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SANTA CROCE  - Anche quest’anno 2017 si è aperto all’insegna dei festeggiamenti della Patrona santacrocese Santa Cristiana. Il triduo di preparazione presieduto da Mons. Carlo Ciattini, vescovo di Massa Marittima si è aperto con la Giornata della Pace. Quale miglior esempio di pace e concordia se non la Beata Cristiana e quale miglior periodo dell’anno liturgico se non il tempo di Natale, nel quale il Signore nasce per noi!! In questo tempo caratterizzato da grande precarietà e incertezza non dobbiamo mai perdere la speranza tenendo lo sguardo fisso sulla luce, sul fuoco che Dio Padre ha inviato a Betlemme per salvare l’umanità: Cristo Gesù! Con lo sguardo fisso verso la meta siamo chiamati ad operare, a mettere in pratica ciò che ascoltiamo dagli insegnamenti della Sacra Scrittura, servire il prossimo che ha bisogno. Infine un invito alla santità. Per essere santi bisogna conoscere Cristo e conoscendo Cristo conosciamo noi stessi.

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DALLA DIOCESI - Grande festa a S. Maria a Monte per l’ammissione agli ordini sacri di quattro candidati al diaconato permanente, che lunedì 16 gennaio hanno così mosso il primo passo verso questo importante ministero.Il Vescovo Andrea ha conferito l’Ammissione agli ordini Sacri a Rinaldo Bracci (Santa Maria a Monte), Antonio Dichiera (Cerretti), Francesco Grasso (in servizio a Ponte a Egola-Stibbio) e Nicola Gentili (in servizio a Galleno-Pinete-Querce), tutti sposati. «Celebriamo oggi la tappa di un cammino di alcuni uomini maturi che desiderano servire il Signore Gesù e la Chiesa di Dio nella dedizione del diaconato permanente – ha affermato il vescovo –. Si tratta di un ministero, riscoperto nella comunità cristiana dopo l’evento del Concilio Vaticano II, che indirizza uomini celibi e anche già coniugati a dedicarsi alla Chiesa nella forma del servizio. Si tratterà di un servizio liturgico, di annuncio della Parola e di carità, secondo le esigenze della comunità cristiana stessa, in comunione con il vescovo. Il vescovo Migliavacca, sottolineando il tema della vocazione al diaconato permanente, ha continuato: «Ci viene spiegato anzitutto che la vocazione al diaconato permanente nasce per chiamata, per elezione: “scelto fra gli uomini”.  Ai nostri amici – ha detto ancora – potremmo chiedere: ma perché vuoi diventare diacono? Da dove nasce questo desiderio? Chi te lo fa fare…? La risposta racconta non la realizzazione di un proprio progetto, strategia o ambizione, ma dovrebbe testimoniare lo stupore, la sorpresa, la gratitudine di essersi sentiti amati da Dio e, così, chiamati a seguirlo su una via di particolare servizio. Si intraprende il cammino verso il diaconato perché si è sentita una parola speciale di amore del Signore, intuendo il fascino di seguire il suo stesso cammino, essere, come ci dice il vangelo, servi inutili». 

