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SAN MINIATO - In visita a San Miniato. Ha esposto due tele a Lucca che rappresentano Papa Francesco
Nei giorni scorsi ha fatto visita alla città di San Miniato il pittore sud americano Pablo Solari, fratello del sacerdote Luigi, del clero della Diocesi. Pablo Solari è, attualmente, uno dei più apprezzati e stimati pittori del Sudamerica. Le sue opere sono esposte nelle principali gallerie argentine, ma le sue tele sono state anche in Europa: Olanda, Francia, Spagna e ovviamente Italia, avendo Solari delle radici fortemente radicate nel nostro paese. Di origini lucchesi è stato invitato a esporre due tele e ci ha concesso un’intervista:
Solari, lei è un pittore e quindi è naturalmente attratto dalla bellezza. Cosa le suscita la vista del paesaggio di San Miniato?
«La bellezza e l’armonia sono elementi che cerco sempre nella mia arte, per questo, come artista, mi ha colpito subito la fusione tra paesaggio naturale e paesaggio urbano della città, quello antico, che parla di storia. Le facciate degli edifici, le edicole dipinte, i materiali. È l’armonia sapiente dei colori delle facciate con il paesaggio che mi attrae. Anche io, nei miei quadri, cerco questa armonia di colori».
DALLA DIOCESI - Si è svolta nel pomeriggio di domenica scorsa, 7 maggio, l’8a edizione della Giornata diocesana dei Ministranti e dei Cori di voci bianche. Il tema della giornata era il centenario dell’apparizione della Madonna a Fatima, che ricorre il 13 maggio. Dopo una presentazione della serata e una “intervista” speciale a personaggi di allora “testimoni oculari dei fatti accaduti in Cova da Iria”, tutti i bambini e bambine presenti, circa 80 da 13 parrocchie della diocesi, sono stati divisi in gruppi per partecipare al grande gioco durante il quale hanno avuto modo di incontrare di persona niente meno che i tre pastorelli: i fratellini Giacinta e Francisco (che saranno proclamati santi in 13 maggio da Papa Francesco) e la cugina Lucia.
Dopo il gioco, che a causa del maltempo si è dovuto svolgere al chiuso, e la merenda, i chierichetti si sono preparati per la Messa presieduta dal Vescovo Andrea e ai chierichetti di ciascuna parrocchia era assegnato un compito da svolgere.
Durante la Concelebrazione Eucaristica, nella domenica detta «del buon Pastore», IV di Pasqua, si è pregato in particolare per le vocazioni di speciale consacrazione e in particolare perché il Signore mandi alla nostra Chiesa diocesana tanti e santi sacerdoti. Il Vescovo, nella sua omelia colloquiale con i ragazzi, ha posto la sua attenzione sull’importanza dell’essere “conosciuti” per nome. Chi ci conosce e ci vuole bene infatti ci chiama per nome: i nostri genitori, i parenti, gli amici. Conoscere il nome significa entrare in relazione con una persona e oggi il Vangelo ci diceva proprio che il “buon Pastore” conosce per nome le sue pecore e le chiama ad una ad una perché le ama. Il “buon Pastore” naturalmente è Gesù e lui solo, più di chiunque altro, ci conosce e ci chiama per nome e ci ama, e noi siamo invitati a fidarci di lui ricambiando il suo amore.
DALLA DIOCESI - Se anche sperimentiamo in noi molte fragilità e possiamo talvolta sentirci scoraggiati, dobbiamo alzare il capo verso Dio, senza farci schiacciare dal senso di inadeguatezza o cedere al pessimismo, che ci rende passivi spettatori di una vita stanca e abitudinaria. Non c’è posto per il timore: è Dio stesso che viene a purificare le nostre “labbra impure”, rendendoci idonei per la missione: «E’ scomparsa la tua iniquità e il tuo peccato è espiato. Poi io udii la voce del Signore che diceva: “Chi manderò e chi andrà per noi?”. E io risposi: “Eccomi, manda me!”» (Is 6,6-8).
È così che Papa Francesco si rivolge alla chiesa tutta in occasione della girnata mondiale di preghiera per le vocazioni, il tradizionale appuntamento riservato alla rifelssione sul delicato tema delle vocazioni.
«Domenica la Chiesa tutta ha celebrato la giornata mondiale di preghiera per le vocazioni con le più disparate iniziative, momenti di preghiera e momenti di riflessione per ragazzi, giovani e adulti – afferma don Simone Meini, responsabile della pastorale vocazionale per la chiesa di San Miniato –».
SAN MINIATO - Le ricerche d’archivio, si sa, possono aprire strade inaspettate e far emergere elementi inediti della storia antica e recente. Parliamo oggi di un piccolo ritrovamento archivistico e bibliografico insieme, avvenuto alla Biblioteca del Seminario vescovile. Dopo il breve opuscolo dell’abate Pacchiani (segnalato sul giornale della scorsa settimana) intorno all’istituzione della Guardia Civica, abbiamo deciso di approfondire la figura di questo sacerdote Luigi Pacchiani, per ricostruirne la biografia. La sorpresa è stata grande quando, in mezzo a una polverosa rivista di inizi Novecento - "la Bibliofilia" - abbiamo ritrovato a pagina 465 il seguente riferimento: "più importanti fra gli altri sono vari documenti originali che si riferiscono a Garibaldi e all’ esercito della Lega nell’ Italia Centrale, una lettera dell’abate Vincenzo Gioberti all’abate Luigi Pacchiani per ringraziarlo della difesa fatta dei suoi scritti".
Si stava parlando proprio dell’abate sanminiatese Luigi di Antonio Pacchiani? Il riferimento all’amicizia con l’abate Gioberti ci ha ovviamente subito incuriosito: un sacerdote del clero sanminiatese, una piccola e giovane diocesi della Toscana, immersa tra le campagne, amico di un personaggio così importante per la storia del Risorgimento in Italia?
Leggi tutto...CAPANNE - Ho visto Dio in un uomo». No, non è la celebre affermazione di un massone dopo aver assistito ad una messa del Curato d’Ars, ma è la stessa sensazione avuta da P. Serafino Tognetti una volta conosciuto e frequentato Don Divo Barsotti. Lo scorso 25 aprile, ricorreva infatti il 103° anniversario della nascita del fondatore dei Figli di Dio, comunità che ha sede a Settignano in provincia di Firenze e presente in altri luoghi e che spesso, per i propri ritiri, utilizza l’eremo nella nostra diocesi, donato alla comunità stessa da una famiglia palaiese. Il luogo in questione si trova in località Collelungo ed è comunemente chiamato «Le fornaci». Proprio per ricordare la memoria del padre fondatore , i membri delle fraternità di Palaia e Livorno hanno organizzato, guidati da P. Tognetti, una giornata dedicata alla memoria del nostro condiocesano don Divo. Si sono lì ritrovati per celebrare la messa e passare un po’ di tempo in fraternità. A questi ci siamo aggiunti anche noi, fedeli delle parrocchie limitrofe, invitati a partecipare a tutti gli eventi in programma.
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