cardinale

MONTEFOSCOLI - Mentre i media, la stampa tutta, registrano ogni giorno fatti, vicissitudini familiari, turbamenti economici con ripercussioni pesanti sulla società che danno un volto puramente egoistico, possessivo, privo di valori morali, mirante solo alla crescita individuale del più forte e del più furbo, si fanno luce anche fatti ed iniziative che innalzano l’uomo al suo più alto e nobile valore: rendersi disponibile al dono di aiuto verso i suoi simili più bisognosi e sofferenti.
Così è avvenuto a Montefoscoli, in diocesi di Volterra, una parrocchia del comune di Palaia, il cui territorio comprende molte località della nostra diocesi sanminiatese, accumulando così un vasto territorio conforme per cultura, per stile di vita, per assetto naturale e paesaggistico.
La presenza del nostro vescovo Andrea che ha portato il saluto della nostra diocesi al vescovo Alberto di Volterra, al card. Lorenzo Baldisseri, segretario generale del Sinodo dei Vescovi, che ha presieduto l’intera liturgia, ce lo fa rivelare.
Si è festeggiato con solenne, popolare e partecipata celebrazione la conclusione del restauro della chiesa che costituisce una parte del progetto Casa Ilaria a La Badia.
Questa notevole opera si occuperà, come ha riferito il card. Baldisseri, nativo di Barga e presbitero dell’Arcidiocesi di Pisa, «di una porzione di umanità ferita, bisognosa di attenzione e di particolare cura nelle famiglie e nelle istituzioni civili e religiose».


Lo scopo che l’intero progetto si pone è offrire aiuto concreto a tutti coloro sofferenti di disabilità: «Una realtà che affligge persone, famiglie, istituzioni, oggi forse più che in altri momenti della storia italiana ed occidentale, in un contesto di crisi familiare, sociale ed economico e soprattutto valoriale e spirituale».
La proprietà acquisita dall’Associazione Noi per l’Africa e il mondo, ha voluto creare questa realtà ricettiva, assistenziale e spirituale, imprimendo nella sua ragione sociale il nome della dott. ssa Ilaria, una ragazza di parrocchia.
Mentre era studente di medicina alla nostra Università pisana lascia gli studi, si consacra religiosa carmelitana missionaria, si laurea all’Università di Torino, medico specializzato in malattie infettive, fondatrice dell’Ospedale Giovanni Paolo II a Bossemptélé in Africa, operatrice in altre strutture caritatevoli, tragicamente deceduta in un incidente stradale il 10 marzo 2007.
«Da coloro che hanno conosciuto ed amato questa giovane donna – afferma don Maurizio Gronchi – animatore e coordinatore del progetto, ha avuto inizio l’avventura alla Badia di Carigi, antichissima abbazia benedettina».
Le cose grandi si concepiscono nel silenzio, germinano nell’intimità, si fanno strada attraverso cuori generosi, capaci di vero amore, perché solo «l’amore apre gli occhi e permette di vedere, al di là di tutto». (Francesco Amoris laetitia).
In questa struttura si darà vita come sostegno economico ad una agricoltura biologica e sociale, retta e guidata da Linda Dell’Agnello, agronoma.
Si comporrà di coltivazioni di piante officinali, di colture orticole per la produzione di verdure fresche, di colture estensive a rotazioni ( grano, farro, girasole…) ed olivi di varietà tipiche per la produzione di olio di oliva extravergine.
L’insieme di tutta questa grande organizzazione esprime una forza ed una volontà di amare che si impernia sui cardini della Fede, della Speranza, della Misericordia, qualità di vita che testimoniano sempre fedeltà al Buon Dio.
“Che cosa è la fede?” si domanda Suor Ilaria Meoli.
«Mi sembra sia tenere tra le mani un volto, accarezzarlo con tenerezza e guardarlo….sempre qualsiasi cosa accada, qualsiasi stato d’animo sperimenti….c’è sempre una Presenza nella tua vita, nelle tue giornate….e su questa certezza puoi credere al sussurro che ti dice: non temere».

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