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CASTELFRANCO DI SOTTO -  Sabato 24 novembre 2018 si terrà la 22° Giornata Nazionale della Colletta Alimentare. A questo proposito lo scorso mercoledì 24 ottobre, si è tenuto un incontro esplicativo e conoscitivo all’Oratorio San Severo di Castelfranco di Sotto con il vescovo Andrea Migliavacca e con Leonardo Carrai, Presidente del Banco Alimentare della Toscana. Il parroco don Ernesto Testi ha presentato la serata. Dopo la lettura del messaggio del Papa per la Giornata Mondiale dei poveri 2018 e la proiezione di un piccolo filmato della toccante testimonianza di una volontaria abbiamo ascoltato i due relatori.

Mons. Migliavacca, nel suo intervento, ha sottolineato che la realtà del Banco Alimentare è significativa perché è nata e si è sviluppata nell’ ambito di un movimento ecclesiale. Molti enti fanno la carità,ma il gesto di far parte attiva del Banco alimentare e la partecipazione alla Giornata Nazionale della Colletta, hanno la loro radice nella fede vissuta nell’incontro con l’altro, nella comunità e nella familiarità con Cristo così da tramutarsi in condivisione. Fondamentale è la vicinanza delle Parrocchie tramite i volontari che operano sul territorio e che hanno una particolare attenzione per le persone più deboli e disagiate, e nella quotidianità creano, portano, donano un abbraccio, una vicinanza, un dare concreto e fanno la differenza dando quel valore aggiunto alla carità.
Il presidente del Banco Alimentare della Toscana Leonardo Carrai, ha ricordato che all’origine del Banco c’è un incontro di cuori buoni e generosi e l’intuizione del fondatore don Luigi Giussani, e come si sia sviluppato.
Oggi il Banco Alimentare opera in tutta Italia grazie alle 21 organizzazioni territoriali, e tutte sono nate da altrettanti incontri di amicizia, prima di tutto quella con Cristo.
In Toscana siamo partiti allestendo il primo magazzino in una ex fiaschetteria, per arrivare oggi ad avere un magazzino di 4500 mq nell’area di Mercafir a Firenze.
La principale attività che il Banco svolge 364 giorni l’anno è quella di raccogliere le eccedenze alimentari e di ridistribuirle sul territorio, servendosi di tutte quelle realtà che da sempre hanno operato e operano in questo campo (enti assistenziali, Misericordie, Caritas, Mense dei poveri, Case famiglia, ecc), aiutando così 552 strutture caritative e assistendo 94181 persone bisognose.
«Un giorno all’anno, la raccolta nazionale serve anche da vetrina per far conoscere questo importante lavoro quotidiano. Oggi siamo in grado di sviluppare progetti a vari livelli come per esempio quello con il MIUR rivolto alle scuole per evitare lo spreco alimentare e comprendere il valore del cibo»
È stata una serata veramente interessante e mi piace concludere con le parole del nostro vescovo il quale ha detto che «È bello pensare che se ci fosse stato il Banco al tempo di Gesù, forse avrebbe aiutato anche la Famiglia di Nazaret».

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