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MARTI -I Gruppi e le Comunità del Rinnovamento nello Spirito Santo celebrano annualmente, con speciali iniziative e diverse modalità in tutta Italia, la Festa del Ringraziamento in memoria del 14 marzo 2002, giorno dell’approvazione definitiva dello Statuto del RnS da parte del Consiglio Permanente della Conferenza Episcopale Italiana.Anche nella nostra Diocesi con la presenza del Vescovo, presso la sala teatro di Capanne, ospitati e accompagnati durante tutta la festa dal parroco don Fabrizio Orsini, che per diversi anni è stato l’assistente spirituale diocesano del RnS, domenica 12 marzo, i fratelli e le sorelle appartenenti al movimento si sono ritrovati in un clima di accoglienza festosa e di giubilo per lodare, ringraziare e benedire il Signore. È seguita una potente invocazione allo Spirito Santo per chiedere una vita nuova, un cuore nuovo ma soprattutto un nuovo slancio missionario per annunciare con franchezza la Parola di Dio. Sono stati proiettati due video commemorativi: il primo ci ha raccontato le meraviglie che il Signore ha compiuto nell’anno appena trascorso; mentre il secondo ci ha ricordato le nostre origini quando 50 anni fa, nel febbraio del 1967, una ventina di giovani studenti dell’università di Duquesne in Pennsylvania, USA, sperimentarono durante un ritiro la potenza della Pentecoste. Da quella scaturigine nacque il movimento carismatico presente in 204 paesi del mondo, in Italia diffuso da più di 40 anni.

Il RnS, come ribadito con forza da Papa Francesco durante l’incontro a Roma con il movimento, è una corrente di grazia che fa bene alla Chiesa! Il nostro Vescovo Andrea, facendo seguito al discorso del Pontefice, ha espresso parole di stima e di incoraggiamento, invitandoci concretamente a diffondere in diocesi la grazia della Pentecoste.
Durante la Santa Messa che presentava la liturgia della Trasfigurazione, officiata dal Vescovo e concelebrata dall’attuale assistente spirituale diocesano del RnS, don Simone Meini, mons. Andrea ci ha ricordato come l’incontro con Gesù ha cambiato per sempre le esistenze dei discepoli, dei peccatori e dei malati; ed è proprio augurandoci di sperimentare quell’incontro personale con Gesù che cambia la vita che ci ha donato la sua benedizione di Pastore, di Padre e compagno di viaggio.

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