In questo tempo di Quaresima il Papa ci ha invitato alla preghiera. Fermarsi un attimo, mettersi in ascolto, dare modo al nostro cuore di aprirsi e respirare. Respirare l’amore di Dio. Nel Santuario di Querce, ripercorrendo le stazioni della Via Crucis insieme col nostro Vescovo, abbiamo potuto sperimentare tutto ciò.
Gli adolescenti guidati da Monica, hanno preparato brevi ma concisi spunti di riflessione, portando i presenti indietro nel tempo, rendendo possibile trovare risposte a domande che, chiunque, avrebbe voluto fare a Gesù, alla Veronica, a Giuseppe d’Arimatea, a Simone di Cirene, a Maria e alle donne che per prime hanno saputo della risurrezione del Cristo. Una chiesa piccola ma improvvisamente capiente, ha ospitato molti cuori attenti e silenziosi, cuori di una comunità che riusciva a sentire, stazione dopo stazione, il dolore di nostro Signore e dei suoi amici che lo hanno visto morire sotto i propri occhi. E’ stato un bellissimo momento di condivisione, di comunione e di preghiera. Semplici canti e raccolti silenzi, hanno fatto da sfondo all’immagine vivida del Cristo sofferente. Le emozioni che abbiamo provato possono essere riassunte in ciò che ha detto Sua Eccellenza: «Quello di cui si è caricato Gesù, è ciò che meritavamo noi. Guardando a Lui ci sentiamo spinti a dire grazie. Un grazie che deve essere un impegno, affinché il Signore sia davvero presente nella nostra vita, stando vicino agli altri come Lui è stato ed è vicino a noi». Vogliamo credere che, tornando alle proprie case, chiunque abbia partecipato a questa serata si sia sentito più forte e più sereno, sicuro del sostegno di un amore che non delude mai: quello di Dio. Gesù ha portato il peso della croce, ha visto i suoi discepoli scappare per la paura, ha subito tradimenti seppure innocente, ha sopportato il dolore dei chiodi nelle mani e nei piedi, ha sentito insulti, ha ricevuto sputi, ha aspettato la morte…per noi, per amore nostro. Un amore incondizionato, che supera le diversità, i rancori ed i tradimenti. Rendiamo grazie per ciò che abbiamo vissuto, per la presenza del nostro Vescovo e di molti bambini e ragazzi seguiti dalle loro famiglie. Preghiamo per loro affinché crescano nella Fede e diventino futuri testimoni di Cristo, perché, come ci ha ricordato Sua Eccellenza, «Il tesoro più grande che abbiamo è la Fede nel Signore e dobbiamo trasmettere questo bene prezioso ai nostri figli»