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SAN MINIATO - Sta tornando all’antico splendore la Bilioteca storica del seminario vescovile di San Miniato. Sono stati infatti avviati i lavori di pulizia approfondita e disinfestazione che hanno interessato i locali della biblioteca antica, ma anche quelli della “moderna” e del deposito.
Tutte le stanze sono state dotate di rilevatori «datalogger» che garantiranno la migliore consevazione dei volumi, sempre esposti all’azione usurante dell’umidità e della polvere. Terminato anche l’intervento di disinfestazione degli ambienti, a breve verranno svolti gli interventi di spolveratura autorizzati dalla Regione su oltrem 190 metri lineari di materiali librario di pregio.

Oltre agli interventi di adeguamento e conservazione dei locali, lo staff della biblioteca, coordinato dal dr. Di Bartolo, ha approntato uno scanner “planetario” che verrà utilizzato per la scansione e la digitalizzazione dei testi più pregiati e per la loro messa in rete nei circuiti bibliotecari internazionali. Lo stesso scanner permetterà di conservare un’immagine digitale di tuitti i frontespizi dei volumi. Questo lavoro agevolerà l’identificazione dei libri di proprietà della biblioteca.
Unitamente alla revisione dei sistemi di allarme, quest’ultima operazione va a rafforzare la difesa del patrimonio librario del seminario che in passato è stato pesantemente impoverito da vili atti di furto.
Per il momento, per i motivi già accennati, la biblioteca antica non è aperta al pubblico. Spetterà al nuovo vescovo prendere le opportune decisioni in merito.
Invece, è già aperta alla consultazione di storici e appasionati la sezione locale della biblioteca moderna, mentre sono in corso di catalogazione i consistenti fondi librari relativi alle materie teologiche e umanistiche.
Il seminario vescovile infatti ha tutte le carte in regola per poter recuperare il suo ruolo di centro culturale del territorio, fiore all’occhiello del patrimonio storico artistico della città di San Miniato e della diocesi intera; ruolo che storicamente gli è sempre appartenuto.
I lavori sono stati eseguiti anche grazie al prezioso contributo della Regione Toscana e con i fondi dell’8xmille messi a disposizione dalla Conferenza Episcopale Italiana. Ai contributi istituzionali si è affiancato quello di un’azienda del territorio diocesano, che ha deciso così di contribuire al progetto per riportare la biblioteca il prima possibile pienamente funzionale per gli utenti.

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