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COLLEMONTANINO - Era il mese di luglio dello scorso anno quando emigrammo in sala parrocchiale per permettere il profondo restauro della chiesa parrocchiale. I lavori dovevano finire entro il 20 novembre. Una serie di imprevisti (buona parte delle mura perimetrali senza fondazione, il tempo per fare il progetto ed averne l’approvazione, decisioni da prendere senza sapere dove si andava a parare con le spese, come l’impianto elettrico nuovo e quello di riscaldamento;

infine, all’inizio del mese di maggio,quando si pensava già alla tinteggiatura interna, la scoperta di una campata della volta crepata in più punti con la conseguente necessaria demolizione e ricostruzione) ci hanno fatto stare col fiato sospeso fino all’ultimo, perchè il 28 maggio avevamo la Messa di Prima Comunione per sei bambini. Ce l’abbiamo fatta! Grazie alle imprese che hanno lavorato senza risparmiarsi al fine di consegnare l’edificio in tempo utile per la pulizia finale e per riportare tutti gli arredi per poterci celebrare. Così è stato, anche con un forte impegno di tanta parte della popolazione. La chiesa ora si presenta bella, luminosa, più ampia di prima, essendo state rimosse alcune suppellettili. Mancano ancora l’ambone e il fonte battesimale, nuovo il primo e antico l’altro; arriveranno tra poco. Ora c’è da pensare alla sua dedicazione (da documenti antichi e recenti risulta che non è stata mai consacrata), al pagamento dei debiti, cresciuti per tutti gli imprevisti in cui siamo incappati, e, cosa ancora più importante, c’è da costruire la Chiesa fatta di persone, perché molti colligiani - va riconosciuto - verso la chiesa non ci sono proprio voltati: solo a sentirne parlare gli viene l’allergia! O allora, che ci si può fare?

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