DALLA DIOCESI - Il 13 maggio del 2007 ci lasciava uno dei veri «eroi locali» della chiesa di San Miniato, Alberto Giani.
Nel decennale della sua scomparsa la parrocchia di Capanne organizza un ricordo di Alberto con un intenso spettacolo di poesia, canti e testimonianze di chi lo ha conosciuto.
Alberto Giani nasce a Fucecchio il 20 luglio 1964.
Frequenta il liceo classico. Nel 1992 si laurea in psicologia all’Università di Roma. Consegue negli anni 2000 il baccalaureato in Scienze Religiose.
Fino al 1993 vive nella sua cittadina di Fucecchio partecipando attivamente alla vita della comunità cristiana e animando con passione il territorio cittadino.
Catechista ed educatore dei gruppi giovanili parrocchiali, investe con passione il suo tempo libero dagli studi, dal lavoro e dalla famiglia a servizio della maturazione alla fede di coloro che si trova ad accompagnare.
Animatore anche culturale: all’inizio degli anni ’80 fa parte del comitato di redazione di un mensile locale di Fucecchio che si pone come voce critica nei confronti dei problemi emergenti nella cittadina; recupera sempre in quel periodo e poi negli anni ’90 la funzionalità del cinema parrocchiale promuovendo la diffusione di film di qualità ma anche per bambini e famiglie; un servizio che è rimasto attivo (anche con il contributo dei molti giovani che lui stesso ha coinvolto) fino ad oggi.
Alla fine degli anni ’80 vive l’esperienza della collaborazione diretta con l’Azione Cattolica diocesana facendo parte del Consiglio e apportando il suo entusiasta contributo nel Settore Giovani. Sono proprie di quegli anni le molte iniziative che lo vedono coinvolto come educatore nei campi scuola diocesani per giovanissimi e giovani, nelle giornate di spiritualità, negli incontri di formazione. È instancabile tessitore di relazioni tra i gruppi giovanili diocesani.
Il 2 ottobre 1993 si sposa con Rita e dal loro matrimonio nascono quattro figli.
Anche nel nuovo contesto familiare e nella nuova abitazione di Capanne, mantiene vivo il rapporto con la comunità cristiana parrocchiale e diocesana, non facendo mancare il suo apporto nel settore della generazione alla fede dei giovani e la sua sapiente presenza nei vari organismi della pastorale diocesana.
Nel 1996 diviene direttore della Caritas diocesana.
Molti progetti che nascono in quegli anni lo vedono protagonista attivo: la nascita del Centro di Ospitalità Notturna per cittadini immigrati nel comune di Santa Croce sull’Arno, l’apertura della Casa Famiglia per gestanti con figli presso l’Istituto Divino Amore di Montopoli in Val d’Arno, la collaborazione prima volontaria e poi professionale con la Casa Famiglia della Caritas a San Miniato che ospita ragazze con disabilità psichica.
Collabora professionalmente con la Fondazione Stella Maris operando presso la struttura per ragazze con disabilità psichica della Casa Verde di San Miniato.
Oltre a svolgere la sua attività di psicologo, insegna per molti anni religione presso l’Istituto Professionale «Checchi» di Fucecchio, dove tuttora è ricordato come un insegnante che ha lasciato un segno profondo nei ragazzi che ha incontrato. Gli ultimi suoi anni sono caratterizzati dall’impegno politico, anche come segretario della Margherita, che lo vede muoversi, pure in questo campo, con competenza e soprattutto schietta umanità, raccogliendo la stima unanime, compresi gli avversari politici.
Muore a Capanne il 13 maggio 2007 dopo una malattia che, sopportata con grande dignità, non è riuscita a toglierli la forza morale e l’umanità dei giorni migliori.