(Foto Cuoioindiretta.it)
DALLA DIOCESI - Una delle questioni più delicate per questo territorio negli ultimi mesi è stata senza dubbio la vicenda del Liceo Marconi di San Miniato. La scoperta di gravi problemi alla struttura che ospitava ottocento ragazzi nell’interporto di San Donato, tali da mettere a rischio l’incolumità degli stessi studenti, ha fatto emergere con forza una fra le tante problematiche che riguardano il mondo della scuola, nazionale e locale: la mancanza, almeno finora, di una progettazione a lungo termine che fornisca adeguate strutture, moderne e accoglienti, a tutti gli alunni in età scolare di ogni ordine e grado.
I problemi finanziari che hanno certamente strozzato le possibilità degli enti locali di intervenire in modo adeguato sul rinnovamento dei plessi scolastici, non giustificano da soli il contesto che stiamo vivendo. Un quadro desolante, non solo nel nostro territorio, ma in generale un po’ in tutto il Paese, che mostra tutta la sua drammaticità considerando gli ultimi dati messi a disposizione da un’interessante studio di Legambiente dello scorso novembre. Il 65,1% degli edifici risulta essere stato costruito prima dell’entrata in vigore della normativa antisismica (1974) e il 90,4% prima della legge in materia di efficienza energetica (1991). Meno del 13% la media nazionale delle scuole costruite secondo criteri antisismici. Solo 1 scuola su 2 ha certificati di collaudo e idoneità statica. Tra i nuovi indicatori inseriti lo scorso anno, si segnalano i dati sulle indagini diagnostiche, gli interventi ai solai delle scuole, la classe energetica degli edifici scolastici e la presenza di reti cablate, per restituire così un quadro ancor più completo. Su 5.861 edifici, il 39,4% necessita di interventi di manutenzione urgenti. Solo il 15,3% delle scuole ha effettuato indagini diagnostiche dei solai mentre il 5,3% ha effettuato interventi di messa in sicurezza. Il 39,6% dispone di reti wi-fi, mentre solo l’8,6% di rete completamente cablata.
Il quadro che emerge a livello nazionale è davvero preoccupante, e le ultime vicende sanminiatesi cofermano quanta attenzione si debba prestare alla gestione delle opere di edilizia scolastica.
Forse, vista la situazione d’emergenza, sarebbe interessante riflettere sulla reale necessità delle centinaia di iniziative extracurricolari che in alcuni casi impiegano risorse in progetti talvolta peregrini.
Laddove c’è da tutelare - in primis - la sicurezza e il benessere degli studenti, visti i dati e le vicende di cronanca, non c’è da andare per il sottile.