All'indomani dell'via libera da parte del Senato del decreto che riordina le competenze delle province italiane, e che di fatto sposta la guerra finale per la loro soppressione all'inizio del 2015, Andrea Pieroni, presidente della provincia di Pisa, tuona contro la riforma Renzi - Del Rio, giudcandola: « un annuncio riuscito per titoli dei giornali e dei TG»
Pieroni commenta il passaggio al Senato delle ddl Delrio. «Se non fosse per le incertezze, le lacune che si porta dietro e per il caos amministrativo che rischia di creare il ddl approvato ieri dal Senato e in viaggio per l'approvazione definitiva alla Camera, non meriterebbe nemmeno la fatica di una dichiarazione - afferma Pieroni - Non è assolutamente una riforma, non è un riordino, è banalmente una "toppa normativa" per evitare, come il Governo ha chiaramente detto, che si torni a votare per le Province il prossimo 25 maggio, dimenticandosi , tra l'altro, che il voto è già precluso dalle norme inserite nelle legge di stabilità approvata nel dicembre scorso. E le toppe, lo dice la saggezza popolare, sono spesso peggio del buco».
Secondo il presidente delle province toscane «è chiaro dunque che le norme approvate dal Senato hanno soprattutto uno scopo propagandistico, utile per i titoli di giornali e dei TG; una legge-ponte in attesa che si cancelli definitivamente la parola "Province" dalla Carta Costituzionale». «Ebbene - aggiunge - lo si faccia, lo si faccia rapidamente, perché la condizione di precarietà, di limbo, di transizione in cui da tre anni almeno si trovano le Province è insostenibile ed inaccettabile, provoca danni ai cittadini, alle imprese, ai territori. Lo si faccia presto, con l'auspicio, per l'Italia , che questa sia finalmente l'occasione per dare al Paese un assetto istituzionale più razionale, più funzionale e meno costoso. Faccio il tifo per questo e lavorerò perché questo avvenga».
Pieroni rimarca poi che «si deve mettere mano altrettanto rapidamente a tutti i livelli di governo, nessuno escluso, perché il risultato sia raggiunto e perché si cambi in meglio. Con il disegno di legge Delrio, intanto, non si semplifica e non si risparmia, per ora infatti rimangono le Province e si istituiscono le città metropolitane, e si avvierà un faticoso e complesso processo di trasferimento delle funzioni e delle competenze delle Province che, nei tempi e nei modi di realizzazione, è ancora tutto da definire; processo che determinerà disagi e costi ulteriori non quantificati". Ed infine: "Tra l'altro rimane intonso e inalterato il pachidermico e costoso apparato statale che in ogni provincia ha le proprie diramazioni ed articolazioni, così come la pletora delle oltre 7.000 società pubbliche, delle agenzie, dei consorzi, degli ambiti ottimali e quant'altro popola il nostro sistema pubblico. In compenso, l'effetto annuncio è riuscito e i titoli dei giornali e dei TG sono stati conquistati».