Presepe Fucecchio

FUCECCHIO - Chi sostiene che nelle scuole non si faccia nient’altro che la lezioncina quotidiana, che le aule non sono luogo di riflessione, e gli spazi scolastici siano poco sfruttati, dovrà ricredersi passando per il centro alto di Fucecchio dove anche quest’anno i ragazzi delle scuole medie Montanelli Petrarca hanno installato sotto le volte del Palazzo Pretorio un significativo presepe a tema. Mesi di lavoro e preparazione, che hanno dato i loro frutti con uno delle più belle installazioni cittadine. Presepe figurativo ed evocativo al contempo; sobrio e profondo, carico di riflessione e simbologia. Al centro la natività saggiamente scolpita da materiali semplici, un grande quadro come fondale, e tre grossi “oggetti” di fronte al nascituro Gesù: un libro aperto, un’ancora, una cornucopia.

Oggetti simbolici che vogliono far riflettere tutti coloro che passeranno dalla piazza. Fede, speranza e carità mirabilmente spiegate dalle parole degli ultimi tre pontefici, leggibili nella didascalia che fa da guida alla lettura dell’opera presepiale.  La cerimonia di inaugurazione, svoltasi in un sabato pomeriggio pieno di eventi e con le strade rivitalizzate da luci e mercatini, si è svolta in un bel clima natalizio, presenti le autorità civiche, quelle religiose, tanti ragazzi e famiglie. Ad allietare la serata le musiche e i canti preparati all’uopo dagli insegnanti Iacobelli e Pucci, che da mesi si esercitavano con i ragazzi per la piccola esibizione. La realizzazione artistica è stata invece saggiamente portata a termine dagli insegnanti di arte e tecnica della scuola, con il contributo decisivo dei professori Barbaro e Giusti. Un presepe davvero speciale che la preside Morelli non ha esitato a definire “piccola opera d’arte, frutto dell’impegno serio dei ragazzi” e che anche gli amministratori comunali hanno sinceramente elogiato per la profondità, la riflessività e il lavoro che vi è stato alle spalle. Anche l’arciprete, don Andrea Cristiani, ha espresso parole di elogio benedicendo la natività e complimentandosi con chi ha ideato un presepe sulle virtù teologali, “che fanno parte della natura umana e che ci accompagnano – fede e speranza – nella vita terrena e la carità anche in quella celeste”. Dopo la chiara ed efficace spiegazione teologica dell’opera l’arciprete ha voluto sottolineare la fratellanza sincera fattasi realtà nella realizzazione dell’intera serata. Diversi infatti gli studenti musulmani presenti nel coro e nella piccola orchestra, che hanno condiviso con tutti gli altri studenti di religione cattolica la realizzazione di quello che è il simbolo per eccellenza del Natale, il verbo fattosi carne con la nascita di Gesù. Un piccolo segno concreto di “amicizia tra i popoli” che ha portato inevitabilmente i ragazzi a riflettere sul dialogo e la pace interreligiosa, ma che arricchisce anche il centro di Fucecchio di una piccola finestra teologica in questo periodo così importante dell’anno.

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