come successore di don Gianfranco Ruggini. In seguito passò all’Università di Colonia, dove fu ordinario di filologia biblica e preside della facoltà di Lettere antiche. Ebraista di chiara fama, poliglotta, autore di numerose pubblicazioni, a partire dalla sua tesi di laurea in linguistica semitica: « I campi lessicali della serparazione nell’ebraico biblico, di Qumran e della Mishnah». Ma l’interesse di don Vivian non si limitò alla sola linguistica, ma approfondì anche la storia e il pensiero ebraici, con un’attenzione anche alle memorie minime del passato, comprese le epigrafi dei cimiteri ebraici alle quali dedicò alcuni saggi. Don Angelo è stato uno dei fondatori e primi insegnanti della Scuola Diocesana di Formazione Teologica, costituita nell’autunno del 1982 su impulso dell’allora vescovo mons. Paolo Ghizzoni. In suo onore fu pubblicata nel 1993 una raccolta di studi giudaici curata dal prof. Giulio Busi, «We-Zo’t le-Angelo».

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