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CRESPINA - Nessun brano del Vangelo, come quello di Luca: la parabola del buon Samaritano letto durante la santa Messa, celebrata dal vescovo Andrea, all’Oratorio SS. Maria e S. Ranieri in Belvedere a Crespina, poteva essere il più idoneo per accompagnare e sintetizzare l’intera cerimonia durante la quale autorità e popolo si sono unite in questa culla di alto valore artistico per invocare, in prima istanza, l’aiuto di Dio nell’iniziare i lavori di ristrutturazione.
Questo è stato il motivo dominante dell’evento, illustrando nei suoi particolari, i lavori da eseguire, al vescovo Andrea, ai responsabili della Commissione Arte Sacra della diocesi, presente il Presidente, prof. Roberto Paolo Ciardi, professore emerito di Storia dell’Arte Moderna e Accademico dei Lincei, accompagnato dalla Dott.ssa Elisa Barani, al sindaco D’Addona Thomas, al parroco padre Lorenzo ed al popolo tutto.
Il passo del Vangelo di Luca è quello del Buon Samaritano: «Un uomo scendeva da Gerusalemme a Gerico..» un brano di altissimo valore anche narrativo, quasi poetico, dove si può, fra l’altro, rivivere la descrizione manzoniana della madre di Cecilia, ed il vescovo Andrea nella sua omelia ha concentrato tutto il significato nel “comandamento dell’amore”: donare, servire, accogliere, aiutare, amare.
Si può trovare una similitudine tra la figura evangelica e ciò per cui si celebrava questo evento?
Si può amare un’opera d’arte?


Credo, in tutti i due casi, di si, poiché regna sovrano l’amore, in special modo quando l’arte è espressione di un cuore buono, generoso, nobile come quello della contessa Cataldi Del Testa Del Tignoso che per il suo popolo crespinese fece erigere questo gioiello settecentesco come punto di lode a Dio, di formazione ed educazione religiosa e spirituale per i giovani e gli adulti, per venire incontro ai loro “soccorsi spirituali” ed ogni domenica per elargire «spiegazioni del Vangelo».
Il buon Samaritano salvò una vita, la Contessa aiutò, nell’amore, la buona crescita formativa di un popolo.
La parola amare è il pernio su cui ruota tutta la nostra vita e riconoscerne il suo essenziale valore è sempre un ringraziamento al buon Dio che, oltre alla ragione, ha donato all’uomo un cuore, un’anima, una coscienza che, insieme, determinano il motore propulsivo del nostro essere.
Di questa sintesi è espressione viva ed attiva il Comitato che si è formato in parrocchia per salvare questo monumento di eleganza settecentesca in raffinato stile rococò, il cui progettista arch. Tarocchi fuse in un armonioso e raffinato stile, struttura ed apparato decorativo.
L’intera cerimonia è stata un inno alla bellezza, all’arte, alla capacità creativa dell’uomo ed stato anche molto emotivo: oltre all’accompagnamento del coro parrocchiale durante la sacra liturgia, c’è stato l’intermezzo musicale live che il duo Federica Tesei al flauto e Giacomo Ceccarini alla chitarra, ha offerto a tutti, intercalato dalla lettura recitata di un brano sull’Oratorio tratto dall’ «Odeporico» di Giovanni Mariti, con voce recitante di Eva Malacarne della Compagnia del Bosco.
Nell’articolazione procedurale dell’evento è emerso, dagli interventi sul profilo storico-sociale infine lo stretto legame che vi fu tra la donazione della Contessa, importante figura di donna colta ed emancipata, committente d’arte, in contatto con l’Arcadia e l’azione pastorale dell’Abate Ranieri Tempesti, che fu probabilmente l’ispiratore nella scelta dei programmi iconografici.
L’Abate Ranieri fu uno dei più importanti intellettuali pisani del secondo settecento che fece della vicina canonica uno dei centri culturali più attivi e frequentati di tutto il territorio.
Oggi questo bene artistico è al servizio della diocesi, ed ogni iniziativa che verrà intrapresa tenderà a riposizionare in primo luogo l’azione pastorale, benefica ed incisiva, dell’Abate Ranieri, lontana nel tempo, ma presente e necessaria in questo attuale contesto sociale.
Il traguardo finale è ancora molto distante ed il contributo elargito dalla Fondazione Pisa non può coprire tutti i costi di restauro.
Il valente lavoro di recupero fondi finanziari da parte del Comitato, dell’Associazione Turistica, del Consiglio Parrocchiale sarà molto impegnativo e l’augurio più intenso di tutti è quello di poter giungere in tempi brevi alla definitiva ristrutturazione e la soddisfazione per tutti starà nel potersi immergere all’interno di un ambiente completamente in dialogo con il paesaggio regale nelle strutture, splendido per l’ubicazione.

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