don gianluc def

CASTELMARTINI - «Da quando ho saputo che sareste stati voi la mia nuova famiglia, quella che la Provvidenza mi affidava e anche alla quale mi affidava, vi ho fatto subito parte della mia preghiera e del mio interesse, cercando di conoscervi meglio. Mi sento di far mie le parole di San Paolo agli Efesini per rivolgerle a voi: «Per questo io piego le ginocchia davanti al Padre, dal quale ha origine ogni discendenza in cielo e sulla terra, perché vi conceda, secondo la ricchezza della sua gloria, di essere potentemente rafforzati nell’uomo interiore mediante il suo Spirito.

Che il Cristo abiti per mezzo della fede nei vostri cuori, e così, radicati e fondati nella carità, siate in grado di comprendere con tutti i santi quale sia l’ampiezza, la lunghezza, l’altezza e la profondità, e di conoscere l’amore di Cristo che supera ogni conoscenza, perché siate ricolmi di tutta la pienezza di Dio.» (Ef 3,14-19). Il desiderio più grande per un Parroco dovrebbe esser proprio questa profonda comunione dei suoi fedeli con il Signore Gesù! Mi hanno insegnato che ogni Parrocchia è come una persona: ha una sua personalità, una sua storia, il suo vissuto e il suo trascorso, i suoi punti di forza e i suoi talloni d’Achille, le sue risorse e le sue ferite.....insomma è comunque unica e da conoscere per entrarne a far parte, servirla e servendola amarla. Per questo motivo, fratelli e sorelle nella fede, vengo a voi in punta di piedi, «non come padrone della vostra fede ma come collaboratore della vostra gioia» (2Cor 1,24). Consapevole però dei miei limiti e delle mie fragilità fin da ora vi chiedo la vostra preghiera fraterna per me e la mia missione in mezzo a voi Saremo insieme la Chiesa del Signore che vive in questo territorio e cammina verso l’eternità. Non ho molte idee in serbo né particolari progetti, un sogno però ce l’ho, giusto uno: quello di voltare pagina, quello di andare avanti! Vogliamo però anche rialzarci noi e il nostro sguardo, dalle miserie umane all’amore e alla fedeltà del Signore verso di noi, al suo Regno e al suo Vangelo che danno il senso ai nostri passi. È lui che fa bella la nostra vita e la rende luce e sale per gli altri. Lui che ha condiviso in tutto, fuorché nel peccato, la nostra condizione umana, proclamando così per noi la più alta dichiarazione d’amore all’uomo. Il Natale non è forse questo fratelli e sorelle? Dio che si schiera per sempre dalla nostra parte, che entra a far parte della nostra squadra! Potremmo forse perder la partita? È una speranza quella che ci palpita nel cuore che niente e nessuno può strapparci!! È sigillata e fondata sulla Risurrezione di Cristo che è l’ultima parola definitiva sulla storia e su ciascuno di noi! Siamo figli di questa Risurrezione dal giorno del nostro Battesimo. Vi chiederete: “Ci fai la predica?” No, non è questo il contesto. Il mio è solo uno stimolo a guardare avanti. Non lasciamoci rubare la speranza e la gioia del Vangelo!!»

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