giannini

SAN MINIATO - Lo scorso 6 novembre si è tenuto a palazzo Grifoni un incontro di grande rilevanza nel quadro dei Venerdì del Dramma, ideati dal presidente dell’Istituto Dramma Popolare, dott. Marzio Gabbanini. E’ tornato a San Miniato il celebre attore Giancarlo Giannini che, 46 anni fa, fu protagonista sul palcoscenico del Teatro dello Spirito, di «Avventura di un povero cristiano» di Ignazio Silone. Ad accoglierlo una folla di spettatori, molti dei quali rimasti in piedi, che hanno assistito con interesse alla conferenza. L’occasione per l’evento è stata offerta dall’anniversario dei cento anni dalla nascita di Alberto Burri, esponente di primo piano dell’arte informale, che curò le scenografie di quello spettacolo.
La prima parte della serata è stata dedicata a una relazione sull’opera di Alberto Burri tenuta da Antonio Guicciardini Salini, esperto antiquario ed ex presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di San Miniato. Con il sussidio di diapositive che riproducevano alcune delle opere fondamentali di Burri, Guicciardini Salini ha ripercorso i periodi e i «cicli» che hanno segnato l’innovativa produzione dell’artista di Città di Castello, dalle opere pittoriche a quelle realizzate con i materiali più vari, dai sacchi, alle plastiche, al cellotex, alle lamiere. La puntuale esposizione di Guicciardini Salini ha messo in evidenza l’eminente statura di Alberto Burri che, insieme a Lucio Fontana, è stato l’artista italiano più influente nel panorama internazionale dell’arte del secondo dopoguerra.


La parola è passata quindi all’ospite d’onore, Giancarlo Giannini, che ha parlato della sua lunga amicizia con Burri e, anche attraverso rare fotografie, ha rievocato gli incontri di preparazione dello spettacolo sanminiatese, insieme allo stesso scenografo e al regista Valerio Zurlini. La permanenza a San Miniato dell’allora giovanissimo attore fu segnata da un incidente che lo colpì proprio la sera dell’anteprima per i critici e la stampa: una caduta dalla scaletta d’accesso al palco, alto quattro metri, che gli provocò il distacco della pleura. Nelle sere successive, l’attore salì ugualmente sul palco e recitò, sebbene - ha ricordato - con un filo di fiato.
Tanti applausi hanno punteggiato gli aneddoti raccontati dal noto attore, che ha anche coinvolto il folto pubblico in una serie di simpatici enigmi, offrendo spunti interessanti di riflessione. Ricollegandosi al discorso sull’arte di Burri, Giannini ha rivelato che il termine «stile», di origine latina, rimanda allo scalpello o alla penna, con cui si scolpisce o si scrive. Lo stile può essere visto quindi come una mediazione tra l’uomo e l’opera d’arte, un rapporto che nei grandi artisti è inconfondibile.
Al termine dell’incontro, gli intervenuti hanno potuto visitare una mostra fotografica sull’opera di Burri a San Miniato. Sempre a palazzo Grifoni, il 13 novembre, alle 17,30, si tornerà a parlare dell’artista con Antonio Natali, già direttore degli Uffizi; Masolino D’Amico, autorevole critico teatrale italiano e firma di punta de “La Stampa”, Isabella Gagliardi dell’Università degli studi di Firenze che parlerà della figura di papa Celestino V, il personaggio storico messo in scena nell’«Avventura di un povero cristiano».

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