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EMPOLI - Lo scorso giovedì 22 giugno sono saliti sul palco del teatro “Il Momento” il cantautore Giuseppe Povia e l’avvocato Gianfranco Amato, in uno spettacolo-conferenza che ha offerto interessanti spunti di riflessione riguardo ai temi della famiglia, deli'educazione dei figli e della cosiddetta "gender revolution" che ha recentemente trovato spazio sulle copertine di alcune famose riviste internazionali. Fuori dal teatro un presidio di forze dell'ordine a garantire la sicurezza dei partecipanti, dopo le minacce apparse sul web ad opera dei soliti "leoni da tastiera", che fortunatamente nella realtà non si sono visti.

Assenti anche i rappresentanti dell'amministrazione comunale, che pure erano stati invitati, mentre in mezzo al folto pubblico che gremiva la platea e la galleria del teatro, c'erano diversi uomini di Chiesa, sia di Empoli che provenienti da parrocchie vicine delle diocesi di San Miniato e Volterra. Parole e musica si sono alternate per più di due ore, in un evento che aveva come sottotitolo: «Musica e cose che non ti dicono in TV».  Quali sono queste cose? Amato ha ripercorso, attraverso  riferimenti a ritrovamenti archeologici, alla filosofia greca e al diritto romano, la storia dell'istituto della famiglia - fondata sull'unione di un uomo e di una donna -,  che precede  i costumi e le norme sociali. "Ogni volta che nel corso della storia si è fatto l'errore di considerare la famiglia come una semplice costruzione socio-giuridica manipolabile, questo errore si è sistemanticamente pagato", ha sottolineato il relatore, portando l'esempio della Russia bolscevica del 1918. L'esempio delle dittature sanguinarie del XX secolo ha poi fornito lo spunto per riflettere sul tentativo da esse portato avanti di sottrarre l'educazione dei figli alle famiglie allo scopo di creare un uomo nuovo. In seguito alla tragedia della seconda guerra mondiale, la dichiarazione universale dei diritti dell'uomo del 1948, la nostra Costituzione e quella tedesca del1949, hanno dovuto riconoscere l'importanza della famiglia come nucleo naturale e fondamentale della società, che fino ad allora era stato dato per scontato. Attualmente, questa la tesi dell'avv. Amato, viviamo in una dittatura del pensiero unico che cerca nuovamente di demolire la famiglia naturale e di sottrarre ai genitori la libertà di educare i figli secondo i propri principi  e valori. Non è mancato il riferimento alla recente  legge sulle union civili, che costa allo Stato 130 milioni di euro a fronte di un numero davvero esiguo di coppie che se ne avvalgono, e che apre la strada ad abusi - già di fatto presenti - ai danni dell'infanzia. Tra confetti arcobaleno, progetti di legalizzazione dell'incesto, matrimoni multipli, iniezioni per bloccare la pubertà e consentire ai bambini di  scegliere il proprio sesso, oggi la priorità è sempre di più quella di "salvare l'innocenza", di tutelare i più piccoli. I vari passaggi della conferenza sono stati sottolineati e commentati dalle canzoni di Povia, che hanno offerto al pubblico momenti di profonda emozione. Indimenticabile la versione acustica de "I bambini fanno ooh"  accompagnata dall'ondeggiare dei telefonini accesi. Al termine, un apprezzato meet and greet in cui Povia e Amato hanno incontrato gli spettatori, autografando libri e dischi.

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