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SAN ROMANO - La giornata mondiale del malato, istituita venticinque anni or sono da Papa Giovanni Paolo II è servita a dimostrare, in tutto questo tempo, “il volto bello della Chiesa”. Molti sono, infatti, i malati che testimoniano con generosità la loro fede e molti sono gli operatori della carità che servono i malati con amore e competenza, riconoscendo nelle loro malattie le sofferenze della passione del Cristo.
Questa direzione, fatta propria dall’Ufficio Nazionale per la pastorale della salute, ha trovato la sua risposta anche nella diocesi di san Miniato. A San Romano, presso il santuario di Santa Maria Madre della Divina Grazia, sabato 11 febbraio è stata celebrata la XXV giornata del malato. A presiederla, con l’invito di Fra’ Valentino e l’ospitalità dei frati francescani, mons. Andrea Migliavacca, vescovo di San Miniato.
Partendo dal Salmo responsoriale, Sua Eccellenza ha invitato gli ammalati a continuare a camminare nella legge del Signore,anche nella fatica della malattia ricordando come essi siano i protagonisti di tante pagine del Vangelo. Di fronte ai tanti malati accorsi alla celebrazione e ai tanti operatori volontari dell’AVO, della Misericordia e dell’UNITALSI ha sottolineato come anche la sofferenza trovi il suo posto nel mistero di Dio, in quella sapienza divina misteriosa di cui parla Paolo nella lettera ai Corinzi. È la sapienza di chi vuol gustare la dolcezza del Signore, il suo essere medico paziente, custode delle nostre sofferenze e delle nostre fatiche.

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DALLA DIOCESI - Che cosa significa essere cattolici oggi? È una domanda che ci poniamo anche di fronte alle numerose prese di posizione da parte di esponenti della politica, ma anche di tanti cittadini comuni, dichiaratamente credenti ma che di fronte a quello che viene presentato come un progresso sociale sono pronti a seguire la corrente, anche quando questa si discosta dall’insegnamento ufficiale della Chiesa. Non stiamo parlando solo della spinosa questione delle unioni civili, ma di tutto quel pacchetto di riforme sociali che, presentate come conquiste del progresso, vanno a incidere pesantemente sul modo di considerare l’essere umano e la sua dignità.
Spesso viene invocata una svolta che papa Francesco avrebbe impresso al magistero della Chiesa, specialmente in campo morale, che avrebbe reso obsoleta l’impostazione dei cosiddetti “tradizionalisti”. Un miraggio che i mezzi di comunicazione principali hanno contribuito a costruire e a rilanciare tra il grande pubblico. Questo ha portato molti cattolici ad accogliere i progetti che ridefiniscono vita, morte, famiglia, genitorialità come se fossero qualcosa d’ineluttabile, come segni di civiltà e progresso a cui anche la Chiesa dovrebbe adeguarsi.

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Preghiera di TaizéBN
PERIGNANO - Ogni giovedì la piccola chiesa di Gello accoglie un incontro di preghiera e di fraternità per l’Unità pastorale di Perignano. Si comincia alle 19 con la celebrazione del Vespro per i sacerdoti, le suore ed alcuni laici; alle 20.00 una cena fraterna ed alle 21.30 la preghiera intorno alla croce di Taizé. Per le diverse decine di persone che vi partecipano è diventata ormai una tappa settimanale di sosta, di ripresa spirituale e di amicizia.
Giovedì 16 febbraio ci sarà però un programma speciale per la visita di due fratelli della Comunità di Taizé (fr. John e fr. Xavier) di passaggio in Italia. Alle ore 19.00 ci sarà infatti un incontro  di presentazione della Comunità, al quale sarà presente anche il nostro Vescovo, in preparazione alla esperienza che nel prossimo agosto vi faranno per una settimana un gruppo di giovani delle nostre parrocchie.
Tutti coloro che sono interessati possono partecipare all’incontro con i monaci, alla cena ed alla preghiera. Chi fosse interessato anche alla settimana a Taizé (20-27 agosto 2017) può prendere contatto con l’ Unità Pastorale di Perignano ( don Armando (348/3341104 – Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo. )