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DALLA DIOCESI - Dopo un lungo periodo di interruzione, nella nostra diocesi sta per riprendere la formazione e il conferimento di ministeri in vista dell’Ordinazione di diaconi permanenti. 
Lunedì 16 gennaio alle 21,15 nella Collegiata di Santa Maria a Monte, quattro candidati al diaconato permanente compiranno il primo passo ufficiale. Il nostro Vescovo conferirà l’Ammissione agli ordini Sacri a Rinaldo Bracci (Santa Maria a Monte), Antonio Dichiera (Cerretti), Francesco Grasso (in servizio a Ponte a Egola-Stibbio) e Nicola Gentili (in servizio a Galleno-Pinete-Querce), tutti sposati.
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GALLENO -  L’8 gennaio nella chiesa di Galleno (Fucecchio) S.E. Mons. Andrea Migliavacca inaugurerà con una Santa Messa solenne l’Anno Parrocchiale per le Vocazioni, intese non solo come chiamata al sacerdozio ma come consacrazione a un indirizzo di vita. In quest’ottica, lungo tutto il 2017 verranno organizzati degli appuntamenti mensili, distribuiti tra Galleno e Querce con un tema stagionale, che prevedono ospiti, testimonianze, mostre d’arte, spettacoli musicali e momenti di convivialità. I dettagli del progetto, nato da un’ispirazione collettiva durante l’anno giubilare della Misericordia, saranno svelati poco prima della funzione insieme al logo creato appositamente per l’occasione. Si tratta di una novità assoluta che punta anche a far riscoprire il valore storico del territorio della comunità Galleno-Pinete-Querce: difatti, se da un lato Galleno, situato lungo la via Francigena, dispone da tempo della Casa del Pellegrino, meta dei viaggiatori di passaggio che affidano i propri messaggi a un guestbook dedicato, dall’altro il Santuario di Querce, immerso nel verde dei boschi delle Cerbaie a pochi chilometri da Fucecchio, conserva, incastonato sopra l’altare maggiore, il prezioso dipinto originale della Vergine che nel 1639 fu traslato dalla Cellina, costruita sulla fonte che nel 1876 il vescovo Pio Alberto Del Corona dichiarò miracolosa.

 

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LAZZERETTO - Si è concluso da poco l’Anno della Misericordia ma la Parrocchia di Lazzeretto ha deciso di proseguire con le attività di carità che fanno parte della vita di ogni cristiano, e contraddistinguono la piccola chiesa della frazione cerretese. Se "dare da mangiare agli affamati" è una delle opere di misericordia corporali quale modo migliore per continuare a vivere con pienezza l’anno giubilare se non quello di raccogliere cibo per chi davvero ne ha la necessità? Così il Consiglio Parrocchiale della Chiesa di Santa Maria della Neve, su sollecitazione dei volontari locali della Caritas e del Centro di Ascolto, ha deciso di dedicare la seconda domenica di ogni mese alla raccolta di beni alimentari da destinare alle famiglie, sempre più numerose, che ne fanno richiesta. La sperimentazione è iniziata nella terza domenica di Avvento con un discreto successo. Ogni famiglia infatti era stata invitata a portare un chilo di cibo, in scatola e in confezioni con lunga scadenza, per comporre quei pacchi alimentari che mensilmente vengono donati alle famiglie indigenti. Durante l’offertorio oltre trenta persone hanno deciso di contribuire lasciando ai piedi del presbiterio il frutto della carità. Sono stati raccolti oltre trenta chili tra pasta, riso, pelati e sughi, pesce e carne in scatola. Don Antonio, al termine della celebrazione, ha consegnato il tutto alla locale Caritas che deve rispondere ai sempre più urgenti bisogni della popolazione. Le nuove povertà, in questo lembo della Diocesi, sono legate maggiormente a famiglie italiane nelle quali uno dei due coniugi non lavora o ha perso il lavoro entrando in serie difficoltà economiche. "Rispondere ai bisogni primari di ogni uomo, tra cui quello di nutrirsi, è compito di ogni cristiano. Durante l’omelia il parroco ha invitati i fedeli a essere generosi in queste occasioni: "Non possiamo voltarci dall’altra parte di fronte a certe situazioni perché ce lo insegna Gesù in prima persona. Ce lo chiedono i poveri. Se non diamo noi il buon esempio, con gesti concreti di carità, chi assisterà queste famiglie, chi darà speranza nei momenti di tristezza?!". L’iniziativa verrà replicata ogni seconda domenica del mese, per tutto l’anno 2017. Al termine dell’anno il Consiglio parrocchiale tirerà le somme del lavoro svolto, per rendicontare all’intera comunità quanto bene è stato fatto con un piccolo gesto mensile.

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