FUCECCHIO - Grazie alla cortesia del presidente della Fondazione Montanelli Bassi - lo storico Alberto Malvolti, che ci ha aperto le stanza della prestigiosa sede fucecchiese - diamo in anteprima qualche notizia sulla sistemazione del fondo archivistico Adriano Lotti, che porterà certamente tante novità per gli storici locali e anche per la storia della chiesa samminiatese. Alla fine degli anni Novanta del secolo scorso Adriano Lotti, allora membro del Consiglio di Amministrazione e Vicepresidente della Fondazione Montanelli Bassi, consegnò all’attuale presidente una serie di carte fino allora conservate nello studio di famiglia, affinché tali documenti, adeguatamente conservati, potessero essere valorizzati. Si trattava di quattro faldoni, che dovevano quindi essere resi disponibili per la consultazione di tutti gli studiosi interessati alle vicende locali di Fucecchio e del territorio circostante. Successivamente si aggiunsero, al primo blocco di documenti, altri pezzi archivistici che oggi costituiscono il Fondo Adriano Lotti depositato presso la Fondazione Montanelli Bassi.
Si tratta di una raccolta eterogenea quanto a contenuto - come ci riferisce Alberto Malvolti -raccolta da Egisto Lotti, autore del famoso libro Medioevo in un castello fiorentino, edito nel 1936 e di nuovo pubblicato con aggiunte e correzioni nel 1980. I documenti erano pervenuti in casa Lotti per acquisto, nel 1935, presso un rigattiere. Ma perché questi documenti sono così importanti per la storia della chiesa fucecchiese, e non solo? La maggior parte di essi, come risulta sia da numerosi indizi, sono copie realizzate dal canonico fucecchiese Giulio Taviani (1741 - 1817) o, in non pochi casi, si tratta di originali da lui raccolti. Queste carte costituiscono dunque parte di quell’archivio organizzato dal Taviani di cui troviamo ampia traccia anche nell’archivio della Collegiata di Fucecchio. Con questa acquisizione viene quindi a completarsi quella raccolta del canonico fucecchiese che possiamo ritenere il terzo nucleo documentale più importante a Fucecchio dopo l’archivio storico comunale e l’archivio della chiesa collegiata.  I documenti in copia o in originale sono databili tra l’XI e il XVIII secolo, e sarà a breve pubblicato un dettagliato inventario di consistenza, che permetterà agli studiosi di tuffarsi sulle vicende di Fucecchio, proprio come nelle intenzioni del donatore. 
Particolare rilievo hanno quelle serie di documenti che illuminano la storia ecclesiastica: l’origine e lo sviluppo di diverse chiese, la storia delle confraternite, le complesse vicende della cosiddetta "Episcopessa", una figura eccezionale non solo nella storia locale, che esercitò la propria giurisdizione spirituale sul castello di Fucecchio dal Trecento fino al 1622, quando fu creata la diocesi di San Miniato.
Siamo certi che anche questa volta l’opera di valorizzazione portata avanti dalla Fondazione recherà beneficio a tutto il territorio diocesano, e promettiamo di tenere i lettori aggiornati sulle iniziative in programma

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