piazza duomo

SAN MINIATO - Tempo di rinnovamento per gli organi consultivi del vescovo e della diocesi di San Miniato.
Nei giorni scorsi infatti si sono tenute le elezioni del nuovo consiglio presbiterale, che è così composto:
Mons. Morello Morelli (Vicario Generale), consiglio di presidenza; Mons. Idilio Lazzeri (Delegato per la vita consacrata); Mons. Andrea Cristiani (Delegato vescovile per Fucecchio); Don Mario Brotini (Vic. Episcopale); Don Fabrizio Orsini (Vic. Foraneo); Don Angiolo Falchi (Vic. Foraneo) Mons. Romano Maltinti (Vic. Foraneo);Don Sunil Thottathussery (Vic. Foraneo); Don Roberto Pacini (Coord. Uffici Pastorali), consiglio di presidenza; Don Francesco Ricciarelli (I Vicariato), segretario; Don Francesco Zucchelli (I Vicariato), consiglio di presidenza; Don Anthony Padassery (II Vicariato); Don Roberto Malizia (II Vicariato); Don Raimondo Gueli (III Vicariato); Don Bruno Meini (III Vicariato); Don Pier Luigi Polidori (IV Vicariato); Don Stanislas Ngendakumana (IV Vicariato); Mons. Luciano Niccolai (Capitolo); Padre Valentino Benedetto Ghiglia ofm (Religiosi); consiglio di presidenza; Don Tommaso Botti (Nomina vescovile); Don Simone Meini (Nomina vescovile); Don Armando Zappolini (Nomina vescovile).
Il consiglio presbiterale è «l’organismo che esprime in forma istituzionalizzata la comunione e la corresponsabilità dei presbiteri con il vescovo nel compito di governare». Più semplicemente, il Consiglio presbiterale è chiamato a facilitare il dialogo tra il vescovo e i suoi preti e ad accrescere la fraternità tra il clero. Inoltre esprime la partecipazione dei preti al governo pastorale del vescovo, contribuendo – attraverso il “consigliare” – all’elaborazione delle decisioni riguardanti la vita e la missione di una Diocesi.  Deve “dare consigli al vescovo”, cosicché egli sia aiutato a prendere decisioni più adeguate nelle diverse questioni pastorali. L’ambito di competenza del Consiglio presbiterale non è limitato a un settore, ma abbraccia tutta la vita della Diocesi.
In questi giorni inoltre è stato rinnovato il Collegio dei consultori, ovvero l’organo consultivo collegiale del vescovo che lo coadiuva sui più importanti problemi della Diocesi, formato da un gruppo di sacerdoti (da 6 a 12) membri del Consiglio Presbiterale in carica. Ecco la composizione del nuovo collegio dei consultori: Mons. Morello Morelli; Mons. Idilio Lazzeri; Don Mario Brotini; Don Fabrizio Orsini; Don Angiolo Falchi; Mons. Romano Maltinti; Don Sunil Thottathussery; Don Francesco Zucchelli.

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DALLA DIOCESI - ll dossier intitolato «Una dura storia di cuoio» pubblicato ormai quasi un anno fa dal Centro Nuovo Modello di Sviluppo di Vecchiano, nell’ambito di un progetto europeo intitolato Change Your Shoes che finanziava la verifica delle condizioni di lavoro nelle filiere del cuoio e della pelle, continua a suscitare polemiche anche nel 2017. Tralasciando quelle dovute all’interrogazione parlamentare che ha riportato in auge il rapporto e alle recenti prese di posizione degli amministratori del territorio (una volta tanto, uniti), lo studio ha avuto almeno il merito di riportare al centro del dibattito politico la questione del lavoro. Sappiamo bene quanto nel corso degli anni gli imprenditori del comprensorio abbiano lavorato sulla sicurezza nei luoghi di lavoro, sulla riduzione dei rischi per i propri dipendenti, sulla formazione degli stessi finalizzata a ridurre al minimo la possibilità di infortuni, sugli investimenti nel controllo delle emissioni nocive e degli agenti inquinanti e nel tentativo di rendere meno dannosa possibile un’attività che, per la natura stessa dei suoi processi produttivi, ha un forte impatto ambientale. Inoltre, gli ultimi anni hanno visto evidentemente un cambiamento nella composizione della forza lavoro: l’arrivo di molti immigrati ha cambiato il volto delle maestranze che hanno anche sopperito alle necessità di manodopera che le aziende del comprensorio avevano.

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