Andrea Gasperini è avvocato e segue con passione la questioni legati ai temi famiglia ed educazione:

Avvocato, in Toscana il dibattito sulla questione educativa nelle scuole primarie è molto vivace..

«In effetti sì. Oggi la scuola è investita da una pesante campagna proveniente sia dai ministeri statali che dalla Regione Toscana volta ad indottrinare gli alunni secondo gli schemi dell'ideologia di genere (o gender). Infatti, tanto per fare alcuni esempi la Regione (come si legge sul suo sito web), si propone di “organizzare iniziative sulla presenza di studenti gay, lesbiche, bisessuali e transessuali nella scuola». A sua volta, il Dipartimento delle pari opportunità della Presidenza del consiglio dei ministri, Lo scorso anno, ad esempio, ha promosso la diffusione nelle scuole di tre opuscoletti nei quali si invitano gli insegnanti, nell'elaborazione di compiti, ad inventare situazioni che facciano riferimento ad una varietà di strutture familiari. Per esempio: "Rosa ed i suoi papà hanno comprato tre lattine al bar; se ogni lattina costa due euro, quanto hanno speso"?».

Quali  sono le origini del pensiero Gender?

«L'itinerario culturale che sta a monte di tale ideologia e l’ha individuato in quel percorso nasce con la rivoluzione culturale del ’68 al cui fianco si colloca la progressiva affermazione movimenti di liberazione omosessuale e del femminismo radicale».

Ovvero?

«Secondo l’ideologia gender che da tutto questo è scaturita, l'orientamento sessuale ed il comportamento di una persona non derivano affatto dall'essere ognuno nato maschio o femmina né dunque sono fissi come lo è il loro sesso biologico. Il “genere” -parola che, anche nei documenti amministrativi, tende a sostituire la parola "sesso"-, costituirebbe invece, per ogni persona, una realtà del tutto indipendente dal sesso di appartenenza che deriva dalla percezione che ognuno ha di se stesso; con la conseguenza che uomo e maschile possono indicare tanto un corpo femminile quanto un corpo maschile e che donna e femminile possono altrettanto indicare sia un corpo maschile che un corpo femminile: sono proprio queste del resto, le parole che usa ripetutamente una delle più note sostenitrici dell'ideologia di genere: l'americana Judith Butler. Poiché però -sostengono sempre i teorici del gender- le famiglie e le altre formazioni sociali continuano a diffondere fin dalla nascita quelli che essi chiamano gli “stereotipi di genere” e cioè l'idea che vi siano ruoli, comportamenti che caratterizzano l'uomo e la donna, occorre intervenire soprattutto sulle giovani generazioni per modificare tale convincimento educandole a questo nuovo modo di sentire fin dalla più tenera età. Un solo esempio: gli standard per l’educazione sessuale Europa dell’Organizzazione mondale della sanità organismo dell’Onu da tempo conquistato da questa ideologia - parlano di far scoprire ai bambini da 4 a 6 anni l’amore verso persone dello stesso sesso».

 

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