La tradizione musicale della Chiesa costituisce un patrimonio d’inestimabile valore, che eccelle tra le altre espressioni dell’arte, specialmente per il fatto che il canto sacro, unito alle parole, è parte necessaria ed integrante della liturgia solenne. La musica sacra sarà tanto più santa quanto più strettamente sarà unita all’azione liturgica, sia dando alla preghiera un’espressione più soave e favorendo l’unanimità, sia arricchendo di maggior solennità i riti sacri»(Sacrosantum Concilium, 112). è con queste parole che il santo Concilio Vaticano II esorta tutto il popolo di Dio ad impegnarsi nell’accompagnamento della liturgia con il canto. Per ogni coro parrocchiale questo avviene ogni qualvolta la Chiesa tutta si riunisce nella liturgia domenicale e nelle principali feste liturgiche. Quello che si è svolto sabato 22 marzo nella parrocchia di San Michele Arcangelo a Crespina, seconda serata della rassegna diocesana dei cori parrocchiali, è stata la dimostrazione vivente di quella lode che l’uomo, mediante il canto, eleva verso Dio.
La serata è iniziata con una calorosa accoglienza da parte del presidente della commissione di musica sacra diocesana, don Amedeo Deri, e con un saluto da parte del parroco di Crespina, Padre Lorenzo. Dopo questo breve momento introduttivo si sono susseguite le esibizioni canore dei vari cori presenti. L’evento è stato aperto dal coro parrocchiale di Crespina che, nel canto del «Panis Angelicus», ha potuto vantarsi della partecipazione del soprano Chiara Panacci come solista. Si sono esibiti a seguire: il coro giovanile di Cenaia, il coro parrocchiale di Ponsacco, il coro giovanile di Ponsacco e il coro delle Colline Pisane.
La serata è stata chiusa dall’esibizione unitaria dei cori partecipanti nel canto finale del “Magnificat” di Lecòt. Ogni coro è riuscito a coinvolgere il pubblico presente ad unirsi al canto di lode, espressione viva della Chiesa rivolta verso Dio.
Come ricordava a tutta l’assemblea Don Amedeo ad inizio serata, bisogna capire bene la reale funzione della musica sacra all’interno della liturgia, ed in modo particolare del canto liturgico che, come ci ricorda papa Benedetto, «ha il compito di favorire la riscoperta di Dio, un rinnovato accostamento al messaggio cristiano e ai misteri della fede. […] In questo contesto la partecipazione attiva dell’intero popolo di Dio alla liturgia non consiste solo nel parlare, ma anche nell’ascoltare, nell’accogliere con i sensi e con lo spirito la Parola, e questo vale anche per la musica sacra» e, riferendosi in modo particolare ai cantori, dice «voi, che avete il dono del canto, potete far cantare il cuore di tante persone nelle celebrazioni liturgiche». Per questo il rapporto che unisce il canto alla liturgia è del tutto particolare, poiché: «la musica sacra non è un abbellimento della liturgia, è essa stessa liturgia. La musica liturgica tenda sempre più in alto».