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DALLA DIOCESI - Il libro “Da Jaca a Corazzano” del sacerdote diocesano don Francesco Ricciarelli ha tanti motivi per entrare a far parte della biblioteca personale di ogni fedele della Diocesi. Il sottotitolo “Il culto di Sant’Eurosia ‘Patrona delle campagne’ fra storia e leggenda” dice tanto, ma non dice tutto. In quasi cento pagine infatti si coagulano ricerche, esperienze di vita, storie, immagini emozionali, che l’autore è riuscito a ben sintetizzare in un’opera che – lasciatecelo dire –  è un po’ libro di avventura e un po’ agiografia. Il volume segue un itinerario, reale e virtuale, dalle campagne della Valdegola alla città di Jaca, sui Pirenei, che l’autore ha voluto percorrere veramente dopo aver raccolto molteplici indizi, dalle fonti più disparate.

La domanda che don Ricciarelli si è posto sin dal suo arrivo nella parrocchia di Corazzano è stata la “bussola” dei suoi viaggi: “chi è Sant’Eurosia?” Ce lo siamo chiesti anche noi appena avuto il libro tra le mani, edito – significativamente – nella collana di scrittura dell’editore locale “La conchiglia di Santiago”. Il volume risponde alla domanda sull’agiografia della Santa, ma va oltre il censimento delle fonti e la descrizione del mistero sull’origine della biografata. Don Francesco ricostruisce in maniera certosina gli scavi archivistici che ha compiuto per reperire tutte le notizie a disposizione e ci racconta, quasi in un virtuale diario di bordo, il viaggio compiuto per ritrovare il paese di origine del culto, arroccato sui Pirenei. Il libro però va oltre la ricerca storica e cerca di rispondere a un secondo quesito che tutti noi, nelle nostre parrocchie diocesane, spesso ci poniamo: perché c’è una particolare devozione per un santo nella nostra parrocchia? Da cosa deriva, quindi, il culto tributato a Sant’Eurosia, che la Tradizione ha portato sino a noi? Il lettore troverà nel libro le risposte, accompagnato dal profumo del mirto, dalla storia dei simbolismi, dai racconto orali, dalle note dell’inno alla Santa, dal ritornello dei devoti corazzanesi che in processione erano soliti cantare: “O Sant’Eurosia impietraci, che il buon Gesù ci furmini …” Il volume è arricchito quindi da una folta parte documentale in appendice e da bellissime foto in bianco e nero che Daniele Alamia ha voluto regalare ai lettori, immortalando magistralmente, come solo l’artista dell’obbiettivo fotografico sa fare, alcuni momenti di devozione popolare nella parrocchia di Corazzano. Un libro da gustare pagina per pagina e che si legge davvero con la curiosità di una storia piena di colpi di scena. 

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