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LOURDES - Dal 14 al 20 settembre scorso si è svolto il pellegrinaggio della nostra Diocesi, guidato dal nostro Vescovo Mons. Fausto Tardelli presso il Santuario di Nostra Signora di Lourdes. Ad accomalgnarci anche diversi sacerdoti. È stato un momento molto bello di preghiera e condivisione fraterna, che ha, in un certo senso, rappresentato l’inizio del nuovo anno pastorale.
La partecipazione prevedeva due modalita di viaggio: un primo gruppo di pellegrini, ammalati, Dame e Barellieri Unitalsi e personale vario è partito col il treno domenica 14 settembre in tarda mattinata; un secondo gruppo ha raggiunto il Santuario francese con l’aereo che partiva da Pisa il giorno successivo.
A Lourdes poi il gruppo della nostra Diocesi si e’ unito al pellegrinaggio Regionale raggiungendo un totale di circa mille persone. Oltre al nostro Vescovo, era presente anche S.E. Mons. Rodolfo Cetoloni, Vescovo di Grosseto nonche’ Assistente Spirituale della Sezione Toscana dell’Unitalsi.


A Lourdes ci ha accolto un cielo piuttosto sereno e una temperatura mite, per tutta la durata del pellegrinaggio. Davanti alla Grotta dove la Vergine Santa è apparsa alla piccola Bernardette c’e una grande pace, nonostante l’interminabile via vai dei pellegrini e l’incessante levarsi al Cielo di preghiere.
Pellegrini ed ammalati non alloggiano negli stessi luoghi; avendo differenti necessità chi soffre e’ accudito dall’ottimo servizio del personale Unitalsi presso i cosiddetti «ospedali»: Dame e Barellieri, ma anche medici e farmacisti svolgono il loro servizio con grande carità nei confronti di coloro che vivono una situazione di disagio.
Durante la settimana a Lourdes ci sono stati momenti molto belli ed intensi: i pellegrini hanno potuto visitare i luoghi dove ha vissuto Bernardette; il “Moulin De Boly”dove è nata; il “Cachot”, ovvero l’angusta stanzetta (una specie di ex prigione) dove la famiglia Soubirous ha vissuto stato di grande povertà: quello che colpisce della famiglia di Bernardette è che nonostante il grave disagio anche economico in cui ha versato, c’era sempre e comunque una grande armonia tra i vari membri. Infatti la piccola veggente era solita dire che sono la pace e l’unione che fanno la felicita’ della famiglia.
Altro momento significativo e’ sicuramente stata la processione “aux flambeaux” che si svolge ogni sera sull’Esplanade, ovvero la grande piazza antistante la Basilica. Innumerevoli candele accompagnano la lunga fila dei pellegrini ed ammalati che con canti e la recita del Rosario rendono omaggio alla Santa Vergine.
Sempre durante la settimana noi pellegrini abbiamo partecipato alla Via Crucis che si snoda in un percorso sulla collina al di sopra della Basilica: ad ogni stazione, statue a grandezza naturale ci hanno fatto rivivere i momenti della Passione e Morte di Gesu’, mentre un sacerdote ci ha guidato con delle meditazioni molto belle e profonde.
Ogni sera alle 18,00 Rosario presso la Grotta di Massabielle, trasmesso dalla tv anche nel nostro paese; un pomeriggio anche il nostro pellegrinaggio regionale ha animato la preghiera mariana per eccellenza.
Come Diocesi invece abbiamo avuto dei momenti particolarmente «nostri»: ammalti e pellegrini ci siamo ritrovati insieme una sera per la recita del Santo Rosario meditato dal nostro Vescovo e l’ultima sera per una liturgia di chiusura di pellegrinaggio che si è svolta in un clima di grande gioia con canti e dinamiche che hanno coinvolto un po’ tutti e hanno contributo a creare un’aria di vera festa.
Giovedi mattina 18 settembre Mons.Tardelli e Mons. Cetoloni hanno celebrato, insieme a tutti i sacerdoti che ci accompagnavano la S. Messa presso la Grotta di Massabielle. Il nostro Vescovo Fausto ci ha assicurato che in quel momento avrebbe presentato sulla mensa Eucaristica tutte le nostre intenzioni pregando il Signore per ognuno di noi.
In una sua omelia durante la settimana Mons. Tardelli ci ha detto che la Vergine Maria continua instancabilemnte a starci accanto, a visitarci e per darci conforto e sostegno soprattutto quando la vita si fa piu dura e le sofferenze squassano il nostro cuore. Il messaggio di Lourdes ci spinge poi alla conversione: cosi come a Bernardette, anche a tutti noi la Madonna chiede di pregare per i peccatori perche è quanto mai necessario in questo mondo il cambiamento profondo del cuore, del modo di pensare e compartarsi. A Loudes la Madonna ci fa capire che occorre passare dalla morte del peccato alla vita nuova della comunione con Dio e con i fratelli, da una vita centrata su noi stessi, sui nostri vizi, sul nostro egoismo, sulle nostre lamentele e il ripiegamento su noi stessi a una vita piena di gratitudine , gioia , lode, pazienza e generosità. Inoltre - ci ha detto il nostro Vescovo - qui a Lourdes anche il paesaggio ha un aspetto molto significativo. Sopra la Grotta si erge una enorme Basilica, una Chiesa. Essa è Fondata sulla roccia e questa roccia ha un suo nucleo costituito dalla Grotta delle apparizioni di Maria. Il simbolismo è evidente: la Chiesa non è fondata sulla volontà degli uomini, ma sulla incrollabile volontà di Cristo. La roccia della salvezza. La Chiesa dunque non puo venir meno nonostante le intemperie che si possono abbattere su di lei, nonostante le persecuzioni, nonostante i peccati dei suoi membri. E dentro la roccia che è Cristo c’e lei, la Vergine Santa, vera garanzia per tutta la Chiesa. Lei, la vera discepola e sposa di Cristo, la vera credente, immagine e modello puro e Santo della Chiesa.
E prima di lasciare Lourdes è doveroso per ammalati e pellegrini non vivere la straordinaria esperienza del bagno nelle piscine: l’acqua che le riempie e’ la stessa fatta scaturire dalla Madonna che chiese a Bernardette di scavare a mani nude all’interno della Grotta. L’acqua di Lourdes che per qualcuno e’ stata fonte di guarigione anche fisica ha in effetti un grande significato; lavarsi nelle piscine equivale a immergersi nelle acque del battesimo, in quelle acque purificatrici che ci lavano dai nostri peccati e ci rendono nuove creature. L’esperienza del bagno e’ dunque un momento molto intimo ed emozionante da vivere in attegiamento di profonda preghiera e col cuore sinceramente orientato al Signore.
Al momento di lasciar Lourdes, chi in treno, chi in aereo, ciascuno si porta dentro un sentimento di profonda nostalgia: per tutti noi sarebbe bello “restare qui” alla presenza di Maria e del suo Figlio, ma sono appunto esperienze come queste che devono spronarci a tornare a casa. Come si diceva appunto nella nostra liturgia al termine del pellegrinaggio, anche noi, ripartendo da qui e ritornando alla nostra vita quotidinana vogliamo essere luce per illuminare gli altri e raccontare a tutti la gioia di un «incontro».

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