famiglia agnoloni in guerra

SAN MINIATO - Oggi ricordiamo la figura del prete soldato Giuseppe Agnoloni (1887-1967) - il canonico Agnoloni, come lo ricordano ancora i preti più anziani della Diocesi - la cui memoria è ancora viva tra quanti lo hanno avuto negli anni Cinquanta e Sessanta come insegnante in Seminario. Le informazioni che abbiamo trovato su questo dotto sacerdote saranno pubblicate in due puntate. A differenza delle altre piccole schede biografiche sui sacerdoti impegnati in vari ruoli nel primo conflitto mondiale, sul canonico Agnoloni abbiamo potuto infatti beneficiare, oltre che dei racconti dei confratelli che lo hanno conosciuto, anche della cortesia di un narratore di eccezione, il nipote dott. Raffaele, che in una lunga intervista rilasciata in Seminario, ha raccontato aneddoti, vicende, episodi simpatici sulla vita dello “zio Beppe” che sono andati ad arricchirei dati archivistici in nostro possesso. Giuseppe Agnoloni era l’ultimo di quattro fratelli – Enrico, Mario e Silvio – figli di Cesare,nativi di Corazzanno nel casato che prende ancora quel nome (“case Agnoloni”).

In un ambiente bucolico i quattro figli maschi crescono e ben presto terminano le scuole comunali per poi proseguire gli studi fuori da San Miniato. Giuseppe Agnoloni acquisisce la licenza classica al Liceo Dante di Firenze con una media di voti altissima (tra il 9 e il 10). I fratelli maggiori sono di esempio nello studio e nel successo scolastico. Il maggiore, Enrico, dopo il diploma in farmacia si laurea in chimica diventando dipendente di uno dei gruppi nazionali più importanti per l’epoca nell’estrazione dello zucchero, la Società Italiana Zuccheri. Il secondo fratello, Mario, terminati gli studi tecnici, prende in gestione i poderi di famiglia. Silvio, il terzogenito, si laurea nel 1911 in medicina a Firenze diventando, dopo la Grande Guerra, il medico condotto di Corazzanno e della Valdegola. Giuseppe, invece, ascolta la propria vocazione e decide di intraprendere gli studi teologici che con grande profitto riesce a terminare a Roma, presso l’Università Gregoriana, dove si abilita in Diritto canonico. Ancora studente, a ventidue anni, e per la precisione il 18 settembre del 1909, è ordinato sacerdote. Ma i suoi interessi non sono limitati alle scienze teologiche e decide – facendo una scelta che segnerà profondamente tutta la sua vita, soprattutto quella di insegnante – di iscriversi dapprima al corso di Laurea in scienze naturali della Regia Università di Pisa (1912), per poi proseguire e ultimare gli studi scientifici al prestigioso ateneo di Padova. Certamente i suoi studi furono interrotti dalla chiamata alle armi, che non risparmiava nemmeno il clero, specialmente i sacerdoti che non svolgevano il proprio ministero di parroco e non avevano “cura d’anime”. Così tutti i quattro figli di Cesare Agnoloni sono chiamati alle armi, come possibile vedere nella rara foto di famiglia che li ritrae, in fogge militari. Nell’agosto del 1916 è certamente chiamato nel primo conflitto mondiale. Il suo è un impegno delicato, l’Ospedaletto di Campo n. 48, non lontano da Gorizia, teatro di scontri cruenti con gli austriaci. Successivamente presterà servizio, sempre come caporale del XXIII corpo d’armata, sezione sanità, all’Ospedale militare di Fiesole.

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