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SAN MINIATO - A cento anni dalle apparizioni di Fatima, il Cuore di Maria sembra trionfare nelle disposizioni e

nelle delibere di molte diocesi sparse un po’ in tutto il mondo. Ricordiamo che a Fatima, la Madre del Salvatore, dopo aver preannunciato i disastri a cui il Novecento ci avrebbe condotto, affidò ai tre pastorelli anche poche e irrevocabili parole: «Alla fine Il mio cuore immacolato trionferà».

Il prossimo 12 maggio, per volontà di monsignor Migliavacca, anche la nostra diocesi sarà ufficialmente e solennemente consacrata al Cuore Immacolato di Maria. All’idea di questa consacrazione si è arrivati gradualmente, come per tappe.

Potremmo dire che davvero lo Spirito Santo ha illuminato coralmente i cuori e le sensibilità di tanti che, autonomamente e in tempi diversi, hanno manifestato al Vescovo Andrea il desiderio di vedere affidata la nostra Chiesa locale alla protezione di Maria. Anche il pellegrinaggio diocesano a Fatima del novembre scorso ha contribuito a cementare una sorta di filiazione spirituale delle nostre genti con il «messaggio» che promana da quelle terre del Portogallo. La sensibilità e la schietta determinazione del nostro Presule hanno poi fatto il resto, concretizzando questi sentimenti - espressione genuina del più autentico «sensus fidelium» - nella prossima consacrazione di maggio, mese mariano per eccellenza.

Per l’occasione in Cattedrale saranno esposte alla venerazione dei fedeli le reliquie di Francesco e Giacinta Marto, i pastorelli santi testimoni insieme a Lucia Dos Santos dell’apparizione mariana. Queste reliquie sono state donate alla nostra Chiesa locale dalle suore che a Fatima custodiscono le memorie del santuario. La scelta della giornata di sabato 12 maggio per questo evento è carica di significati e risonanze: siamo alla vigilia della solennità dell’Ascensione del Signore; si ricorda inoltre la dedicazione della chiesa Cattedrale e soprattutto è la vigilia di quel 13 maggio, anniversario della prima apparizione a Fatima. Con la Messa solenne delle 21.30 in Duomo, accompagnata dal canto dei cori di tutta diocesi, il nostro vescovo porrà infine la Diocesi sanminiatese sotto la tutela del Cuore Immacolato di Maria.

Questo atto liturgico si riallaccia idealmente a quella prima, solenne e pubblica, consacrazione del mondo e di tutta l’umanità al Cuore Immacolato di Maria, fatta il 25 marzo 1984 da Giovanni Paolo II a chiusura del Giubileo straordinario della Redenzione. Allora lo scenario globale era molto differente: sull’umanità incombeva il rischio di un’apocalisse nucleare. La preghiera di consacrazione del Papa polacco la ricordiamo come ardente e drammatica, quasi una sorta di «esorcismo planetario» contro il pericolo della guerra definitiva. Questa consacrazione è stata poi rinnovata da Benedetto XVI nel 2010, che affidò e consacrò al Cuore Immacolato anche tutti i sacerdoti del mondo, e poi ancora da Papa Francesco, che il 13 ottobre 2013 ha di nuovo affidato tutti i popoli della Terra al Cuore di Maria. Oltre a questo evento, il vescovo Andrea annuncia poi con gioia che in Diocesi prenderà avvio l’Adorazione eucaristica perpetua, resa possibile grazie all’impegno in prima persona di don Fabrizio Orsini, parroco di Marti e Capanne, e di alcuni laici che lo stanno supportando. Una realtà di particolare complessità organizzativa, che richiederà una copertura 24 ore su 24, tutti i giorni, «sine die», per onorare e presidiare il Santissimo Sacramento.

L’idea sarebbe quella di partire per il mese di settembre del 2018, ma il nostro vescovo non nasconde la speranza che già dall’estate si possa dichiarare completata la copertura del calendario di turnazione. Proprio per questo il vescovo Andrea si rivolge con una chiamata particolare ai sacerdoti, ai diaconi, ai consacrati, ai catechisti e a tutte le persone di «buona volontà», perché offrano parte del loro tempo al Signore, rendendosi disponibili ad adorarlo sotto le specie eucaristiche.

Come luogo per l’adorazione perpetua è stata scelta la Cappella del Centro L’Oasi a le Capanne, nel Comune di Montopoli Valdarno, un luogo strategicamente centrale rispetto all’assetto geografico della nostra diocesi. Se qualcuno, leggendo queste righe, volesse da subito dare la sua adesione a questa bella iniziativa, può contattare direttamente don Fabrizio Orsini.

Le diocesi nelle quali si pratica già l’Adorazione eucaristica (nell’arcidiocesi di Firenze ne sono attive addirittura tre: Firenze città, Sesto Fiorentino e Campi Bisenzio) possono testimoniare e raccontare di grazie e frutti senza numero. Una consapevolezza muove il nostro Presule: l’uomo che prega ha in mano il timone della Storia, ed è soprattutto in tempi crepuscolari come questi che occorre levare alte le mani al cielo per non fare naufragio.

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