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SAN MINIATO - L'imponente complesso medievale del convento di San Francesco in S. Miniato, si è svegliato di prima mattina per accogliere le centinaia di fedeli giunti da tutta la toscana per vivere la beatificazione di Pio Alberto Del Corona.
Una bella giornata di festa in onore del «vescovo bianco», Padre Domenicano, guida della diocesi dal 1875 al 1906 e fondatore dell’ordine delle suore domenicane dello spirito santo.
Una giornata che ha fatto di San Miniato una capitale della fede, non solo per la Toscana, ma per tutta Italia.
La Santa Messa è stata presieduta dal Card. Angelo Amato, prefetto della congregazione per le cause dei santi e rappresentante di Papa Francesco, che ha portato il saluto del Santo Padre ai fedeli in festa.
Nel corso dell’omelia, il presule ha parlato dei santi e beati come la «primavera della chiesa»: «la nostra fede è confortata giornalmente dalla presenza dei Santi, grandi e piccoli, che in tutto il mondo costituiscono la primavera della Chiesa, con il profumo dei fiori delle loro virtù e con l’abbondanza dei frutti delle loro azioni di carità e di speranza. La beatificazione di Mons. Pio Del Corona è per tutti noi, oggi, uno straordinario evento di gioia e di festa. È anche un momento di contemplazione del bene che lo Spirito Santo, carità infinita di Dio, semina a piene mani nella storia dell’umanità mediante i suoi Santi».
SAN MINIATO - La diocesi di San Miniato ha vissuto oggi uno dei momenti più importanti della sua storia con la Beatificazione di Pio Alberto del Corona, vescovo dal 1875 al 1906. Una figura, quella del “vescovo bianco” che abbraccia larga parte della regione ecclesiastica, visto che la sua vita si è dipanata tra Livorno, San Miniato e Firenze.
Un evento unico anche per molte altre ragioni: la beatificazione è infatti la prima nella storia della toscana che si svolge al di fuori del territorio fiorentino: le ultime due beatificazioni sono state quelle di Suor Celestina Donati e di Madre Maria Scrilli che risalgono rispettivamente al 2008 e al 2006. Inoltre mons. Del Corona è il primo vescovo nonché primo cittadino livornese che viene iscritto nel numero dei beati.
Leggi tutto...SAN MINIATO - La storica Accademia degli Euteleti di San Miniato ospiterà, dal mese di novembre, una mostra documentaria sul Beato Pio Alberto Del Corona valorizzando la raccolta di carte sul vescovo a suo tempo collezionate dal canonico Galli Angelini, di cui l’Accademia conserva l’intero fondo archivistico. La mostra, in fase di elaborazione, prevede la valorizzazione di originali tratti dalle carte Angelini e la riproduzioni di altri documenti inediti. L’esposizione si innesta nell’ambito delle iniziative culturali promosse per valorizzare i fondi dell’Accademia. Il fondo Galli Angelini, infatti, è tra i più ricchi di documenti relativi alla storia locale, in particolare diocesana. L’insieme delle carte raccolte dal canonico Angelini (1882-1957) è relativo al periodo di presidenza dell’Accademia e riguarda soprattutto mostre e atti di convegni sulla Storia d’arte sacra. Non mancano però documenti di carattere religioso, per lo più opuscoli e materiali a stampa, appunti su famiglie nobili samminiatesi, notizie relative a chiese, conventi e palazzi.
Leggi tutto...MARTI E CAPANNE- La nostra comunità parrocchiale è lieta di comunicare che in occasione della Festa della Madonna del Buon Viaggio 2015, a partire da sabato 19 settembre fino al 27/9, presso il Cinema Teatro Nuovo di Capanne dalle 10,00-12,00 e dalle 16,00-19,00 verrà ospitata la mostra itinerante intitolata «La sacra sindone: indagine su un mistero».
Tale e mostra è già stata esposta in numerose città e visitata da migliaia di persone.
Il sabato 19 settembre alle ore 16,00, giorno della inaugurazione, la Prof.ssa Emanuela Marinelli terrà una Conferenza sulla Sindone.
SAN MINIATO - Con l’inizio dell’anno scolastico anche nel territorio della diocesi si è acceso il dibattito sull’introduzione nelle scuole di ogni ordine e grado di insegnamenti ispirati ai cosiddetti “studi di genere” il cui fine, così come viene enunciato nel decreto legge sulla Buona Scuola, è quello di educare alla “parità di genere” e di contrastare la “violenza di genere” e ogni discriminazione.
Ciò che rende perplessi molti sono i presupposti che stanno alla base di un’operazione che di per sé avrebbe delle finalità buone. La stessa parola “genere” o il suo equivalente inglese “gender” viene usata in modo nuovo rispetto all’uso corrente e rimanda agli studi iniziati negli anni ’60, in ambito femminista, col fine di affermare l’uguaglianza assoluta tra l’uomo e la donna.