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FUCECCHIO - Sulla vecchia via Pistoiese, oggi Strada Regionale 436, in direzione Fucecchio, è impossibile non scorgere un terreno perfettamente delimitato da un muro di cinta di mattoni, in cotto, come quelli che si facevano una volta, alto oltre due metri. L’occhio attento è in grado di vedere, sul lato nord di questo rettangolo, dei ruderi di un edificio che soltanto entrando nel terreno si mostrano poi per la loro reale grandezza rivelando, con le volte e i resti degli intonaci pitturati, una passata dignità artistica e architettonica di piccola chiesa.

Oggi, dicevamo, l’occhio attento riesce a notare con precisione l’area del vecchio cimitero di Fucecchio; oggi che il signor Piero Zanoboni, con l’accordo del Governatore e di tutta il Magistrato della confraternita, con grande impegno e perizia ha ripulito gratuitamente l’intera area dalla savana che, da anni, lo occupava.

Dottor Lupi, da nuovo governatore della Misericordia di Fucecchio, nel 2013, dovette subito affrontare l’annoso problema del settecentesco cimitero di Fucecchio. Perché quell’anno è così significativo?

Nel 2013viene avviato l’iter di approvazione da parte del Consiglio Comunale di Fucecchio del Regolamento Urbanistico. Piano strutturale e Regolamento urbanistico mettono, di fatto, una pietra grossa come un macigno sulla questione. L’area del vecchio cimitero non è indicata come cimitero, non riconoscendone la storia e nemmeno la realtà di fatto.

Cosa era successo in precedenza in riferimento al cimitero?

La storia è lunga. Potrei partire a raccontargli le vicende controverse del cimitero di Fucecchio a partire dal 1885, da quando cioè il comune costruì il nuovo cimitero e, progressivamente, venne meno all’impegno di garantire la manutenzione, pur essendo a quel tempo l’intera area assegnata al Capitolo della Collegiata. A grandi linee posso rammentare due episodi recenti. Ci sono state tre sentenze, una nel 1994 nella quale il TAR ha dato ragione alla Misericordia accogliendo la richiesta di ripristino e concessione edilizia. Una sentenza, del 2005, a favore invece dell’amministrazione, che era ricorsa al Consiglio di Stato, e una sentenza – sempre a favore dell’amministrazione – nel 2013.

E quale è la situazione attuale?

Adesso siamo in attesa di un ulteriore pronunciamento. Negli anni recenti però, seguendo la sentenza favorevole del 1994, la Misericordia aveva fatto preparare un progetto per il riutilizzo del camposanto spendendo 70mila euro. Ora ci troviamo con un progetto in mano, soldi spesi, e un contenzioso aperto che ci impedisce di fare qualsiasi cosa. Da latinista vi chiedo io “sic stantibus rebus, cui prodest?”

Si spieghi meglio dott. Lupi …

La situazione di fatto è un controsenso. Il Regolamento urbanistico impedisce di fatto alla confraternita di fare qualsiasi cosa, il Comune non haostacolato il degrado in questi anni e questo ha permesso razzie e atti vandalici di tutti i tipi all’interno del cimitero. C’è stato un totale disinteresse e l’amministrazione ha assistito passivamente all’avanzare della savana.

Effettivamente siamo entrati insieme a visitarlo, ora che è ripulito, e sono rimaste poche lapidi tombali antiche, i ruderi della cappella mortuaria e due stanze con fosse ossario…

La situazione di oggi è questa. Resta certamente il valore storico e simbolico. Ma la struttura è pur sempre un camposanto. Sotto il primo strato di terra e negli ossari ci sono sempre gli avi dei nostri concittadini, e gli dobbiamo rispetto. Poi c’è la bella cappella mortuaria che, un tempo, doveva essere anche gradevole dal punto di vista artistico e architettonico essendo tutta affrescata.

Ma quale, Governatore, la sua idea futura dell’ampioterreno alle porte di Fucecchio?

Innanzitutto auspico che il comune faccia una riflessione seria, mettendo da parte i contrasti che hanno caratterizzato la questione negli ultimi cento anni. Io, come governatore di un’antica istituzione all’interno del cui statuto vi è il “dare degna sepoltura ai confratelli alle consorelle e ai loro parenti” penso all’utilizzo più naturale, cioè quello di camposanto, il suo uso storicamente accertato. Ricordiamoci che tra i nostri scopi caritatevoli è previsto anche quello di dare sepoltura ai bisognosi e ai diseredati. Noi siamo pronti a farlo e abbiamo il dovere di farlo. Ma soprattutto auspico che l’amministrazione dica a noi, e ai cittadini, cosa intende fare di quello spazio. Quale destino vuole dargli. Noi siamo disposti non solo a dialogare con l’amministrazione ma a trovare, finalmente, un accordo. Lo dobbiamo a tutti quei fucecchiesi lì sepolti, ed è una questione di rispetto nei confronti dei defunti. Speriamo solo che queste premesse siano condivise dall’amministrazione nella quale ci sono anche persone sensibili all’argomento.

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